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www.strill.it, 22 dicembre 2014

 

Hanno risposto "presente" gli studenti del Liceo Classico, Scientifico, Artistico insieme all'Istituto tecnico Industriale agli Enti Locali, le Istituzioni, le Associazioni, il Terzo settore ma soprattutto i detenuti della Casa di Reclusione di Rossano che hanno partecipato, numerosi, ognuno con la propria rappresentanza, all'appuntamento di Natale per gustare l'esecuzione del Concerto Natalizio.

La tradizionale manifestazione è stata svolta, quest'anno, grazie alla disponibilità manifestata dalla Dirigente Scolastica Filomena Galizia dell'istituto comprensivo Lanza-Milani di Cassano allo Jonio e alla intraprendenza del poliedrico Maestro Giuseppe Campana, Direttore artistico del centro Musicale "G. Verdi" di Rossano i quali, hanno fatto in modo che i circa 80 bambini e ragazzini, che compongono l'orchestra, potessero arrivare sino al penitenziario di Rossano, di fronte ad una platea di circa 200 persone, tra studenti, volontari e autorità per potersi esibire in quello che è stato un applauditissimo concerto.

Tra gli altri, era presente il Sindaco di Cassano allo Jonio, il quale ha anche concesso un contributo economico al fine di potere noleggiare dei pullman necessari per il trasporto e ha ringraziato calorosamente il Direttore per l'entusiasmo dimostrato nel coinvolgimento dei giovani ad un confronto diretto con la popolazione ristretta in carcere. Mettere in pratica eventi come questo sottolinea l'alto valore umano dell'iniziativa, occasione di arricchimento sia per i presenti che per i detenuti che non vanno lasciati ai margini della società bensì preparati al prossimo reinserimento.

"Il concerto appena svolto realizza un impatto fortissimo che è un impatto primariamente emotivo, ha dichiarato il direttore della Casa di Reclusione, che si può misurare poi nel cambiamento delle opinioni, delle percezioni e dei comportamenti. Basti pensare che il brano "Astro del ciel" è stato dedicato al piccolo Cocò trucidato proprio a Cassano e tutti, in primis i detenuti, sono scattati in piedi a battere le mani, immedesimandosi, probabilmente come vittime e non più come carnefici, in quel terribile omicidio".