linkoristano.it, 7 novembre 2021
Maria Grazia Caligaris commenta i dati forniti dall'Amministrazione penitenziaria: 259 posti, 273 presenze. "È ancora la casa di reclusione 'Salvatore Soro' di Oristano-Massama il carcere dove si è registrato a ottobre il numero di detenuti oltre il limite regolamentare. Sono infatti 273 per 259 posti disponibili, pari al 105,4%". Lo segnala Maria Grazia Caligaris, dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, prendendo in esame i dati dell'Ufficio statistica del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria aggiornati al 31 ottobre.
"Una condizione resa ancora più grave dal tipo di ristretti, prevalentemente ergastolani", dichiara Caligaris, "e dalla grave carenza di personale penitenziario, agenti 'anziani' e 40 ispettori in meno rispetto alla pianta organica. Difficile la condizione anche dei funzionari giuridico-pedagogici, solo due in servizio per poter garantire a tutti le attività trattamentali".
Criticità, queste ultime, evidenziate più volte da Caligaris. "Non si può dimenticare", sottolinea l'esponente di Sdr, "che il carcere di Oristano è stato oggetto di una protesta da parte di 160 detenuti per l'assenza di attività trattamentali, per le condizioni di vita in celle dove filtra l'acqua e per un istituto dove gli ergastolani non possono disporre di celle singole e accedere al lavoro. Di recente sulle problematiche è anche intervenuta la Camera Penale oristanese con una delegazione guidata dalla presidente Rosaria Manconi che ha fatto visita alla struttura. Quella di Oristano insomma appare come una realtà particolarmente complessa, nonostante l'abnegazione degli operatori penitenziari".
Le problematiche relative al sovraffollamento delle carceri non riguardano però soltanto la struttura di Massama. "Dal quadro elaborato dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria", osserva ancora Maria Grazia Caligaris, "emerge complessivamente uno spaccato contraddittorio sulla situazione detentiva nell'isola che, peraltro, mese dopo mese vede crescere il numero di detenuti, in particolare quelli dell'alta sicurezza. La situazione non è facile neanche a Tempio. Nella casa di reclusione 'Paolo Pittalis' di Nuchis sono infatti ristretti 165 detenuti per 170 posti. Insomma, mentre gli istituti di reclusione e quelli circondariali sono sempre al limite della capienza di persone private della libertà, le tre colonie penali risultano semivuote. Un paradosso non più accettabile in quanto la Sardegna è l'unica regione italiana che ospita tre case di reclusione all'aperto nei comuni di Isili, Is Arenas e Onanì, con un territorio a disposizione pari a oltre 6mila ettari, molti dei quali in aree particolarmente interessanti dal punto di vista ambientale".
"I numeri", continua l'esponente di Sdr, "non hanno bisogno di commenti, parlano da soli. 1210 su 1988 ristretti (2.605 posti) si trovano nelle case circondariali di Cagliari (547), Nuoro (274), Sassari (389), tutte strutture dove si trovano sezioni di alta sicurezza e a 'Bancali' anche 90 detenuti al 41bis. Un caso a parte è casa circondariale di Lanusei, tradizionalmente destinata ai 'protetti'. 585 sono invece i reclusi nelle case di reclusione e 222 nelle tre colonie penali, che dispongono però di 613 posti. È evidente che nell'isola, indicata come una regione senza sovraffollamento, i conti non tornano, perché tra carenze strutturali e di personale la situazione appare davvero preoccupante".