di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 27 giugno 2024
Intervista alla deputata di Italia Viva: “Se andiamo avanti con questo ritmo entro fine anno ci saranno circa 65mila detenuti a fronte di una capienza reale di 48mila. Dal governo tanti annunci ma nessuna soluzione”. L’approdo in aula alla Camera del ddl Giachetti sulla liberazione anticipata ha acceso un faro sulle condizioni inumane di sovraffollamento dei nostri istituti di pena, e della tragedia dei sempre più numerosi suicidi in carcere. La scorsa settimana, per impulso della deputata di Italia Viva ed ex ministro, Maria Elena Boschi, a Montecitorio si è svolto un dibattito sul tema, con una richiesta delle opposizioni di un’informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Abbiamo chiesto a lei quali sono a suo avviso gli interventi più urgenti da operare.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 27 giugno 2024
Marco Balzano ha insegnato italiano in carcere e continua ad incontrare i detenuti. “Ho sempre trovato una situazione drammatica negli istituti penitenziari. Non c’è un percorso di rieducazione. La scuola in carcere è una grande Cenerentola, non gode di nessuna considerazione”. Il decreto sulle carceri arriverà “prestissimo”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di una conferenza stampa a palazzo Chigi. Sono 45 i detenuti che si sono tolti la vita in un istituto di pena nei quasi sei mesi del 2024, una ogni quasi tre giorni. Un numero che se continuasse a crescere a questo ritmo porterebbe il 2024 a superare il tragico dato del 2022 quando i suicidi in prigione furono 85. “Non pare che questo Governo sia particolarmente interessato a scongiurare questi eventi”, dice lo scrittore Marco Balzano, che ha insegnato italiano in carcere.
di Liana Milella
La Repubblica, 27 giugno 2024
Il Ddl affidato solo alla Commissione Affari costituzionali. Ma la Commissione Giustizia è intenzionata a rivendicare l’affidamento congiunto, già chiesto ufficialmente da Enrico Costa di Azione. Accelera l’abuso d’ufficio, già in aula il 4 luglio. La proposta costituzionale sulla separazione delle carriere approda alla Camera, ed è già scontro. Perché è stata affidata “solo” alla prima commissione, quella per gli Affari costituzionali. Esclusa del tutto la commissione Giustizia. Anche se proprio il contenuto del ddl di Carlo Nordio riguarda completamente proprio quella commissione. Che potrebbe sollevare subito una questione formale con il presidente della Camera Luciano Fontana.
di Errico Novi
Il Dubbio, 27 giugno 2024
Nella nota con cui dà l’assenso alla discussione in Csm sulle circolari per uffici giudicanti e requirenti, il Capo dello Stato incrocia la “specificità” di questi ultimi e, indirettamente, le incognite che potrebbero aprirsi con la riforma costituzionale. Di cui, la settimana prossima, la prima commissione di Montecitorio fisserà il calendario d’esame. Di sicuro il presidente della Repubblica non dichiara né l’illegittimità né l’inopportunità delle riforme. Al più invita a riflettere. Con il rinvio alle Camere di una legge appena approvata, e il relativo messaggio. Stamattina ha molto, ma molto indirettamente incrociato la separazione delle carriere nella nota, trasmessa al Csm, di assenso all’ordine del giorno in cui il plenum ha inserito due circolari, una sulle Procure e un’altra sugli uffici giudicanti.
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 giugno 2024
Al plenum straordinario autorizzato dal Capo dello Stato, due visioni opposte del ruolo di procuratore: “primus inter pares” o monarca dell’ufficio. Tensioni sottotraccia, malumori malcelati e un involontario sgarbo istituzionale nei confronti del Capo dello Stato. Si può riassumere così il plenum straordinario del Csm sulle nuove circolari che regolano il funzionamento di Procure e Tribunali, autorizzato da Sergio Mattarella con un messaggio letto in assemblea dal vicepresidente Fabio Pinelli.
di Youssef Hassan Holgado e Marika Ikonomu
Il Domani, 27 giugno 2024
Fratelli d’Italia vuole abolire il reato e derubricarlo a mera aggravante. Il Movimento Cinque stelle vorrebbe rafforzarlo. Le opposizioni spingono, invece, per i codici identificativi. Tutto quello da sapere sulla normativa e su come nasce il reato di tortura in Italia. “Se oggi esiste, in Italia, una versione sia pur blanda del reato di tortura è soprattutto merito suo, del suo coraggio e della sua tenacia”. Questo il messaggio di cordoglio con cui l’Associazione per il rinnovamento della Sinistra ha salutato Arnaldo Cestaro, morto a 85 anni lo scorso 20 giugno. Cestaro, il 21 luglio 2001, faceva parte del gruppo di 93 persone che quella notte dormiva alla scuola Diaz-Pertini di Genova ed è stato massacrato dalle forze dell’ordine, in quello che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha qualificato come un atto di tortura.
di Giovanni Longo
Gazzetta del Mezzogiorno, 27 giugno 2024
Strage dei treni sulla Andria-Corato: “C’erano regole per il blocco”. Un doppio tuffo nel passato. Tragico per un verso, desolante per l’altro. La strage dei treni sulla tratta Andria-Corato avvenne su un binario unico alternato regolato col sistema del blocco telefonico, un sistema ritenuto dall’accusa “non sicuro ed obsoleto”. Il processo d’appello sulle presunte responsabilità è iniziato due giorni fa a Bari in un’aula senza stenotipia e senza microfoni. E così gli interventi degli avvocati difensori sono stati prima riassunti dal presidente della Corte, poi dettati al cancelliere e infine riportati a mano sul verbale di udienza. L’assenza di aria condizionata (di per sé non piacevole considerate le elevate temperature di questi giorni), passa quasi in secondo piano.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 27 giugno 2024
È stato sbattuto in carcere nove giorni per espiare una pena per fatti risalenti a diciotto anni fa, quando era appena 22enne. Un caso di pazza giustizia italiana: rispetto a diciotto anni fa infatti il giovane, di origini calabresi, indagato e condannato per aver spacciato hashish e marijuana, in altre parole per aver venduto “spinelli”, ha completamente cambiato vita. È diventato uomo, si è trasferito in Veneto, dove è riuscito a trovare un lavoro prima part-time e poi a tempo indeterminato, si è sposato con una ragazza, ha avuto due figli, svolge attività di volontariato e soprattutto non ha più avuto problemi con la giustizia. Che però si è ricordata di lui diciotto anni dopo.
livesicilia.it, 27 giugno 2024
Tragedia nel carcere Malaspina di Caltanissetta dove un detenuto nisseno di 38 anni si è tolto la vita. Il giovane era considerato un detenuto modello e non aveva mai dato alcun problema. Stava facendo un percorso di riabilitazione in carcere e lavorava in cucina. Un gesto dunque totalmente inaspettato e del quale non si conoscono le motivazioni. Sul posto il pm di turno. La procura ha aperto un fascicolo per fare luce sul gesto del detenuto. Una ventina di parenti del giovane, venuti a conoscenza della notizia, si sono recati davanti al carcere.
di Erica Manna
La Repubblica, 27 giugno 2024
Daniela era detenuta a Pontedecimo, ancora non si conoscono gli esiti dell’autopsia effettuata il 22 febbraio. La Procura ha aperto un’inchiesta. Cinque borsoni da palestra. Sopra sono appiccicati dei post-it gialli, con su scritto un nome e un numero. Sasso, 11. “La vita di mia sorella è tutta lì dentro. Io non ho ancora trovato la forza di aprirle”. Laura Sasso nei giorni scorsi è andata a recuperare gli effetti personali di sua sorella Danila. Danila era detenuta a Pontedecimo: era finita in carcere il 29 settembre, in seguito a una indagine della polizia sul traffico di droga. Da Pontedecimo non è mai uscita. Danila è morta il 22 febbraio: per una polmonite in stato avanzato. Ma sua sorella Laura non si arrende: “Danila è stata abbandonata a se stessa. Le cure mediche sono state inadeguate. Perché non l’hanno portata in ospedale? Perché per giorni l’hanno lasciata in cella, mentre lei non riusciva nemmeno a mangiare e respirava a fatica?”.
- Benevento. “La sanzione è una cosa, ma il carcere che toglie dignità ai detenuti è barbarie”
- Busto Arsizio. Trentatré voci in piazza per chiedere un carcere più umano
- Lecce. Assistenza e inserimento lavorativo dei detenuti: protocollo tra Caritas e carcere
- Brescia. Il Dams in carcere parla la lingua del teatro sociale
- Milano. “Oltre le sbarre, la vera libertà”. Convegno su Giustizia minorile e ruolo delle comunità