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di Valentina Stella


Il Dubbio, 26 ottobre 2021

 

La proposta del leghista Ostellari è più drastica, ma un'intesa allargata a tutta la maggioranza è possibile. Ieri le richieste di audizione dei partiti. Torna centrale il tema dell'abuso d'ufficio: la partenza dell'iter abbinato di tre disegni di legge - firmati da Andrea Ostellari (Lega), Vincenzo Santangelo (M5S) e Dario Parrini (Pd) - nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, destinati a limitare di fatto i confini delle responsabilità amministrative e penali sul reato d'abuso d'ufficio, ha suscitato diverse reazioni, in primis quella dei sindaci.

"Non cerchiamo alcuna impunità ha detto all'Adnkronos Antonio Decaro, presidente Anci e primo cittadino di Bari - all'opposto vogliamo che il ruolo dell'amministratore locale torni a essere una missione attraente per tante persone oneste e competenti che oggi purtroppo la temono. Non è un interesse nostro ma della collettività, come dimostra la apprezzabile trasversalità politica delle proposte in discussione in Parlamento".

Questa è una battaglia, ha proseguito Decaro, "che l'Anci conduce da tempo, e saremo sicuramente felici quando il Parlamento approverà una legge più giusta sul tema delle responsabilità penali e su altri che riguardano la dignità della figura del sindaco e dell'amministratore locale. È in discussione - ha concluso il presidente Anci - la praticabilità stessa delle nostre funzioni: fare il sindaco ormai è diventato un mestiere pericoloso anche nei suoi atti quotidiani più banali, per la quantità abnorme di rischi giudiziari penali e civili che si corrono".

Favorevole a una riforma anche Mario Sanino, presidente dell'Unaa (Unione avvocati amministrativisti) per il quale l'iter parlamentare è "molto importante" oltre che per le conseguenze sul fronte penale anche per i vantaggi sul lato amministrativo, "in particolare legati alla responsabilità erariale", cioè al possibile danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell'azione o dell'omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione.

Si spinge oltre l'avvocato Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione Camere penali, auspicando la soppressione stessa del reato: "Noi siamo per una eliminazione delle ipotesi di abuso d'ufficio, che per noi è già sanzionato quando è parte di reati più gravi. Le condotte giustamente punibili sono già implicite e comprese in quelle di corruzione, concussione, peculato, malversazione, per cui non c'è alcun bisogno di prevedere una norma residuale. L'abuso di ufficio e l'assurdo reato di traffico di influenze illecite sono norme indeterminate che hanno l'unico risultato di sottoporre il potere politico e amministrativo all'indebito controllo preventivo dell'autorità giudiziaria penale".

Intanto ieri pomeriggio è scaduto alle 18 il termine per la segnalazione da parte dei gruppi dei nominativi dei soggetti da audire. Fonti parlamentari ci riferiscono che ad essere sentiti saranno, tra gli altri, Carlo Nordio, Alfonso Celotto, Sabino Cassese, alcuno sindaci tra cui Appendino e Decaro.

Al termine delle audizioni si provvederà a convergere su un testo base. I tre ddl sono stati presentati tutti tra marzo e luglio di quest'anno. Quello del dem Parrini "interviene sul regime della responsabilità penale, amministrativa e contabile dei sindaci" : si verifica il reato quando la violazione si intende riferita a specifiche regole di condotta espressamente attribuite al sindaco; inoltre la responsabilità per omissione non si applica ai sindaci "per eventi che si siano verificati nel territorio comunale, salvo il caso in cui sia provato il dolo o la colpa grave".

Proprio il senatore dem ci dice: "Credo che la direzione trasversale sul tema dell'abuso d'ufficio intrapresa dalle commissioni troverà l'appoggio del governo. Esiste infatti uno schema di legge delega che impegna l'esecutivo alla revisione del Tuoel (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, ndr) che va nella nostra stessa direzione. Condivido quanto detto dal presidente Sanino in merito alla responsabilità erariale: la mia proposta è l'unica tra le tre a modificare la normativa vigente e a prevedere un danno erariale imputabile al sindaco solo se c'è dolo". Il testo del leghista Ostellari, invece, punta a eliminare il vaglio del giudice penale sui provvedimenti amministrativi, passando il controllo dell'attività dal Tar al Consiglio di Stato.

Il presidio penale si riserva soltanto a manifestazioni di tipo comportamentale oggettivamente riscontrabili, quali appunto lo svolgimento di funzioni pubbliche in situazioni di conflitto d'interesse che imporrebbero l'obbligo di astensione. Infine la proposta del cinque stelle Santangelo intende modificare l'articolo 54 del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali aggiungendo un comma 1bis per cui "il sindaco, quale ufficiale del Governo, nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, risponde esclusivamente per dolo o colpa grave per violazione dei doveri d'ufficio".

Il senatore Santangelo così commenta al Dubbio: "Anche se il ddl del collega Ostellari andrebbe a incidere in maniera più ampia sul reato di abuso di ufficio, tuttavia credo si possa trovare una convergenza per il testo base, soprattutto tra il nostro testo e quello del Partito democratico. Una modifica del genere la richiede il momento storico che stiamo vivendo, penso ad esempio a quanto successo alla sindaca di Crema ma anche all'ex sindaco Appendino. È chiaro che quando amministri una città, ti rendi conto in prima persona di come sia difficile portare avanti il lavoro. Quindi ritengo che le nostre siano modifiche di buon senso che possono consentire di poter amministrare al meglio".