di Beppe Severgnini
Corriere della Sera, 20 giugno 2021
La nave entrò nel porto di Bari con diciottomila albanesi a bordo. Così cambiò la storia italiana delle migrazioni. Trent'anni fa, giovedì 8 agosto 1991, il mercantile Vlora, adibito al trasporto dello zucchero, entrava nel porto di Bari con diciottomila albanesi a bordo: una città. Quel giorno d'estate cambiava la storia italiana delle migrazioni. Dopo aver esportato persone per più di un secolo - trenta milioni tra il 1861 e il 1985 - iniziavamo a importarne. Non abbiamo ancora smesso.
L'immagine del Vlora è stampata nella nostra memoria collettiva. La nave grondava essere umani: stavano dappertutto, fin sui fumaioli e sulle antenne. Le autorità italiane autorizzarono l'attracco - che altro poteva fare? - ma ordinarono che il mercantile ripartisse dopo poche ore. Cosa impossibile, ovviamente, considerato il carico. Appena in porto, gli albanesi cominciarono a buttarsi in acqua. Una scena grandiosa e drammatica, che sembrava uscire dalla fantasia di Dante Alighieri. Invece accadeva in diretta televisiva, davanti a un'Italia incredula.
La data e l'episodio mi sono tornati in mente leggendo "Prima gli italiani! (sì, ma quali?)" di Francesco Filippi, storico della mentalità (così lo definisce il risvolto di copertina dell'edizione Laterza). Un saggio secco e utile, pieni di numeri e di fatti, condito di idealismo e profumato di ideologia. Un libro che costringe a ragionare. L'autore sostiene che nell'estate del 1991 l'Italia diventava, per la prima volta, l'America di qualcun altro. Gli albanesi, ipnotizzati dalla nostra spensierata televisione anni '80, erano convinti che, oltre l'orizzonte, iniziasse il paradiso. Crollata la dittatura, venivano a vedere com'era fatto.
Il mercantile Vlora dovrebbe costituire un gigantesco promemoria. E un monito. L'immigrazione non si può gestire col fatalismo del cuore (un'illusione della sinistra, da Laura Boldrini ad Alexandria Ocasio-Cortez). Ma non si può neppure rifiutare, né controllare completamente, come racconta la destra (da Donald Trump a Matteo Salvini pre-Draghi). La storia non chiede permesso: entra senza bussare. Esiste un'immigrazione inevitabile e un'immigrazione organizzabile. Quindi, cominciamo a organizzarci. E ad agire, consapevoli che qualcosa dovremo accettare. Altrimenti all'orizzonte, provenienti dall'Africa, compariranno dieci, cento, mille Vlora. E allora sarà tardi.