di Ermes Antonucci
Il Foglio, 26 giugno 2024
Il ministro della Giustizia ha annunciato un provvedimento per combattere l’emergenza carceraria, poi mai presentato in Consiglio dei ministri. Il motivo è che il testo non esiste: le forze di maggioranza ancora non hanno raggiunto un accordo. Intanto i detenuti continuano a suicidarsi. “C’è qualche idea, ma la verità è che il decreto legge sulle carceri ancora non esiste”. È con parole molto semplici, ma secche, che un’autorevole fonte del ministero della Giustizia svela al Foglio cosa si cela dietro il “mistero” del decreto annunciato dal ministro Carlo Nordio per combattere l’emergenza carceraria (45 detenuti si sono tolti la vita da inizio anno), ma mai arrivato al Consiglio dei ministri. Il caso è esploso giovedì scorso, quando in un’intervista sul Sole 24 Ore il ministro della Giustizia ha annunciato un decreto legge contro l’emergenza carceri “al Cdm di oggi”. Poche ore dopo, il Consiglio dei ministri veniva convocato ma del provvedimento non c’era traccia. Una figuraccia per il Guardasigilli, frutto soprattutto di una cattiva comunicazione tra Palazzo Chigi e Via Arenula, in particolare la responsabile di gabinetto di Nordio, Giusy Bartolozzi.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 giugno 2024
Dopo 30 ore di sciopero della sete, Rita Bernardini lo sospende per riprenderlo il 17 luglio, giorno in cui il Parlamento voterà la proposta di legge a firma del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, sostenuta da Nessuno tocchi Caino. La proposta mira a elevare la detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata. Non era scontato che si calendarizzasse il voto. Il dibattito alla Camera avvenuto lunedì dava la percezione che la pdl Giachetti finisse su un binario morto.
di Angela Stella
Il Dubbio, 26 giugno 2024
Il governo annuncia misure imminenti, ma sull’emergenza è stallo, mentre i suicidi aumentano. Il 17 luglio in aula la legge Giachetti, che commenta: “io mi affido a Mattarella”. “Anche a causa del sovraffollamento delle carceri, purtroppo sale il numero dei suicidi, e noi abbiamo avviato accertamenti per capire se sia un fenomeno endemico o se si tratti di fenomeni isolati. Ma voglio rassicurare tutti che ne siamo perfettamente consapevoli. All’interno del governo ci sono sensibilità diverse e cercheremo una soluzione per intervenire efficacemente sul tema del sovraffollamento carcerario”. Così ieri il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto nel corso dell’incontro “Esg e carcere - Impatto sociale, recidiva e bene comune”, organizzato dalla senatrice di Azione Mariastella Gelmini. Il numero due di Via Arenula ha proseguito: “Proveremo a trovare una soluzione unitaria, cercheremo mediazioni e la proposta di Roberto Giachetti può essere un punto di partenza. Non credo nell’ampliamento dell’offerta edilizia, si può anche fare ma ha bisogno di troppo tempo.
di Marika Ikonomu
Il Domani, 26 giugno 2024
Lo sciopero della fame di Rita Bernardini (Nessuno tocchi Caino) perché il governo intervenga sulla situazione di sovraffollamento delle carceri. Ad oggi nel 2024 i suicidi in carcere sono stati 45. Lunedì in aula la proposta di legge di Roberto Giachetti (Italia Viva). Sulla scia delle lotte non violente del leader dei radicali Marco Pannella, la presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini lunedì ha iniziato lo sciopero della fame e della sete. “Uno sciopero non violento, radicale, non ricattatorio, volto a rischiare la vita nel senso di affermare la vita. E non rischiare la morte”, ha spiegato ieri in conferenza stampa alla Camera Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino. Uno strumento per chiedere al governo e al parlamento di affrontare il problema sistemico del sovraffollamento delle carceri, per cui l’Italia è stata condannata nel 2013 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza Torreggiani.
di Liana Milella
La Repubblica, 26 giugno 2024
L’ex Garante dei detenuti nella giornata mondiale contro la tortura: “Condizioni detentive degradanti, contrarie alla Costituzione”. Servono “provvedimenti urgenti, sia per rispetto delle persone, sia per evitare nuove sanzioni internazionali”. “Tutte le norme che vietano la tortura vietano anche i trattamenti inumani e degradanti”. E nella giornata mondiale sulla tortura, che si celebra domani, Mauro Palma, l’ex Garante dei detenuti che oggi, all’università RomaTre, presiede l’European Penological Center che si occupa di esecuzione penale, inevitabilmente non può che partire subito, parlando con Repubblica, dalle carceri italiane.
di Simona Ciaramitaro
collettiva.it, 26 giugno 2024
Sono 44 suicidi in carcere in meno di sei mesi. Barbaresi, Cgil: “La politica securitaria del governo aggrava i nodi irrisolti nel sistema penitenziario. Dall’inizio dell’anno 44 detenuti si sono suicidati nelle carceri italiane e quattro di loro in un solo fine settimana di giugno. Un dato in crescita rispetto allo scorso anno, quando se ne erano registrati 28 nello stesso periodo, e destinato a crescere, ben sapendo che l’estate inasprisce ulteriormente il disagio carcerario e quindi il numero di persone che si tolgono la vita. “La cosa che colpisce è che quando una persona arriva al suicidio vuole dire che il livello di disperazione è tale e tanto da non avere più neanche quel minimo di speranza di poter vedere una prospettiva e questa è una sconfitta per tutti”, ci dice Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil per le Politiche della sanità e socio-assistenziali.
di Riccardo De Vito
volerelaluna.it, 26 giugno 2024
Siamo di fronte a uno dei momenti più bui della storia del carcere repubblicano. L’impressione è che le parole per raccontarlo non bastino più: ‘sovraffollamento’ è un’espressione grave e importante nel gergo tecnico, ma anche asettica ed edulcorata. Un locale o una spiaggia sovraffollata sono un conto, un carcere sovraffollato è ben altra cosa, dentro c’è l’orrore. Significa che in alcune celle i detenuti non possono scendere dal letto contemporaneamente. Una banale influenza, all’interno di un camerone nel quale si fanno i conti con una promiscuità indicibile e con l’assenza della minima riservatezza, diventa un incubo capace di annientare fisico e mente. Nel carcere stipato di persone ristrette e povero di personale educativo o affine (mediatori, personale sanitario), le regole si dissolvono e la sopraffazione dei detenuti forti su quelli vulnerabili diventa più facile, se non prassi. La polizia penitenziaria non è messa in grado di formarsi, né di sperimentare culture professionali diverse da quelle deleterie dello spirito di corpo, delle logiche paramilitari, del nemico sul quale tutto è permesso. Lo psicofarmaco diventa l’unico amico della persona ristretta, l’unico sostegno di esseri umani ritorti su sé stessi come la bevitrice di assenzio di Picasso.
di Ilaria Marciano
ultimabozza.it, 26 giugno 2024
Rimandata la sentenza sui permessi di Vallanzasca. Una vicenda che accende l’allarme sullo stato di salute dei nostri detenuti, sempre più ammalati. Il 70% dei carcerati soffre di almeno una patologia, con incidenze di epatite C e HIV, che superano di gran lunga quelle della popolazione esterna. Renato Vallanzasca, il “Bel René” della mala milanese degli anni 70, è tornato il 19 giugno in aula al Tribunale di Milano per chiedere la revoca del provvedimento che gli vieta i permessi premio. Permessi premio che gli consentirebbero di recarsi presso una comunità terapeutica per curare il decadimento cognitivo-degenerativo di cui è affetto ormai da diverso tempo. Ma la Procura si riserverà di prendere una decisione soltanto nei prossimi giorni.
di Associazione Nazionale Funzionari Contabili del Dap
Il Dubbio, 26 giugno 2024
Cinquecento quattordici dovevano essere a oggi i nuovi funzionari contabili che avrebbero dovuto sopperire ai pensionamenti dopo oltre un decennio di assenza totale di concorsi banditi dal Dap. Eppure negli ultimi 5 anni, nonostante l’Amministrazione penitenziaria abbia avviato ben tre concorsi per questa figura, fondamentale per il funzionamento degli Istituti di pena, soltanto poco più di 200 risorse è riuscita a prendere servizio. Le cause di questi risultati sono molteplici e hanno a che fare con diversi fattori. Ma intanto occorre vedere il dato fattuale dei numeri.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 26 giugno 2024
Nordio prende tempo, e anche il ddl sicurezza si ferma. Intanto la maggioranza studia manovre sull’obbligatorietà dell’azione penale. Arriverà “prestissimo” il decreto sulle carceri. O almeno così ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio ieri mattina ai cronisti, a margine della conferenza di presentazione della relazione annuale al parlamento sulle tossicodipendenze. “Prestissimo”, va da sé, è un’affermazione piena di understatement: già doveva arrivare la settimana scorsa. Anzi, in via Arenula le bozze girano da quasi un anno. Eppure, per un motivo o per un altro, alla fine le attesissime misure per cercare di alleviare il sovraffollamento delle carceri non si vede mai. Le contrarietà, tutte politiche, sono un po’ dentro FdI e un po’ dentro la Lega: il timore - molto comprensibile per chi da sempre campa di populismo penale - è che ogni misura volta a migliorare le condizioni di vita dei detenuti venga letta come una passata di spugna: “svuota-carceri” è una parola che non si può pronunciare. Nemmeno in una situazione che vede ogni tre giorni un suicidio in cella.
- Spazio minimo in carcere: la Cassazione stabilisce i criteri
- Veneto. Le carceri della morte: il 20% di tutti i suicidi avvengono in quelle regionali
- Piemonte. Carceri dei suicidi, in 6 mesi lo stesso numero di detenuti che si è tolto la vita nel 2023
- Sicilia. Nelle carceri si soffre per caldo e abbandono, malcontento e rabbia fra i detenuti
- Lazio. Il Garante regionale dei detenuti “Dal 2020 raddoppiato il numero di minori reclusi”