di Giorgio Barbieri
Il Mattino di Padova, 20 aprile 2021
Al terzo tentativo fumata bianca in Consiglio comunale. Il professore designato: "Metto a disposizione la mia esperienza". Per il garante dei detenuti è finalmente arrivata l'attesa fumata bianca. Dopo due sedute andate a vuoto, la prima con il voto a Messina Denaro che ha fatto scandalo e la seconda nella quale non si è raggiunta la maggioranza di due terzi, ieri finalmente il Consiglio comunale è riuscito a eleggere Antonio Bincoletto grazie a 20 voti, ossia la maggioranza semplice e non quella assoluta del Consiglio. Nove le schede nulle, una scheda bianca e un voto a Maria Pia Piva.
La settimana scorsa era stato anche il sindaco Sergio Giordani a chiedere all'aula un gesto di serietà. Parole attaccate da Ubaldo Lonardi, vicepresidente del Consiglio comunale a nome dei gruppi consiliari di centrodestra. "Questa brutta figura", ha detto Lonardi, "è ascrivibile solo a lei e alla maggioranza che rappresenta, evidentemente capace di ragionare solo con la logica dei numeri, per cui quando gliene manca uno, per regolamento, si trova incapace a favorire quel percorso di dialogo sostanziale e non ricattatorio, compito che almeno la figura del sindaco dovrebbe garantire per il bene di tutta la città".
Ma indipendentemente da assenze e "mal di pancia" nella maggioranza, si è finalmente riusciti a eleggere il garante dei detenuti. Ma per farlo è stato necessario arrivare alla terza votazione, dopo che lunedì scorso erano stati raccolti 19 voti sui 22 necessari. Il caso era scoppiato dopo che nella prima votazione, lo scorso 3 marzo, era emerso un voto dato segretamente al superlatitante Matteo Messina Denaro. Una vicenda che ha fatto molto discutere. Una scelta non troppo opportuna (coperta dal segreto del voto) che ha scatenato le reazioni di mezzo consiglio comunale, e in pochi giorni è finito anche sui tavoli delle ministre di Giustizia e Interno, dopo una pioggia di interrogazioni portate a Roma dai parlamentari di Pd e Fratelli d'Italia.
"Certo non posso negare che mi aspettavo maggiore linearità in questa vicenda", ha detto Bincoletto che ieri non è andato in Consiglio comunale attendendo da casa l'esito della votazione, "sarà un impegno importante che dovrà garantire il dettato costituzionale. Quella carceraria è una realtà che conosco bene".
Antonio Bincoletto, il candidato che è stato eletto della maggioranza, è nato a Noventa di Piave (nel Veneziano) ma vive a Padova ormai da molti anni. Nella città del Santo si è laureato e specializzato in filosofia. Dagli anni Ottanta insegna letteratura e storia negli Istituti superiori. Ha frequentato anche corsi di Perfezionamento e di Alta formazione presso il Centro Diritti umani del Bo.