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di Marco Cremonesi


Corriere della Sera, 20 giugno 2021

 

Il leader della Lega spinge per l'unità del centrodestra: "Sono un testone". E stasera cena con Berlusconi. La coreografia azzurra e la presenza di molti ex forzisti evoca le manifestazioni di FI.

Sono cannonate tra Lega e Associazione nazionale magistrati. A rovinare il primo giorno della "Lega azzurra" è il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, che punta diritto sui referendum promossi da Lega e radicali sulla giustizia: "Il fatto stesso che si porti avanti il tema referendario sembra esprimere un giudizio di sostanziale inadeguatezza dell'impianto riformatore messo su dal Governo" dice di fronte al comitato direttivo dell'Anm. Di più: "Fa intendere la volontà di chiamare il popolo ad una valutazione di gradimento della magistratura, quasi a voler formalizzare e cristallizzare i risultati dei vari sondaggi di opinione che danno in discesa l'apprezzamento della magistratura". Santalucia chiude con un finale che poco più tardi sarà contestatissimo: "Credo che spetti all'Anm una ferma reazione a questo tipo di metodo".

Bongiorno cita Falcone - La risposta arriva dalla manifestazione "per la ripartenza" convocata dalla Lega in piazza Bocca della verità, a Roma. Tra i temi centrali, c'è proprio la campagna referendaria e la regia sul palco è affidata a Nicola Porro. In realtà, le parole più fiammeggianti vengono dal segretario dei radicali Maurizio Turco. Che accusa Santalucia di minacce: "Quello che oggi ci dice l'Anm è di stare attenti. Il referendum è previsto dalla Costituzione, ma qui c'è un tentativo da parte di una parte della magistratura, quella delle correnti, di mettere a tacere i cittadini. Ci vogliono arrestare tutti?".

Il sovracuto arriva riguardo al capo dello Stato: "Questa cosa dell'Anm è gravissima, è un attacco alla democrazia. E il presidente della Repubblica deve intervenire". Assai più misurata Giulia Bongiorno: "C'è qualcuno che dice che stiamo facendo la guerra ai magistrati. No, non stiamo dichiarando la guerra ai magistrati indipendenti", ma la separazione delle carriere è cruciale: "Falcone diceva che i giudici e i pm non devono essere nemmeno parenti". Poi, tocca a Matteo Salvini: "Ho visto la reazione scomposta di una corrente dei magistrati che parla di un pericolo quando ci sono i referendum. Mi spiace di aver letto certi toni da chi dovrebbe essere al di sopra delle parti". Poco distante, un leghista mastica amaro: "Speriamo di non vedere la ferma reazione dell'Anm a Palermo...". Un riferimento al processo al segretario leghista per i fatti della nave Open Arms.

Matone: "Non sono razzista" - Al di là dello scontro con l'Anm, la giornata doveva essere quella di "Prima l'Italia: bella, libera e giusta", la manifestazione per festeggiare le riaperture e la ripartenza. Ribattezzata la giornata della "Lega azzurra" perché in effetti il colpo d'occhio è quello: un gran fondale con paesaggio idillico e soprattutto un cielo azzurro a perdita d'occhio. Anche senza i numerosi parlamentari ex forzisti, la sensazione di trovarsi a un'iniziativa berlusconiana è fortissima. E voluta. Va detto che il format è stato ben studiato nella sua varietà. Apre con l'inno di Mameli Annalisa Minetti, presenta Ohara Borselli. Sul palco esordiscono i candidati per la Capitale Simonetta Matone ("Non sono razzista, non sono omofoba, la mia storia parla per me. Ho deciso di mettere di mettere la mia esperienza al servizio di chi vive a Roma") ed Enrico Michetti: "Una volta ci conoscevano per le bellezze, oggi ci conoscono per i rifiuti che gli mandiamo".

Salvini dice "Daje", come diceva Berlusconi - Poi tocca ai lavoratori Ikea in sciopero da 12 giorni e Salvini tuona: "Basta con tutte le multinazionali che fanno qui profitti miliardari, mandano a casa i lavoratori e pagano le tasse chissà dove". Quindi, le aziende, incarnate dall'ad di Yamamay e Carpisa Gianluigi Cimmino: "Il governo ci sta facendo uscire da questa crisi più velocemente di quel che pensavamo". Poi, rivolto a Salvini: "Non mettete più gli ultimi della classe a guidare questo paese". E c'è anche lo chef Alessandro Circiello.

Il segretario leghista è euforico. Mentre sul palco scorrono i governatori leghisti si lascia sfuggire pure un "daje": lo faceva anche Silvio Berlusconi. E come lui, Salvini inneggia alla "libertà". Stasera sarà a cena proprio da Berlusconi e l'auspicio è quello di chiudere alcune partite in gioco: il via libera al candidato sindaco per Milano, il sostegno ai referendum e soprattutto la federazione del centrodestra, quell'unità a cui ieri si è richiamato più volte: "Sono un testone".