gnewsonline.it, 18 maggio 2021
Iniziato nell'agosto 2020 e sopravvissuto alle intemperie della pandemia, lo scorso aprile è ripartito più solido che mai il progetto "Scherma nelle carceri", che si tiene nell'Istituto penale per i minorenni di Milano, capitanato da Lorenzo Radice, cofondatore e presidente dell'Accademia Scherma Milano fondata nel 2019.
Obiettivo dell'Accademia è quello di includere, facendo in modo che nessuno resti indietro e ciascuno prenda su di sé la responsabilità della propria storia. Protagonisti sono infatti persone in carrozzina, ipovedenti, disabili intellettivo-relazionali, malati di Alzheimer, nonché donne coraggiose sopravvissute al tumore al seno. Questa la compagnia cui si affiancano i ragazzi dell'Istituto, per i quali si apre lo scenario di approcciarsi alle regole con un'arma in mano, la spada, che più di sciabola e fioretto li porta all'interno del duello medievale.
I ragazzi sono invitati al rispetto di un redivivo codice cavalleresco, nel quale vincere significa non umiliare l'avversario, significa prendere decisioni in pochi istanti, imparando ad autogovernarsi per ottimizzare il proprio fare. Un'attività individuale, quindi, che però si può fare solo in gruppo e rende significativo il contatto. È un collocare il conflitto all'interno della convivenza con l'altro, non a detrimento della stessa. Un'attività in cui ogni incontro è chiamato "assalto", ma si conclude puntualmente con un saluto e un ringraziamento dell'avversario.
Una dialettica relazionale interessante che, attraverso codici comunicativi ben definiti, sta aiutando i ragazzi dell'Istituto penale per i minorenni di Milano a conoscere meglio loro stessi, le proprie reazioni interne, nonché il modo migliore di modularle nel proprio agito e nella reazione con l'altro.