di Claudia Guasco
Il Mattino, 23 gennaio 2021
Aveva dieci anni, tre profili Facebook e almeno due su TikTok. È morta strangolandosi in bagno con la cintura dell'accappatoio, voleva filmarsi nella spaventosa sfida Black out challenge. Gli investigatori stanno cercando di capire se sia stata la bambina a creare le identità virtuali o un adulto abbia provveduto per lei. Ma nel frattempo il Garante per la protezione dei dati personali "ha disposto nei confronti di TikTok il blocco immediato dell'uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l'età anagrafica". Un provvedimento che lancia un segnale forte a tutti i social e crea un importante precedente: chi non si adegua, sarà sottoposto alla medesima disposizione.
L'authority "ha deciso di intervenire in via d'urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di dieci anni di Palermo", spiega in una nota. Ma già lo scorso dicembre "il garante aveva contestato a TikTok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy". In attesa di ricevere il riscontro richiesto con l'atto di contestazione, l'autorità ha deciso comunque di intervenire "al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia". Ha quindi vietato a TikTok l'ulteriore trattamento dei dati degli utenti "per i quali non vi sia assoluta certezza dell'età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico". Il divieto "durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni. Il provvedimento di blocco verrà portato all'attenzione dell'Autorità irlandese, considerato che recentemente TikTok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda". Il mondo dei social è avvisato. Tutte le piattaforme principali, da Facebook a Instagram, da Twitter a YouTube, fissano a tredici anni l'età minima per l'iscrizione, chi non vigila incorrerà nell'azione del Garante che impone il blocco dell'utilizzo dei dati personali dell'utente di cui non è in grado di dimostrare il requisito anagrafico. Un intervento per effetto del quale il minore potrà essere semplice fruitore della piattaforma ma non caricare contenuti, se tenta di farlo viene estromesso dall'account.
Ieri uno striscione è stato appeso al balcone della scuola nel centro storico di Palermo frequentata dalla bambina: "Ciao, per anni ti abbiamo tenuto per mano, ora ti terremo nel cuore". I suoi organi salveranno la vita a quattro piccoli. "Abbiamo scelto di dire si alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto si, fatelo. Era una bambina generosa. E visto che non possiamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altre persone", dicono sconvolti i genitori. Subito dopo aver saputo dai medici che non c'era più nulla da fare e che era stata dichiarata la morte cerebrale della figlia, la coppia ha acconsentito all'espianto degli organi. Il prelievo è stato eseguito all'ospedale dei Bambini: il fegato, che è stato diviso a metà e destinato a due piccoli pazienti, i reni e il pancreas. "Un esempio della grande generosità e solidarietà di due splendidi genitori", riflette il coordinatore del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia. Intanto la procura di Palermo e la Procura dei minori, che indagano per istigazione al suicidio a carico di ignoti, hanno disposto l'autopsia. La bambina aveva diversi profili su Facebook e TickTok e con il telefonino, che è stato sequestrato e dal quale gli inquirenti contano di acquisire elementi importanti per comprendere cosa sia accaduto, potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi istanti di vita della bambina che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida.