fuoriluogo.it, 1 maggio 2021
Al via il 3 maggio il progetto WOM, Women on Movement per la diffusione dei processi di self empowerment per le detenute italiane. Promosso dalla Società della Ragione con il sostegno dell'8 per mille della Chiesa Valdese.
Con un webinar di presentazione lunedì 3 maggio (ore 17,30 iscrizione su https://attendee.gotowebinar.com/register/5933265324334509582) partirà il progetto "WOM - Women on Movement - Self empowerment per donne detenute" promosso da la Società della Ragione con il sostegno dell'otto per mille della Chiesa Valdese.
Il progetto prende spunto dall'esperienza positiva di un precedente progetto di ricerca-azione denominato WIT - Women in Transition, anch'esso finanziato dall'otto per mille della Chiesa Valdese, grazie al quale nel 2018 sono stati sperimentati gruppi di self-empowerment tra donne detenute in due carceri della Toscana, condotti da esperte dell'associazione. L'approccio di empowerment in carcere e l'esperienza dei "laboratori" di self empowerment sono stati documentati anche nel volume di S. Ronconi e G. Zuffa La prigione delle donne. Idee e pratiche per i diritti, Ediesse, Roma (2020, pp.206).
Il nuovo progetto si propone di estendere l'esperienza dei laboratori di self empowerment fra donne detenute primariamente attraverso l'apertura di un confronto generale nell'ambito del contesto carcerario sulla tematica della differenza di genere e sull'approccio di empowerment in carcere. Saranno quindi attivati moduli di formazione rivolti a operatori e a operatrici del settore penitenziario (volontari e professionisti) per la conduzione dei gruppi di self empowerment con le donne detenute. L'obiettivo finale è quello di promuovere nuove esperienze di laboratori di self empowerment in carcere, con la conduzione di operatori/ci formati ad hoc e con opportuna supervisione.
Il modello di self empowerment mira a promuovere l'autostima delle donne detenute, sviluppare i punti forza della loro esperienza e le loro competenze e facilitare la relazione fra detenute e con le varie figure professionali nella quotidianità del carcere. Si propone anche di elaborare strategie di prevenzione rispetto a momenti di crisi, che si presentano nella detenzione particolarmente nei momenti di ingresso in carcere.
Attraverso la formazione e il training alla conduzione dei gruppi, verranno offerti agli operatori e discussi strumenti per portare alla consapevolezza delle donne i fattori di stress e di sofferenza in modo da permetterne la elaborazione e sviluppare le capacità di coping detenute.
Allo stesso tempo si lavorerà sulla ricognizione e l'auto-riconoscimento da parte delle donne delle loro competenze, sia in campo cognitivo che emotivo/relazionale con la rivisitazione e la rielaborazione delle relazioni familiari, in particolare le relazioni coi figli/figlie, area significativa e sensibile dell'esperienza femminile. Infine, si cercherà di capire come identificare insieme alle donne i momenti di crisi, per operare in modalità preventiva e proattiva.
Il 3 maggio dalle 17,30 Grazia Zuffa, Presidente de la Società della Ragione, insieme a Susanna Ronconi e Liz O'Neill, conduttrici dei primi laboratori sperimentali e Serena Franchi, direttrice dell'Associazione presenteranno nel dettaglio il progetto. Hanno per ora assicurato la partecipazione Maria Teresa Menotto, Elena Zizioli, Monica Gallo, Nicoletta Gandus, Ornella Favero, Giusi Furnari e Giulia Fabini. Per iscriversi al seminario: https://attendee.gotowebinar.com/register/5933265324334509582. Per informazioni sul progetto: https://www.societadellaragione.it/wom -