di Viviana Mazza
Corriere della Sera, 28 gennaio 2023
Diffuso ieri dalla polizia il video dell’arresto di Tyre Nichols, 29 anni: è stato picchiato a morte dalla polizia che lo ha fermato per eccesso di velocità. Le sue ultime parole: “Mamma, mamma, mamma”. Pestato a morte da cinque poliziotti, Tyre Nichols, 29 anni, ripeteva: “Che cosa ho fatto?”. “Mamma, mamma, mamma” sono state le sue ultime parole, riprese in video dalle bodycam degli agenti e da una telecamera di sorveglianza a 90 metri da casa sua a Memphis, in Tennessee. Una vicenda che ha turbato e indignato le stesse autorità della polizia, che hanno pubblicato il filmato ieri notte su YouTube. Nichols, afroamericano, un figlio di 4 anni, è stato fermato al volante della sua auto sabato 7 gennaio alle 8:30, da cinque agenti, anche loro neri. Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Emmitt Martin III, Desmond Mills Jr e Justin Smith sono stati licenziati e poi incriminati con accuse che includono omicidio di secondo grado, aggressione aggravata, rapimento aggravato.
di Paolo Lepri
Corriere della Sera, 28 gennaio 2023
L’uomo che ha svelato ad un mondo distratto che quel conflitto è stato uno dei più sanguinosi del ventunesimo secolo, provocando la morte di circa 600.000 civili. È un professore belga di geografia, Jan Nyssen, l’uomo che con le ricerche del suo team ha svelato ad un mondo distratto che il conflitto in Etiopia - due anni di combattimenti tra l’esercito di Addis Abeba, affiancato dalle milizie amhara e da reparti militari eritrei, e il Fronte di liberazione del Tigray - è stato uno dei più sanguinosi del ventunesimo secolo, provocando la morte di circa 600.000 civili. Di questo incredibile numero di vittime, che supera in una atroce classifica dell’orrore quanto è avvenuto in Siria e nello Yemen, hanno parlato, dopo di lui, anche l’Alto rappresentante europeo per la politica estera Josep Borrell e il mediatore dell’Unione africana per il Corno d’Africa, l’ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo. “È stata usata la fame come arma di guerra”, ha detto a El País il docente dell’università di Gand, che da tempo dedica i suoi studi a quest’area di crisi di un continente instabile.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 gennaio 2023
L’allarme del medico, diffidata dal Dap: “è caduto sul piatto della doccia e si è fratturato il naso. La situazione è in discesa”. Alfredo Cospito, recluso al 41 bis di Sassari e da oltre 100 giorni in sciopero della fame, è a rischio di edema cerebrale perché gli elettroliti stanno calando inesorabilmente. Non riesce più a muoversi bene, se non grazie a una sedia a rotelle. Indossa quattro maglie e tre pantaloni addosso, ma nonostante ciò ha sempre freddo. Ha provato a farsi una doccia calda, ma è caduto rovinosamente per terra sbattendo la faccia e si è fratturato il naso. Questo è ciò che emerge dalla visita effettuata dal suo medico.
di Luigi Manconi
La Stampa, 27 gennaio 2023
L’appello al Pontefice: è un uomo non innocente che soffre, il 41bis umilia i detenuti. La mancanza di contatti con altri esseri umani aumenta la tendenza al suicidio.
di Marco Beltrandi
Il Riformista, 27 gennaio 2023
Nelle liberal-democrazie, meglio, in tante di esse, si condanna la pena di morte. Sono tante le ragioni: relative al Diritto e ai Diritti, al rispetto della vita umana, alla certezza di una pena che non può essere una condanna senza fine, possibilità di ravvedimento, di crescita, persino di espiazione, di una “nuova vita”. Anche in caso di colpevolezza, in cui il giudicato rifletta una verità storica. Perché sappiamo, sull’esempio di uno dei Paesi più trasparenti, gli USA, che ancora la applicano in alcuni Stati, quante persone giustiziate sarebbero state negli anni scagionate, se ancora in vita.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 27 gennaio 2023
“I dati confermano il quadro in chiaroscuro descritto nelle precedenti relazioni. Molte delle valutazioni fatte un anno fa devono essere riproposte. Si assiste ad un lento ma progressivo miglioramento della situazione”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 gennaio 2023
In scena oggi, come ogni anno, l’inaugurazione dell’anno giudiziario: la prima del ministro Nordio e pure del nuovo Consiglio superiore della magistratura post scandalo Palamara, rappresentato dal neo eletto vice presidente, avvocato Fabio Pinelli.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 27 gennaio 2023
“L’inaugurazione dell’anno giudiziario è l’occasione di bilanci e di valutazione, non solo della produttività ma anche dell’effettività della Giustizia, nella sua funzione essenziale, quella a tutela dei cittadini. Ebbene, il bilancio e la sua valutazione, purtroppo, non possono essere che negativi, e quel che più preoccupa, o sarebbe meglio dire angoscia, è la cupa prospettiva del nuovo anno giudiziario che oggi inauguriamo”. Lo ha detto la Presidente del Consiglio Nazionale forense Maria Masi intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
di Sabino Cassese
Corriere della Sera, 27 gennaio 2023
Occorre porre rapidamente rimedio alle principali disfunzioni. E l’ordine giudiziario non sarà veramente indipendente finché occuperà i vertici del ministero, perché indipendenza comporta separatezza dal potere esecutivo.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 27 gennaio 2023
Anno giudiziario. Niente toni da battaglia nella cerimonia solenne in Cassazione eppure le ricette del ministro Nordio vengono tutte smentite. Per il primo presidente Curzio, alla sua ultima relazione, “la situazione dei processi è in lento miglioramento”. Ma “il ritmo legislativo incalzante ha fatto assumere all’ordinamento giuridico le sembianze di un labirinto”.
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