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di Valentina Errante


Il Messaggero, 29 giugno 2021

 

A luglio sarà completata la proposta di riforma della giustizia, almeno per la parte inerente al governo. "In quattro mesi e mezzo abbiamo portato in dirittura di arrivo alcune riforme importanti da concludersi almeno nella parte governativa entro il prossimo mese", lo ha affermato la ministra della Giustizia Marta Cartabia. La ministra ha parlato davanti ai vertici degli uffici giudiziari milanesi, presente in sala, tra gli altri, anche il procuratore Francesco Greco, in un Palagiustizia scosso in queste settimane da varie vicende giudiziarie.

Durante il suo intervento al Palazzo di giustizia a Milano di questa mattina Cartabia ha sottolineato che "le riforme del processo civile, a volte ingiustamente sottovalutate, sono già state licenziate dal governo e sono ora incardinate al Senato", mentre gli emendamenti al disegno di legge delega sul processo penale "a breve saranno all'attenzione del Consiglio dei ministri dopo intense settimane di sintesi politica". "Quella in corso è una riforma molto profonda che va a incidere su punti nevralgici della procedura penale", ha proseguito la guardasigilli.

"Puntiamo a una giustizia che sia efficace ed efficiente, veloce e allo stesso tempo credibile, moderna e innovativa, capace di rispondere alle domande di cittadini e imprese", ha proseguito ancora la ministra Cartabia. "Una giustizia che arranca, che fatica a seguire il ritmo e i cambiamenti dei bisogni dei suoi cittadini non sempre riesce a garantire risposte certe e giuste, e in tempi certi e giusti. La giustizia - ha aggiunto - diventa l'immagine di un Paese lento, che non cresce, inefficiente e quindi poco credibile e poco affidabile. E per tutto questo, non appetibile anche per gli investitori stranieri".

In un recente questionario stilato dalla cabina di regia per l'attrazione dei capitali esteri, infatti, nell'elenco delle criticità del nostro Paese, insieme al forte peso della burocrazia e alla lunghezza dei processi autorizzativi vengono indicate la mancanza di certezza del diritto, la corruzione, la repentina modifica delle norme, i tempi e le incertezze della giustizia.

Oggi è iniziato anche il "viaggio" della ministra nei distretti delle Corti d'appello. Anche di questo ha fatto menzione nel suo intervento la guardasigilli. "L'intento è duplice: da un lato raccontare le novità e le occasioni importanti che per tutto il comparto giustizia potranno arrivare con i finanziamenti del Recovery plan, a cominciare dalle assunzioni dell'ufficio del processo (16.500 in due tranche, ndr); dall'altra, vorrei appunto che questo viaggio fosse davvero una grande occasione di ascolto delle esigenze, delle eventuali criticità, dei problemi, come dei progetti in atto in ogni distretto", ha spiegato Cartabia.

"Si tratta della più consistente immissione di nuove e fresche energie - ha proseguito - per la giustizia degli ultimi tempi. Ma sono anche la quota principale dell'intero reclutamento avviato dal governo con le assunzioni del Pnrr". E ancora: "Non mi stanco di ripetere che dalla riforma della giustizia dipende l'erogazione non solo della quota di finanziamenti destinati al nostro settore, 2,3 mld di euro destinati alla giustizia, ma l'intero finanziamento destinato al nostro paese 219 mld di euro".

"Le critiche siano pur severe ma non prevalgano interessi personali e di categoria, ogni opposizione che arriverà sia costruttiva e mai sterile, ogni resistenza propositiva e mai nella difesa dello status quo, non possiamo limitarci a difendere l'esistente, non possiamo permettercelo davanti ai cittadini e davanti all'Europa", ha concluso la ministra.