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di Paola Rossi


Il Sole 24 Ore, 1 giugno 2021

 

La consumazione si realizza solo con la riscossione al contrario della ricarica della postepay che è definitiva. In materia di truffe on line la modalità di pagamento del prezzo determina il radicamento della competenza giurisdizionale. La Cassazione - con la sentenza n. 21357/2021 - riafferma le regole per individuare il giudice competente in una fattispecie dove spesso i luoghi del truffatore e del truffato non coincidono viste le modalità a distanza non solo delle contrattazioni, ma soprattutto del pagamento del prezzo di vendita. E sono proprio queste ultime a determinare la competenza in base alla considerazione del momento in cui si consuma il reato e in quale luogo va intravista tale consumazione.

Di norma negli acquisti on line vengono in evidenza due modalità di pagamento che si realizzano entrambe a distanza: la ricarica di una prepagata o il bonifico bancario telematico. Nel primo caso la percezione del prezzo da parte del venditore è immediata a prescindere dal momento dell'accredito della cifra mentre nel secondo rimane a disposizione di chi ordina il pagamento la possibilità di revoca fino alla materiale riscossione effettuata dalla controparte.

Nel caso specifico i giudici di legittimità fanno rilevare che il pagamento era stato realizzato tramite banca on line sul conto corrente postale abbinato alla carta postepay del venditore e non attraverso la ricarica della prepagata presso un ufficio postale o un esercizio pubblico. Ciò determina secondo la Cassazione - ai fini dell'individuazione del giudice competente - la rilevanza del luogo di apertura del conto corrente. Il momento di consumazione del reato è quello in cui si determina l'impoverimento del soggetto passivo del reato di truffa a fronte del concreto illecito arricchimento dell'autore del reato. Il bonifico non consuma il reato per la possibilità che ha il disponente di revocarlo fino alla materiale riscossione di chi riceve la provvista.