Senza Colonne, 12 settembre 2010
Scrivono ancora, stavolta sono tutti compatti perché le precedenti lamentele non sono state ascoltate. E impongono un ultimatum, una data neppure troppo lontana. Se non verranno presi in considerazione entro il 15 settembre scorso faranno sciopero. Sono i detenuti della casa circondariale di Brindisi che avevano già denunciato il sovraffollamento delle celle e che tornano a battere il pugno, all’unanimità, con una lettera indirizzata a Senza Colonne, agli esponenti politici che più hanno a cuore la condizione dei carcerati, quelli di fede radicale e all’associazione Nessuno tocchi Caino.
“Scrivo a nome di tutta la Casa Circondariale di Brindisi - si legge nella missiva - e con la medesima intendo farvi sapere le nostre condizioni inerenti al regime carcerario e inoltre a cosa siamo disposti a fare se, entro e non oltre il 15 settembre 2010, non verrà applicata alcuna legge che risolva in maniera celere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane”.
Ma i problemi dell’intero Paese affliggono anche coloro che sono reclusi in via Appia: “Parliamo ora - proseguono - delle problematiche che impegnano la casa circondariale di Brindisi. Le assidue “conte”, ossia il controllo dei detenuti cella per cella, in vari orari della giornata, che d’altronde nessuno rispetta e a causa di ciò, delle volte veniamo sorpresi senza la maglia e quindi sottoposti a provvedimenti disciplinari, poiché al momento del controllo bisogna farsi trovare in piedi e vestiti”.