di Fulvio Fulvi
Avvenire, 18 settembre 2024
Dal 1° gennaio 72 detenuti si sono tolti la vita. Un esubero di quasi 15mila persone. A Milano venerdì manifestazione per ricordare Yussef, morto bruciato a San Vittore. Celle sempre più sovraffollate, tensione alle stelle dietro le sbarre e la strage dei detenuti suicidi che non si ferma più. Tra ieri e stamattina ce ne sono stati altri due, ad Ariano Irpino e Regina Coeli, portando il conto complessivo dei morti dalla fine dell’anno a 72. Aumentano pure le aggressioni, gli atti di autolesionismo, le risse e le manifestazioni di protesta collettiva. L’emergenza carceri rimane dunque gravissima in Italia e attende ancora una soluzione decisiva.
di Angela Stella
L’Unità, 18 settembre 2024
72 dall’inizio dell’anno, ieri il terzo nel carcere romano. I sindacati: “Una strage e il governo non dice nulla”. A via Arenula tutto fermo sulla scelta del Garante. Sedici settembre: “32 anni, nigeriano, in carcere per reati connessi all’immigrazione clandestina e altro, nel pomeriggio è stato trovato impiccato nella sua cella della Casa Circondariale d’Ariano Irpino. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”. 17 settembre: “50 anni, italiano, tratto in arresto il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, ha deciso di farla finita e verso le 6.45 è stato rinvenuto impiccato nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli”. Questo il bollettino di morte arrivato dai nostri istituti di pena attraverso due comunicati della Uilpa Polizia Penitenziaria.
di Serena Riformato
La Stampa, 18 settembre 2024
La Camera conferma tra le polemiche la stretta sulle rivolte: punita anche la “resistenza passiva”. Due suicidi in carcere nell’arco di poche ore. E 1. 529 tentativi di suicidio dall’inizio dell’anno: vale a dire quasi sei episodi ogni giorno. Resta alto l’allarme nei penitenziari italiani. Un cinquantenne italiano, arrestato il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, all’alba di ieri è stato trovato impiccato dagli agenti di polizia penitenziaria nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli: si tratta del terzo episodio dall’inizio dell’anno nel carcere romano. Il secondo caso nell’istituto avellinese di Ariano Irpino.
di Pietro Buffa*
Il Sole 24 Ore, 18 settembre 2024
Che il sistema penitenziario italiano sia sovraffollato è ormai quasi una non-notizia tanto è sbandierata in decine di interventi pubblici ed articoli. Chi conosce la storia penitenziaria sa che è da sempre così. Sino al 1990 si provvedeva con periodiche amnistie ed indulti che calmieravano la pressione all’interno degli istituti penitenziari. La modifica dell’articolo 79 della Costituzione, intercorsa nel 1992, con la previsione di una maggioranza di due terzi per la loro approvazione, considerate le dinamiche parlamentari del nostro Paese, ha reso difficile, se non impossibile, adottare questi provvedimenti. Si pensi solo all’insuccesso che seguì il messaggio al Parlamento di Papa Giovanni Paolo II e alle resistenze che accolsero quello del Presidente Napolitano nel 2013, pur a fronte delle forche caudine della Corte europea dei Diritti dell’uomo che aveva condannato l’Italia per trattamenti inumani e degradanti in ragione di un sovraffollamento strutturale che vedeva quasi 70.000 detenuti presenti.
di Laura Ambrosi
Il Sole 24 Ore, 18 settembre 2024
I dem: “Misure crudeli”. Arrivano il nuovo delitto di rivolta in carcere, integrato anche solo da atti di resistenza passiva (“Un attacco allo stato di diritto”, tuona il Pd) e valido pure per i centri per i migranti, e l’aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi se commesso all’interno di un istituto di pena. L’Aula della Camera ha ripreso ieri tra le polemiche le votazioni del disegno di legge Sicurezza, approvando alcune tra le strette più contestate. Come quella sull’acquisto delle Sim da parte dei cittadini extra Ue: tra i documenti che un operatore dovrà acquisire per venderle, oltre a quelli di identità, sarà necessaria “copia del titolo di soggiorno”.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 18 settembre 2024
Approvati gli articoli contro resistenza passiva, Sim ai migranti e rivolte nei Cpr. Oggi la Camera dovrebbe approvare in prima lettura i 38 articoli, con relativi emendamenti, del Ddl sicurezza. Dopo cannabis light, occupazioni e blocchi stradali, ieri l’esame dell’aula ha riguardato ulteriori fattispecie di reato e/o aggravanti introdotte dalla destra per combattere i folk devil agitati davanti ai media. Ieri è stata la volta di chi è colpevole di non eseguire gli ordini nei Cpr e addirittura nei centri di detenzione per minori migranti. Il che crea dei paradossi giuridici non da poco, visto che, come ha fatto osservare la deputata M5S Ida Carmina “gli stranieri ospiti di questi centri parlano le lingue più diverse tra loro, e spesso anche in presenza del mediatore culturale non riescono a comprendere eventuali ordini impartiti. Ciò determina la loro non punibilità”.
di Pino Corrias
vanityfair.it, 18 settembre 2024
Il coniglio miracoloso della propaganda di governo ci offre un riparo da tutte le paure sociali: 13 nuovi reati, tutti sollecitati dalla cronaca. Anziché agire sulle tensioni sociali, carcere anche per studenti e ambientalisti che protestano in sit-in pacifici. Sorvegliare, punire, vantarsene. Il nuovo decreto sicurezza approvato tra gli applausi della maggioranza di governo è il cilindro del mago: estrae il coniglio miracoloso della propaganda securitaria che offre un riparo da tutte le paure sociali, o almeno lo promette. Lo fa scoprendo nuovi reati, tredici a essere precisi, tutti sollecitati dalla cronaca, dopo la mezza dozzina di nuovi reati inventati nel primo anno di governo, a partire da quello ormai celebre che proibisce e punisce il delitto di rave party.
di Giulia Merlo
Il Domani, 18 settembre 2024
Il Parlamento in seduta comune non è riuscito nemmeno alla sesta votazione convocata ad eleggere il giudice costituzionale mancante, nonostante le ripetute sollecitazioni del Colle per colmare il posto vacante lasciato dall’ex presidente Silvana Sciarra. Nuova fumata nera: il parlamento in seduta comune non ha eletto il giudice costituzionale mancante ormai da parecchi mesi. Si tratta della sesta votazione andata a vuoto, per cui serviva la maggioranza qualificata dei tre quinti dei componenti del parlamento. Nessuno, però, ha raggiunto il quorum. Il risultato è l’ennesimo rinvio di una votazione a cui però sembrano mancare le basi per sbloccarsi: non esiste un confronto serio tra maggioranza e opposizione per individuare un nome comune. Nella votazione odierna sono risultati 7 voti dispersi, 343 schede bianche e 24 schede nulle.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 settembre 2024
L’esemplare riserbo del procuratore di Parma sul caso dei due neonati uccisi è contraddetto da chi dileggia le norme a tutela degli indagati. Le ispezioni di Nordio? Nessuna notizia di “processi” disciplinari. Il comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino in merito alla vicenda dei due neonati trovati morti nel giardino di una casa a Traversetolo, rappresenta, se non un unicum, una rara eccezione tra le Procure d’Italia. E l’occasione non poteva non essere colta al balzo dal deputato Enrico Costa, da due giorni tornato in Forza Italia, che sul social “X” ha commentato: “Le parole con cui il procuratore di Parma spiega le ragioni del riserbo tenuto in una delicata indagine andrebbero studiate a memoria alla Scuola superiore della magistratura”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 settembre 2024
Dell’esemplare comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino sul caso dei neonati trovati uccisi a Traversetolo, parliamo con il professore, e avvocato, Vittorio Manes. ordinario di Diritto penale all’Università di Bologna, il cui libro Giustizia Mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo (Il Mulino, 2022) è stato definito, dallo stesso D’Avino, illuminante a proposito dei devastanti effetti causati dal processo mediatico “parallelo a quello giudiziario”.
- “Direttori di Giustizia, l’obiettivo del ministero è valorizzare le risorse”
- Aggressioni a medici e infermieri: diventa possibile l’arresto in flagranza differita
- Io, in aula per Giulio Regeni, chiedo verità e giustizia
- Emilia Romagna. Il Garante: “Allarme sovraffollamento, da inizio anno situazione aggravata”
- Ariano Irpino (Av). Detenuto suicida in cella: i pm aprono un’inchiesta sul decesso