di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 27 gennaio 2023
Il primo presidente della Suprema corte: “Omicidi in diminuzione, negli anni 90 erano 1.900 all’anno, ora sono 300. Italia tra i Paesi più sicuri in Europa”. Restano stabili i femminicidi: “122 donne uccise nel 2022, ombra inquietante”.
di Massimo Franco
Corriere della Sera, 27 gennaio 2023
Il chiarimento tra la premier e il Guardasigilli non cancella il nervosismo all’interno della maggioranza. L’insistenza con la quale esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano il colloquio di ieri a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il Guardasigilli Carlo Nordio rischia di essere fuorviante. Si spiega che l’incontro dimostrerebbe il clima disteso nel governo; e smentirebbe le ricostruzioni strumentali dell’opposizione. Che ci sia chi ha cercato di soffiare sul fuoco dei contrasti nella maggioranza è indubbio. E l’impressione è che ieri si sia avuto un chiarimento tra Meloni e il suo ministro della Giustizia.
di Ilario Lombardo
La Stampa, 27 gennaio 2023
Faccia a faccia disteso con il ministro dopo una settimana di polemiche sulle intercettazioni e di tensioni con i magistrati. Non c’è un cronoprogramma per la riforma ma una prima road map. Si comincia dall’abuso d’ufficio e dal piano carceri.
di Giulia Merlo
Il Domani, 27 gennaio 2023
Il ministro ha detto che lavorerà “alacremente” sull’attuazione della legge delega sull’ordinamento giudiziario, vale a dire sulle nuove norme che regolano la vita professionale delle toghe, approvate dal precedente governo come risposta agli scandali passati che hanno travolto il Csm.
di Liana Milella
La Repubblica, 27 gennaio 2023
La premier frena gli alleati sulla riforma che prevede quattro passaggi parlamentari e un possibile referendum finale. La sfida “costituzionale” sulla separazione delle carriere dei giudici è partita. Univoca, stavolta. Perché non ci sono né divisioni né contrasti, neppure nelle sfumature, nella maggioranza. La voce è coesa, le intenzioni pure. Tutti vogliono dividere per sempre i pm dai giudici. Con un appoggio che conta soprattutto nei numeri. Quello del Terzo polo dove, tra Azione e Italia viva, da Costa a Giachetti a Calenda a Boschi a Renzi, non c’è un solo deputato o senatore che non voterebbe un sì convinto per due carriere, due concorsi, due Csm. E stop con il capo dello Stato presidente pure del Csm.
di Ennio Amodio
Il Dubbio, 27 gennaio 2023
Bisognerebbe proprio fare una pausa. Smettere di discutere e strepitare sulle intercettazioni telefoniche nelle indagini penali, per almeno una settimana. E approfittare della moratoria per dare una occhiata alla Costituzione e al codice di procedura penale, leggere qualche sentenza della Cassazione e mettere in fila le diverse modifiche intervenute in materia negli ultimi dieci anni.
di Salvatore Merlo
Il Foglio, 27 gennaio 2023
Intervista a Michele Serra: “Il problema è dei giornali che le pubblicano spacciando il vouyerismo per libertà di stampa. Noi giornalisti siamo spesso pronti a gridare alla censura, meno pronti a prendere le misure del nostro lavoro e dei nostri limiti”.
di Luciano Capone
Il Foglio, 27 gennaio 2023
La spiegazione “dietrologica” della cattura di Matteo Messina Denaro, frutto di una “trattativa” tra stato e mafia svelata da Baiardo, fornisce un’immagine desolante di inquirenti e carcere duro: i magistrati non si accorgono di niente e i boss all’ergastolo parlano con tutti. Per fortuna sono ipotesi campate in aria.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 27 gennaio 2023
La Giunta delle Unioni delle Camere penali ha espresso incondizionata solidarietà al professor Giovanni Fiandaca per la indecente aggressione verbale da lui subita nel corso della trasmissione “Atlantide” su La 7. “Il giornalista Saverio Lodato - si legge nel comunicato dei penalisti -, ospite della trasmissione, nel ricostruire il profilo degli intellettuali che egli considera fiancheggiatori della mafia ha inequivocabilmente fatto riferimento, pur non nominandolo, al professor Giovanni Fiandaca, citando testualmente il giudizio che egli diede della indagine del dottor Di Matteo sulla trattativa “Stato- mafia”: “una boiata pazzesca”.
centropagina.it, 27 gennaio 2023
Presentato il Report dell’associazione Antigone. Nei sei istituti di pena marchigiani sono detenute 864 persone, su una capienza regolamentare di 828 posti. “Il carcere, un luogo di tutti”. È questo il titolo del Report 2021-2022 con cui Antigone Marche, associazione regionale per i diritti e le garanzie del sistema penale, racconta delle sue attività negli istituti di pena, delle persone incontrate e delle situazioni di vita “dentro”. Il Report si compone di 16 pagine e contiene informazioni numeriche e dati statistici raccolti sia a livello locale che nazionale (con un sunto del rapporto nazionale 2022 di Antigone, “Il carcere visto da dentro”), ma anche alcuni racconti di vita e una panoramica delle iniziative pubbliche sviluppate.
- Sicilia. Totò Cuffaro: “Per gli ex detenuti strade chiuse ed ergastolo sociale”
- Pescara. Detenuto morto in carcere, i familiari presentano un esposto
- Ancona. Acqua fredda e sovraffollamento: il dossier sul carcere di Montacuto
- Trani (Bat). “Senza sbarre”: un’alternativa al carcere è possibile
- Volterra (Pi). Dentro al carcere arriva un teatro (per i detenuti e non solo)