sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Lavinia Lundari Perini

La Repubblica, 27 giugno 2024

La storia di G.A., 30enne marocchino, affiancato dalla Fillea Cgil e dal Centro lavoratori stranieri. Un euro all’ora. Uno stipendio, se così lo si può chiamare, simile alle cifre intascate dai lavoratori dell’Agro Pontino, lavoratori come Satnam Singh, il bracciante morto a Latina. Accade però a Modena, e ora grazie al sostegno della Fillea Cgil e del Centro lavoratori stranieri un 30enne di origine marocchina, G.A., è riuscito a denunciare il caporalato e ha ottenuto un permesso di soggiorno di un anno per grave sfruttamento lavorativo.

Il 30enne, che aveva contattato il sindacato modenese, “era completamente irregolare”, ricostruisce il segretario Rodolfo Ferraro. E aveva subito un grave infortunio. Ha quindi presentato querela per grave sfruttamento nel cantiere edile di Castelfranco Emilia (Modena). A quel punto, ricostruisce il sindacato, “sia la denuncia per sfruttamento che quella per omissione di registrazione Inail e Inps, presentate alla Procura e all’Ispettorato lavoro, determinano da parte del pubblico ministero una decisione davvero importante: il 30enne marocchino ottiene ‘il permesso di soggiorno per grave condizione di sfruttamento lavorativo della durata di un anno rinnovabile”. Si tratta, sottolinea la Cgil, del primo caso riconosciuto a Modena di sfruttamento lavorativo “reso possibile soprattutto grazie alla collaborazione attiva dell’operaio nella fase delle indagini”.

“Molti lavoratori migranti vivono situazioni di sfruttamento. Grazie al coraggio di G.A. siamo riusciti a dargli giustizia. Questa rappresenta una grande conquista”, sottolinea Souad Elkaddani, funzionaria Fillea Cgil di Modena di lingua araba. “L’importanza della lingua e dell’alfabetizzazione dei lavoratori stranieri. L’edilizia è il settore dove operano più migranti. In questo caso la vertenza è stata vinta, anche grazie all’incredibile lavoro di mediazione linguistica e culturale”.