di Sarah Martinenghi
La Repubblica, 29 giugno 2024
È uno dei nove detenuti hanno scelto l’indirizzo socio-sanitario con gli insegnanti dell’istituto Giulio. C’è tanto riscatto, una grande emozione e soprattutto molta soddisfazione. Ognuno di loro si è impegnato per superare le difficoltà incontrate in carcere, per qualcuno, detenuto nella sezione dell’alta sicurezza, lo studio sui libri e le lezioni con gli insegnanti hanno rappresentato un’ancora di salvezza, un appiglio di sopravvivenza psicologico e anche un importante spiraglio sul futuro. Se affrontare l’esame di maturità non è mai semplice per nessuno, farlo da detenuto è ancora più complesso e coinvolgente. Tanto per chi si è messo in gioco, quanto per gli insegnanti che li hanno preparati, spronati e osservati crescere e cambiare.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 29 giugno 2024
Ha cantato insieme ai detenuti, agli operatori penitenziari e a tutti gli ospiti i suoi brani più famosi, accompagnato al pianoforte dal maestro Gioni Barbera. Giulio Rapetti Mogol ha regalato ieri emozioni nella casa circondariale di Civitavecchia ma, soprattutto, ha offerto alle persone che stanno scontando una pena, un percorso importante di formazione e di crescita culturale. Un progetto che inizia con un concorso di poesia. “Anima Forte”, voluto dal maestro e realizzato, come lui stesso ha tenuto a specificare, insieme all’Università Cà Foscari di Venezia e alla società Dante Alighieri. “Abbiamo deciso di proporre ai detenuti di cimentarsi nella scrittura di poesie brevi che, in prospettiva, raccoglieremo in un libro” ha detto Mogol, che ha ringraziato i presenti “perché mi hanno fatto il regalo di esprimere con tanti applausi la loro gratitudine”.
di Alessandra Vescio
Marie Claire, 29 giugno 2024
“Così come il carcere è distillato e persino avamposto della vita per quanto riguarda sentimenti e cambiamenti sociali, allo stesso modo lo è per la condizione delle donne. Proprio come succede fuori, anche dentro le donne stanno peggio degli uomini”. Scrive così la giornalista e scrittrice Daria Bignardi nel suo ultimo libro “Ogni prigione è un’isola”, in cui racconta della condizione delle carceri italiane. Bignardi da molti anni svolge attività di volontariato in carcere, un’esperienza che le ha permesso di conoscere bene i limiti, la violenza e l’inutilità del sistema attuale, come le hanno confermato anche alcune persone che ci lavorano.
di Francesca Sforza
La Stampa, 29 giugno 2024
Definire “metodo da regime” l’inchiesta di Fanpage.it che ha scoperchiato il verminaio della formazione giovanile di Fratelli d’Italia significa implicitamente ammettere che sarebbe stato meglio se non fosse venuto fuori. Se è vero infatti, come ha dichiarato Giorgia Meloni l’altra sera al termine del Consiglio europeo, che “i sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici sono incompatibili con Fratelli d’Italia” allora si sarebbe dovuto salutare con tutti altri toni il fatto che quell’incompatibilità sia stata apertamente e ripetutamente rinnegata. Fanpage andrebbe casomai ringraziata, per aver consentito di portare alla luce - nella migliore tradizione della stampa occidentale, quella che fece diventare uno slogan da maglietta la frase del Washington Post “Democracy Dies in Darkness”, la democrazia muore nell’oscurità - una situazione che fa male prima di tutto al partito di governo. E invece la premier, dopo aver detto una cosa giusta a proposito di chi ha sbagliato casa, ne ha aggiunta una che risulta sbagliata due volte: in sé, perché la libertà di stampa non dovrebbe essere messa in discussione, e relativamente a quanto aveva appena detto, perché appunto se non fosse stato per Fanpage lei adesso sarebbe all’oscuro di quanto avviene nella sua Gioventù Nazionale.
di Franco Corleone
L’Espresso, 29 giugno 2024
Le norme antidroga hanno effetti deleteri: dietro al sovraffollamento c’è una questione sociale. Il 26 giugno è la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe; per i proibizionisti di casa nostra è diventato l’appuntamento contro la droga e un’occasione per riproporre la guerra infinita contro i consumatori di sostanze illecite, sulla base di scelte moralistiche e non scientifiche (perché la canapa e non l’alcol o il tabacco?). Da quindici anni la Società della Ragione assieme a molte associazioni presenta un Libro bianco con i dati inoppugnabili sugli effetti, collaterali o voluti, della legge antidroga sulla giustizia e soprattutto sul carcere.
di Monica D’Ascenzo
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
Il mese dell’orgoglio della comunità arcobaleno assume valenze diverse a seconda delle latitudini e delle leggi in essere nelle diverse nazioni: si va dai Paesi in cui è illegale essere gay alle conquiste del matrimonio egualitario in Thailandia e Grecia. Un mese dedicato a una minoranza a livello globale. Una conquista, dopo 55 anni dai moti di Stonewall Inn, da cui ebbe inizio la lotta contro le discriminazioni della comunità Lgbtq+. Tutto cominciò nel 1969 con gli scontri che dal 28 giugno si aprirono fra la polizia, che aveva organizzato una retata nel bar di Christopher Street a New York, e manifestanti omosessuali e trans.
di Vincenzo Miri*
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
In settimana il Tribunale di Lucca ha rimesso alla Consulta la questione relativa allo stato dei figli nati dal progetto genitoriale di due donne realizzato all’estero tramite fecondazione assistita. Ancora una volta la Corte costituzionale si occuperà di famiglie omogenitoriali: con ordinanza pubblicata in settimana il Tribunale di Lucca ha rimesso alla Consulta la questione relativa allo stato dei figli nati dal progetto genitoriale di due donne realizzato all’estero tramite fecondazione assistita. E, infatti, nonostante l’invito a legiferare espresso dalla Consulta già nel marzo 2021, il nostro Parlamento è rimasto silente, anzi apprestandosi, oggi, a introdurre un reato universale di gestazione per altri al fine di impedire il sorgere di nuove famiglie. Del resto, solo con la legge 76 del 2016 introduttiva delle unioni civili era stata riconosciuta la vita familiare delle persone omosessuali, ma il compromesso parlamentare aveva espunto ogni disciplina dei rapporti di filiazione, generando un disordine giurisprudenziale di rara latitudine. Come se non riconoscere nelle leggi potesse significare eliminare dalla storia.
di Manuela Perrone
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
“Troppi vuoti normativi”. L’avvocata e attivista Cathy La Torre mette in evidenza alcune lacune. E sui crimini d’odio rilancia: “Bisogna ampliare la legge Mancino perché sia prevista una protezione rafforzata per chiunque sia aggredito o discriminato per una caratteristica personale”. La storia dei diritti Lgbt+ in Italia è ancora una storia di assenze e vuoti. Niente matrimoni egualitari, nessuna legge che disciplini il riconoscimento dei figli delle coppie formate da persone dello stesso sesso, nessuna tutela specifica dai crimini d’odio. “Dal punto di vista culturale, la previsione di un istituto ad hoc come l’unione civile produce l’idea che le coppie dello stesso sesso abbiano meno diritti e minore dignità - spiega l’avvocata e attivista Cathy La Torre - ma la vera grande diseguaglianza rispetto al matrimonio sta nel fatto che l’istituto non contempla la genitorialità”.
di Nicoletta Labarile
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
Essere visibili e riconosciuti per chi si è: un diritto non scontato per le persone transgender che chiedono di cambiare sesso sull’atto di nascita. In Italia è possibile farlo con la legge 164/1982 che autorizza la rettificazione di attribuzione di sesso ad avvenute modificazioni dei caratteri sessuali. Pur consentendo un diritto fino ad allora negato, “se oggi confrontiamo la legge 164 con quello che accade in molti altri Paesi - Spagna, Belgio, Malta, Germania - la norma italiana chiede ancora alla persona in affermazione dell’identità di genere di presentarsi davanti a un giudice per affermare la propria identità di genere e modificare i dati anagrafici” commenta Angelo Schillaci, professore di diritto pubblico comparato all’università Sapienza.
di Martina Soligo
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
Una nuova questione di costituzionalità per il riconoscimento dei figli in una coppia omosessuale. Questa volta è stato il tribunale di Lucca a sospendere il giudizio e trasmettere gli atti alla Consulta affinché si pronunci sulla legittimità della questione. È solo l’ultimo caso, in ordine temporale. All’interno del panorama legislativo italiano, infatti, “non esiste una legge che regolamenti e tuteli la genitorialità di una coppia omosessuale e questo ha ricadute importanti sui figli, soprattutto in caso di decesso del genitore biologico o di separazione conflittuale della coppia; inoltre l’adozione in casi particolari si sta dimostrando un istituto del tutto inadeguato e lesivo della dignità delle figure genitoriali perché i tribunali per prassi hanno introdotto indagini addirittura sulla loro “moralità”“ sottolinea l’avvocata Maria Grazia Sangalli già presidente di Rete Lenford. In Italia, infatti, viene riconosciuto esclusivamente il genitore biologico, mentre il genitore elettivo non esiste dal punto di vista legale. Malgrado la Corte costituzionale abbia riconosciuto che il desiderio di avere figli è espressione della “fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi” di qualunque essere umano, non è automatico il riconoscimento del genitore non biologico per i figli di coppie omogenitoriali. Dall’inizio dello scorso anno le procure di diverse città italiane hanno chiesto l’annullamento del riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali dopo che il ministero dell’Interno aveva emesso una circolare con cui chiedeva ai sindaci di non trascrivere in automatico i certificati di nascita dei bambini nati di coppie omogenitoriali in cui compariva anche il nome del genitore non biologico. In caso di annullamento, l’unica via che ha il genitore non biologico per vedersi riconosciuto il proprio ruolo è la stepchild adoption, ovvero l’adozione di minori in casi particolari. Già nel gennaio 2021 la Corte Costituzionale aveva emesso una sentenza in merito al riconoscimento delle famiglie omogenitoriali, stabilendo che “l’interesse del minore è quello di ottenere un riconoscimento anche giuridico dei legami che nella realtà fattuale già lo uniscono a entrambi i componenti della coppia, ovviamente senza che ciò abbia implicazioni quanto agli eventuali rapporti giuridici tra il bambino e la madre surrogata” e chiedendo al Parlamento italiano di legiferare in merito, in modo tale da tutelare gli interessi dei minori. Nel 2024 però ancora una legge in materia non esiste.