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di Carmelo Musumeci

 

Ristretti Orizzonti, 6 dicembre 2014

 

Testimonianza di un Uomo Ombra al seminario di Ristretti Orizzonti sugli affetti in carcere del primo dicembre 2014.


"Non c'è cosa più bella per un uomo ombra che sentire scivolare le sue lacrime sul viso perché quelle gocce d'acqua salata gli ricordano che è ancora umano". (Diario di un ergastolano, www.carmelomusumeci.com).

 

Poi riguardo mia figlia. E mi sembra di vedere il più bel panorama della mia vita. È infagottata in un corto cappotto che nasconde la sua bella figura. Per fortuna s'è messa gli stivaletti con i tacchi bassi perché sta male che le figlie sono più alte dei padri. Ahimè! Purtroppo è più alta di me lo stesso anche con le scarpe basse. Indossa un bel paio di pantaloni. Noto che però sono troppo aderenti per i miei gusti. Vedo comunque che le stanno bene. I suoi occhi mi sorridono. È contenta. Poi con una mano afferro la sua. E andiamo a sederci. Lei si mette nel mezzo. Io da una parte. Il fidanzato dall'altra. Nadia, il mio Diavolo Custode con la sua carrozzina, si mette dietro. Come al solito, mi protegge le spalle come fanno gli angeli.

Poi mia figlia inizia a parlarmi nell'orecchio. La mamma ti saluta. La sua voce è calda. Non è potuta venire perché doveva lavorare in lavanderia. Io l'ascolto in silenzio. E mi ha detto di dirti che ti vuole tanto bene. Intanto approfitto per farmi una scorpacciata di baci. Papà. Le sue labbra sono morbide. Io però te ne voglio di più. Tento di dividerli in parti uguali con il mio cuore. Mi ha detto di darti un bacio da parte sua. Uno a lui. Mirko ti viene a trovare prima di Natale. Uno a me. E ti porterà i bambini. Non riesco però a resistere dalla voglia di imbrogliare il mio cuore. Lorenzo a scuola è bravissimo. E incomincio a fare due a me.

E prende sempre dieci. Uno a lui. Michael invece è bravo a giocare a pallone. Lui è scemo e non se ne accorge. E lo stanno facendo giocare nella squadra di quelli più grandi di lui. Il mio cuore non capisce niente di matematica. La partita scorsa ha segnato due reti. Poi quando è accanto al cuore di mia figlia si ubriaca d'amore. Uno su rigore. E non capisce più nulla. Poi ha fatto il giro del campo per prendersi gli applausi. Lo posso fregare come voglio. Mi hanno chiesto cosa ci regala per Natale nonno Melo Mi dispiace per lui, ma per mia figlia farei questo e altro. Papà. Ad un tratto mi ricordo che si stanno avvicinano le feste. Se sei d'accordo...

E decido di metter via qualche bacio per i giorni tristi che verranno. Ho pensato di fare come l'anno scorso. Abbraccio di continuo mia figlia. E ai bambini ci facciamo i regali insieme. Mi sembra di abbracciare l'universo. Così ti faccio risparmiare. E mi godo l'energia che emana il suo cuore. Papà. Accanto a lei mi sento vivo. Stai tranquillo a casa va tutto bene.

Ed era un po' di tempo che non mi sentivo così bene. Tu piuttosto come stai? Mi sento felice. Ti vedo più magro. Sento il suo respiro che sa di amore. Mangia. Lei si rannicchia contro di me. Non mollare proprio adesso. Sembra un pettirosso. Sono sicuro che prima o dopo uscirai. Io non mi muovo. Me lo sento. Batte solo il mio cuore. Lo sai che sono una strega. Non riesce a stare fermo. Io ti aspetterò sempre. Forse perché trabocca di felicità.

Di solito vivo giorno per giorno. Quando invece sono accanto a mia figlia mi sembra di vivere in attesa di un domani. Da quando ho incontrato la mia compagna e sono nati i miei figli non ho più paura di morire perché adesso so che rimarrà in questo mondo e in questo universo il mio amore per loro. Anche la nascita dei miei nipotini mi ha portato luce e sole nella mia tomba e nel mio cuore. Probabilmente non li vedrò mai crescere come è accaduto per i miei figli.

E li vedrò crescere solo nella mia mente, ma ci penseranno loro a realizzare i miei sogni come stanno già facendo mia figlia e mio figlio. Non mi sembra vero di stare a contatto fisico con la mia bambina. Dio come è cresciuta. Come mi è mancata. E come mi manca. Penso che in tutti questi anni molte volte ho avuto la tentazione di smettere di lottare contro l'Assassino dei Sogni. Di smettere di scrivere per fare conoscere l'esistenza in Italia della "Pena di Morte Viva". E di smettere di studiare, pensare e resistere. Lei e mio figlio però mi hanno sempre spinto in questi lunghi ventitré anni ad andare avanti.

E mi hanno reso migliore di quello che pensavo di essere. Senza di loro là fuori non ce l'avrei mai fatta a vivere prigioniero tutto questo tempo. Penso che questo è uno dei giorni più belli che passo con mia figlia. E il mio cuore, che non sta mai zitto e che vuole rovinare sempre tutto, mi ricorda che forse è l'ultimo che passerò in questo modo con lei. Mi ricorda pure che l'ergastolano inganna se stesso quando pensa e spera un giorno di uscire. Ed io lo mando al diavolo. Mando a quel paese sia lui che l'Assassino dei Sogni.

E mi godo questi attimi di felicità. Penso che si può fare a meno della libertà, ma non dell'amore perché quello che manca più in carcere è proprio l'amore. Penso che l'amore ti dà una ragione per vivere o morire, ma ti può dare anche il motivo per amare il mondo anche da una cella. Penso che mi sono rimasti solo i miei sogni.

Solo loro sono ancora vivi. Penso che i buoni con il codice penale nel cuore hanno deciso che gli ergastolani siano meno umani degli altri. Non è però così. Gli uomini ombra hanno bisogno d'amare più degli altri perché l'amore è l'unica cosa che li può migliorare. E li può aiutare a farli rimanere vivi.

 

Continua...