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di Antonella Barone


gnewsonline.it, 26 ottobre 2021

 

È Palazzo Chiaromonte (Steri), uno dei luoghi simbolo di Palermo, a ospitare da oggi i lavori della prima settimana internazionale di studi intensivi "GAP - graffiti art in prison", progetto triennale Erasmus sul tema dei graffiti nella storia. Coordinato dal team di esperte siciliane Gabriella Cianciolo, Laura Barreca e Gemma La Sita e dal Sistema Museale dell'Università degli Studi di Palermo, il percorso triennale si caratterizza per coinvolgere in azioni innovative 30 persone detenute degli istituti Pagliarelli, Ucciardone e Malaspina insieme a dottorandi europei e studiosi di tutto il mondo.

Le ragioni della scelta del complesso monumentale, uno dei più importanti siti culturali della Sicilia, sono contenute già nel tema del progetto centrato sullo studio dei graffiti nell'Inquisizione europea. Durante il XVII e XVIII secolo lo Steri, oggi sede del Rettorato dell'Università degli Studi, ospitò infatti il Tribunale del Santo Uffizio e le sue carceri. Le scritte e i disegni sulle pareti delle celle, lasciati dalle innumerevoli vittime delle persecuzioni, restituiscono frammenti di un mondo grondante violenza e oppressione e costituiscono un corpus d'inestimabile valore storico, artistico e antropologico.

Il GAP metterà in relazione il patrimonio di graffiti presenti all'interno delle prigioni seicentesche (oltre alle palermitane, saranno oggetto di studio anche le segrete di Narni e di Saragozza in Spagna) con altre espressioni grafiche e pittoriche carcerarie, storiche e contemporanee. Un programma vasto e articolato che sarà attuato tramite laboratori artistici, percorsi creativi e di socializzazione, con il contributo di artisti oltre che di esperti nel settore. Una parte rilevante del progetto consiste, infatti, nel portare i graffiti come pratica artistica direttamente nelle carceri coinvolte. Per l'inedita combinazione di storia, arte, scienza, per la collaborazione con gli istituti penitenziari e per la sua valenza riabilitativa e inclusiva, il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Giustizia, oltre a quello dell'Università degli studi di Palermo.

"Si tratta di un programma culturale che coinvolge, in via diretta, soggetti a cui offrire un'esperienza di segno diverso rispetto a quella passata e volta a far maturare una nuova visione di sé e del mondo" ha spiegato il Capo Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) Bernardo Petralia, intervenuto oggi all'apertura dei lavori, insieme al direttore della casa circondariale di Palermo Ucciardone, Fabio Prestopino. "Altro profilo di particolare interesse - ha aggiunto il Capo DAP - è integrato dalla partecipazione della comunità esterna, nel caso specifico, appartenente al mondo scientifico, nel processo di socializzazione dei soggetti che hanno violato il patto sociale". Il percorso e i risultati del progetto saranno documentati in una pubblicazione a cura di Gabriella Cianciolo e Laura Barreca, nel video "Traces on the wall" e da un'esposizione conclusiva all'interno dello Steri.