di Tonia Mastrobuoni
La Repubblica, 29 giugno 2021
Sarebbero circa 50 i potenziali candidati attualmente detenuti nelle carceri tedesche. La Spd protesta: "La Siria è ancora devastata da una feroce guerra civile: eventuali migranti respinti lì sarebbero esposti a rischi enormi per la propria vita". Una proposta del ministero dell'Interno tedesco ha suscitato un'ondata di indignazione e sta spaccando il governo Merkel. Il sottosegretario Helmut Teichmann ha rivelato che il ministero guidato da Horst Seehofer (Csu) starebbe pensando di "offrire ai siriani che sono attualmente in carcere uno sconto della pena se lasciano la Germania" per tornare in patria.
Sarebbero circa 50 i potenziali candidati attualmente detenuti nelle carceri tedesche. E dal 2020 gli uomini dell'ex governatore della Baviera starebbero anche riflettendo su come respingere obbligatoriamente criminali, sospetti terroristi o migranti che hanno dichiarato un'identità falsa "nelle aree della Siria non controllate dall'esercito siriano". Il prerequisito, ha aggiunto, è che "i procuratori diano l'assenso". Una proposta che ha prevedibilmente sollevato polemiche, anzitutto nella Grande coalizione. Il vicecapogruppo della Spd, Dirk Wiese, ha ricordato al ministro che "la Siria è ancora devastata da una feroce guerra civile: eventuali migranti respinti lì sarebbero esposti a rischi enormi per la propria vita". Anche dall'opposizione arrivano critiche dure. Ulla Jelpke, responsabile delle politiche migratorie della Linke, parla di una "proposta cinica dai presupposti legali discutibili".
I liberali non sono contrari, anzi, sostengono che "criminali e persone pericolose dovrebbero essere respinte", come sottolinea il vicecapogruppo Stephan Domae. Ma anche la Fdp nutre dubbi sulla fattibilità legale di una misura del genere. L'ultradestra Afd sostiene invece che sia stato "insufficiente decidere una sospensione del divieto dei respingimenti in Siria". Per il responsabile delle politiche interne dell'Afd Gottfried Curio "è tempo di essere onesti e di riprendere i rapporti con il governo siriano". Aver interrotto le relazioni con il sanguinario dittatore siriano Bashar Assad è stato un errore "contrario all'interesse della Germania", secondo l'esponente della destra radicale tedesca. Al di là delle polemiche, secondo dati del ministero dell'Interno, 347 siriani hanno già accettato un incentivo finanziario per tornare volontariamente in Siria. L'anno scorso, nonostante la pandemia, sono stati 83 siriani a tornare in patria, nei primi cinque mesi di quest'anno 42.