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di Giuliano Foschini

La Repubblica, 8 gennaio 2024

Il fronte degli amministratori locali. Il presidente dell’Anci Decaro: “Non vogliamo l’immunità” ma “le leggi devono permetterci di lavorare”. Dice il presidente dell’Anci, il dem Antonio Decaro, che i sindaci “non sono né per l’immunità né per l’impunità”. Nel dibattito sull’abuso d’ufficio hanno “sempre chiesto la definizione di un perimetro certo per le responsabilità dei primi cittadini nell’ambito delle loro funzioni: possiamo davvero pensare - domanda Decaro - che, come è accaduto, un sindaco che concede una sala comunale per un dibattito sul referendum e non per una festa danzante possa essere indagato per abuso di ufficio?”.

Tempo fa il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, disse che c’era la fila dei sindaci del Partito democratico che gli chiedevano di abolire il reato di abuso di ufficio. Probabilmente si trattava di un’iperbole, ma certamente la norma è ben vista dagli amministratori, anche del centrosinistra, come dimostrano le posizioni del presidente dell’Anci, Decaro, e del coordinatore dei sindaci del Pd, il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci. “L’abuso di ufficio - ha spiegato in diverse occasioni Ricci - è inutile, visto che il 98% delle indagini finiscono in assoluzioni e archiviazioni. Ma anche dannoso: quando arriva l’avviso di garanzia tanti bravi amministratori sono costretti a bloccarsi e a paralizzare l’azione di un Comune. Ogni firma diventa una paura”.

Ecco perché qualcuno - per esempio l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, giurista di grande esperienza - aveva ipotizzato un’abolizione parziale, cancellando “l’abuso di vantaggio” e lasciando in piedi quello “di danno”, tutte le volte cioè in cui un pubblico ufficiale con un suo provvedimento crea un danno a un cittadino. I sindaci di centrosinistra non avevano chiuso alla possibilità. Insistevano in ogni caso per intervenire. “Ogni giorno - dice Decaro - un sindaco deve decidere se firmare un atto, rischiando l’abuso di ufficio, o non firmarlo rischiando l’omissione in atti di ufficio. Sul tavolo c’è il rallentare procedure essenziali per il cittadino, quelle semplici ma anche quelle con in ballo milioni di euro come il Pnrr. Noi non vogliamo sottrarci ai controlli, anzi io sono convinto che se un sindaco commette un reato debba pagare anche più degli altri, proprio perché non ha onorato la fascia che indossa. Ma servono leggi che ci permettano di lavorare. Questo abbiamo sempre chiesto”.