di Rosa Colucci
servicematica.com, 26 giugno 2024
La Corte di Cassazione, con una serie di recenti sentenze (fra cui la n. 24997 del 25 giugno 2024), ha fatto chiarezza sui criteri da utilizzare per la valutazione dello spazio minimo vitale da garantire ad ogni detenuto, stabilendo importanti principi per il rispetto dei diritti umani in carcere.
vicenzatoday.it, 26 giugno 2024
Le carceri di Padova, Verona e Vicenza sono tra le più colpite, con tassi di sovraffollamento che superano il 130%. La denuncia della senatrice Barbara Guidolin. Il Veneto, con una popolazione carceraria di oltre 2.500 detenuti, supera di gran lunga la capienza regolamentare delle strutture penitenziarie, contribuendo a creare un ambiente insostenibile sia per i detenuti che per il personale penitenziario. Le carceri di Padova, Verona e Vicenza sono tra le più colpite, con tassi di sovraffollamento che superano il 130%. I dati più recenti indicano che solo nel 2023 si sono verificati 8 suicidi nelle carceri venete su 40 suicidi totali in Italia pari al 20% a livello nazionale.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 26 giugno 2024
In Piemonte 5 suicidi e 400 atti di autolesionismo. Il garante e le Camere Penali: “Situazione drammatica, indignarsi non basta più: subito amnistia o indulto”. Due suicidi a Torino, uno a Biella, uno a Cuneo e uno a Novara. Si chiamavano Alì (19 anni), Fabrizio Alvaro (31 anni), Alam (40 anni), Maria Assunta (64 anni) e Alin Vasili 46 anni. In sei mesi il sistema carcerario piemontese ha raggiunto la soglia dei gesti anticonservativi del 2022 e del 2023. In quaranta (dato in linea con le semestrali precedenti) hanno provato togliersi la vita salvati, spesso in extremis, dagli agenti di polizia penitenziaria. Mancano altri 180 giorni “e ciò che più mi preoccupa - spiega il garante regionale dei detenuti bruno Mellano - è che manca ancora l’estate e il periodo delle festività natalizie, momenti notoriamente popolati da suicidi”.
di Riccardo Lo Verso
livesicilia.it, 26 giugno 2024
Sovraffollamento, afa, difficoltà ad accedere all’assistenza sanitaria e, come ogni estate, anche penuria d’acqua. I detenuti soffrono nelle carceri siciliane. E soffrono pure gli agenti della polizia penitenziaria, impegnati a prevenire i suicidi e ad evitare che esploda la rabbia. Si è smarrita la finalità rieducativa costituzionalmente prevista. Gli istituti penitenziari diventano solo luoghi di punizione. Le parole di Santi Consolo, in passato alla guida del Dap e oggi garante siciliano dei detenuti, tradiscono amarezza e disagio. Il suo ruolo può servire da stimolo, ma si scontra con la triste realtà.
La Repubblica, 26 giugno 2024
L’incremento è del 10% negli ultimi sei mesi, un dato mai registrato prima dovuto alla trasformazione in legge del “decreto Caivano” che prevede l’estensione dell’applicazione della misura cautelare in carcere anche per fatti di lieve entità. Sempre più minori o ragazzi appena maggiorenni finiscono negli istituti di giustizia: un aumento vertiginoso che ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni. A lanciare l’allarme è il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia che dati alla mano fa un quadro a della situazione regionale e nazionale.
di Alessandra Boero
primocanale.it, 26 giugno 2024
Ancora non è chiaro se si sia trattato di un suicidio o, più verosimilmente, trattandosi di un tossicodipendente, di un tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male. Ancora un morto nel carcere di Marassi dove ieri pomeriggio, in una cella, è stato rinvenuto il cadavere di un detenuto. Si tratta di un uomo italiano, 30 anni non ancora compiuti, morto dopo aver inalato gas dal fornello da campeggio. Ancora non è chiaro se si sia trattato di un suicidio o, più verosimilmente, trattandosi di un tossicodipendente, di un tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male.
di Lorenzo Zaccagnini
La Sentinella del Canavese, 26 giugno 2024
Il 45° suicidio in carcere in Italia da inizio anno, poi, racconta una storia che tocca anche Ivrea. Il 19enne Ali Soufiane si è suicidato in carcere a Novara. Fino a poco tempo fa, era a Ivrea, carcere da cui era stato trasferito dopo essersi arrampicato sul tetto. Sarebbe dovuto uscire ad agosto. Una lettera per raccontare la cruda realtà del carcere. “La cruda realtà” che è anche il titolo del testo pubblicato circa un mese fa sulle pagine della Fenice, il giornale online redatto dai carcerati della casa circondariale eporediese, scritto a 4 mani da due detenuti che si firmano uno come L’istituzionalizzato e l’altro come D.G.O. Un testo dove si espongono senza giri di parole i tanti problemi che il carcere di Ivrea continua a presentare: celle che non soddisfano gli standard, strutture fatiscenti, gravi episodi di sovraffollamento, celle prive di acqua calda, umide e piene di muffa, infissi dai quali entrano pioggia e vento, griglie esterne alle finestre composte da fori di un centimetro quadro.
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 26 giugno 2024
In 370 per 182 posti, la lettera ai parlamentari e al Papa. Ravagnani: “Questa struttura va chiusa”. 370 detenuti per 182 posti. Tasso di sovraffollamento del 204%. È il dato che rende Canton Mombello tra le carceri più invivibili d’Italia, al quale va aggiunta una struttura talmente fatiscente che definirla inospitale risulta un eufemismo. Le sue croniche criticità vedono tutti d’accordo, dagli agenti agli operatori, dai politici che entrano a visitarlo fino a coloro ovviamente che pagano il conto più salato: i detenuti, autori nei giorni scorsi di un documento consegnato a diversi parlamentari in visita nel carcere e spedito anche al Papa per tentare di smuovere le acque stagnanti della loro condizione detentiva. Più che un appello quella diffusa è una testimonianza della drammatica quotidianità alla quale sono costretti, lontana anni luce dal senso che anche la Costituzione prescrive e per la quale “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 26 giugno 2024
Le Camere penali di Brescia sono appena rientrate da un fine settimana di studio in Austria durante il quale una delegazione di avvocati ha visitato anche l’istituto di pena di Leoben, carcere conosciuto a livello mondiale per essere un “modello progettuale” per ospitare 205 detenuti. Un esempio di condizione detentiva “che ha una distanza siderale rispetto a quella che si registra in Italia, per non parlare di Brescia e Canton Mombello” afferma la presidente Veronica Zanotti.
di Stefano Taglione
Il Tirreno, 26 giugno 2024
Nel frattempo in via delle Macchie sospese le attività esterne nell’alta sicurezza dopo l’evasione di Umberto Reazione. Ben 254 detenuti su 181 posti disponibili, anche se il dato è in continuo aggiornamento. Si spiega così, dai numeri forniti dal ministero della Giustizia e aggiornati al 17 giugno scorso, il caos sovraffollamento delle Sughere. Le cifre sono quelle ufficiali e raccontano di una capienza totale (teorica) di 391 persone, ma ci sono 210 posti non disponibili a causa dei lavori ai padiglioni. “Spesso non ci sono gli spazi nemmeno per i transiti di chi viene arrestato”, racconta una fonte anonima. Nel frattempo nell’alta sicurezza, sono state provvisoriamente sospese tutte le attività esterne.
- Milano. Riapre il bar della Camera del Lavoro gestito dai detenuti
- Firenze. Affettività in carcere, il convegno a palazzo del Pegaso
- Imperia. Un traguardo di inclusione: due detenuti si diplomano all’Istituto alberghiero
- Firenze. Teatro senza barriere tra carcere e città
- Taranto. “Progetto fuorigioco”, vincono i magistrati e trionfa il fair-play