di Marco Perduca
Il Riformista, 25 marzo 2023
Chi chiama proibizionismo il “sistema internazionale di controllo delle droghe” sa che la guerra alla droga è da sempre una guerra contro le persone, persone che coltivano usano e, naturalmente, scambiano le sostanze contenute nelle Convenzioni Onu. Nell’introduzione al suo rapporto di quest’anno, l’International Narcotics Control Board, INCB, si scaglia contro quelle giurisdizioni che stanno legalizzando la cannabis ma non dedica altrettanta evidenza all’uso della pena di morte per reati “droga-correlati”.
di Sabato Angieri
Il Manifesto, 25 marzo 2023
Un rapporto Onu afferma che da quando la Russia ha invaso l’Ucraina si sono verificate decine di esecuzioni sommarie ai danni dei prigionieri di guerra. E la notizia inattesa è che il triste primato nella sfida tra boia spetta all’Ucraina. IL REPORT, pubblicato ieri, è frutto di un’indagine durata da agosto a gennaio e si basa su interviste a circa 400 prigionieri di guerra, metà dei quali ucraini rilasciati e l’altra metà russi tenuti prigionieri in Ucraina.
di Massimo Basile
La Repubblica, 25 marzo 2023
Si allunga la lista degli Stati che preferiscono sparare ai detenuti invece di ricorrere all’iniezione legale. Riportando indietro il Paee di duecento anni. Non tutti vorranno vedere qualcuno che spara sul petto a un condannato a morte, giustiziandolo, ma la scena potrebbe diventare meno rara. E soprattutto legale. L’Idaho si è aggiunto a Mississippi, Utah, Oklahoma e South Carolina, tra gli Stati che prevedono il plotone d’esecuzione.
La Stampa, 25 marzo 2023
Paul Rusesabagina, l’uomo che ha ispirato il personaggio protagonista del film hollywoodiano “Hotel Rwanda”, è stato liberato dal carcere in cui si trovava come oppositore del governo ruandese. Ora si trova nella residenza dell’ambasciatore del Qatar in attesa di partire per gli Stati Uniti, dove viveva prima di essere processato.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 24 marzo 2023
Affossato il disegno di legge dei democrat che mirava a scarcerare le detenute madri con i loro figli. Scontro in commissione giustizia, l’intesa tra maggioranza e opposizione fallisce e il Pd ritira la proposta di legge che consente di far uscire i bambini fuori dalle strutture detentive. Tutto nasce quando mercoledì scorso la commissione ha dato il via libera alla legge Serracchiani, la proposta che riprende il testo presentato dall’ex deputato del Pd Paolo Siani per evitare i bambini in carcere, ma nel contempo viene depotenziata con l’approvazione di due emendamenti di Fdi: senza alcuna valutazione caso per caso da parte del magistrato di sorveglianza, in alcuni casi di recidiva, rende automatico il carcere o gli istituti a custodia attenuta (gli Icam) per le madri con i figli piccoli. Quindi niente case famiglia, punto cardine della proposta di legge.
di Adriana Pollice
Il Manifesto, 24 marzo 2023
Il blitz alla Camera. FdI stravolge la proposta di legge di minoranza a firma dem. Il testo viene ritirato ma la Lega ne deposita un altro “anti borseggiatrici rom”. Alessandro Zan: “Hanno utilizzato come un autobus la nostra norma per fare le loro schifezze”.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 24 marzo 2023
Scontro durissimo in Parlamento sulle norme per i diritti dei minori in carcere. Serracchiani: “Incredibile disumanità e inciviltà”. Il Carroccio: “Andremo avanti”. Prendi una legge in discussione, intervieni chirurgicamente con un emendamento, e voilà, la trasformi nel suo opposto. È successo ieri al ddl di Debora Serracchiani, la capogruppo Pd alla Camera, “in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”.
Madri detenute, non si farà nulla per migliorarne la condizione: chi parla di recidiva è in malafede
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2023
La proposta di legge riguardante le detenute madri passa in Commissione Giustizia della Camera con un emendamento della Lega che allontana la possibilità di benefici nel caso di recidiva e che restringe le alternative al carcere per donne incinte e con bambini piccolissimi. I parlamentari del Pd, che avevano presentato la proposta, ritirano di conseguenza le loro firme, facendo decadere il provvedimento. Un nuovo nulla di fatto, dunque, su un tema, quello dei figli di donne detenute, sul quale tutti si dicono da sempre d’accordo sul dover intervenire con urgenza.
di Annalisa Cuzzocrea
La Stampa, 24 marzo 2023
La condizione detentiva non è compatibile con la salute dei minori. Guardatela questa bambina, con i capelli neri lunghi e i piedi che non toccano terra. Si chiama Zinetta, quando è entrata in carcere aveva tre anni, adesso ne ha sette e quel cortile e quella panchina sono il suo posto del cuore nel carcere di Lauro, in provincia di Avellino. Guardate le foto di Anna Catalano, a Napoli, ascoltatela mentre racconta dei bambini che le chiedevano: “Portami via”, e poi ditemi se questa è giustizia.
di Laura Liberto*
Avvenire, 24 marzo 2023
Dopo il ritiro di una proposta di legge stravolta emendamenti peggiorativi. Abbiamo dovuto assistere a un triste epilogo, almeno per il momento, per la proposta di legge sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori; un epilogo che ci lascia estremamente amareggiati, perché arresta un percorso, portato avanti negli anni, di positiva collaborazione tra Parlamento e organizzazioni della società civile.
- Mauro Palma: “Attaccare le donne rom è soltanto populismo”
- “Il vero problema è la mancanza di integrazione. La recidiva non si combatte con il pugno duro dello Stato”
- Riguardo alla proposta di legge sulle detenute madri
- La Sorveglianza decide sui domiciliari a Cospito. L’udienza sarà in carcere
- 41 bis: restrizioni e finalità vanno ridiscusse