di Enzo Spiezia
ottopagine.it, 27 giugno 2024
Situazione delle carceri, maratona oratoria della Camera penale. Il sistema delle pene non funziona in modo evidente, le strutture sono sovraffollate, stracolme soprattutto di una disperazione sfociata, dall’inizio dell’anno, in 44 suicidi. Benvenuti (si fa per dire) nel girone infernale delle carceri italiane: un mondo che facciamo finta di ignorare, costantemente sballottati da ondate securitarie figlie di interessate sollevazioni partitiche. Un po’ di fumo qua e là, poi tutto ritorna nell’alveo della considerazione che se sei un detenuto, anche se in attesa di giudizio, è giusto, in fondo in fondo, che paghi a prescindere dalle condizioni nelle quali sei costretto a farlo.
varesenews.it, 27 giugno 2024
Un gazebo, un microfono e un cartello che riportava il numero 45 che rappresentano le vite perse all’interno di un sistema carcerario che Stefano Binda ha definito “una condanna a morte per sottrazione”. Su una popolazione carceraria di circa 62 mila detenuti l’anno scorso ci sono stati 45 suicidi in Italia. Un numero impressionante che è stato al centro della maratona oratoria che si è svolta oggi, mercoledì, in piazza San Giovanni a Busto Arsizio in un’iniziativa organizzata dalla Camera Penale bustese e che ha visto alternarsi al microfono 33 voci autorevoli come quella del giudice Adet Toni Novik, di chi lavora in carcere come quella del garante dei detenuti Pietro Roncari e di don David Maria Riboldi, di ex-detenuti come Stefano Binda (da innocente) e Nino Caianiello e di molte altre figure che in un modo o nell’altro hanno deciso di portare la loro testimonianza a favore di un sistema carcerario più umano e che davvero miri al reinserimento sociale.
lecceprima.it, 27 giugno 2024
Dai prodotti per l’igiene personale e vestiario, fino all’organizzazione di manifestazioni in occasioni di particolari ricorrenze, sarà attivato anche uno sportello d’intesa con il Comune, finalizzato al disbrigo delle pratiche relative ai servizi demografici. Caritas di Lecce e carcere di Borgo San Nicola firmano un protocollo d’intesa per aiutare concretamente i detenuti. L’arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, accompagnato dal direttore della Caritas, monsignor Nicola Macculi e dalla direttrice della casa circondariale di Lecce, Maria Teresa Susca, firmeranno domani 27 giugno un protocollo che permetterà alla Caritas di realizzare un servizio di ascolto dei detenuti per la fornitura di servizi e prodotti.
cattolicanews.it, 27 giugno 2024
“Da tre anni sono entrate prepotentemente nella mia vita”. Loredano, detenuto che ha aderito al progetto di Teatro sociale e di comunità “Fragili legami”, promosso dall’Università Cattolica, dalla direzione delle carceri di Verziano e Nerio Fischione di Brescia e da alcune cooperative, parla così di Carla Coletti e Barbara Pizzetti, le animatrici che collaborano con l’Ateneo e sono l’anima di questo percorso. “Ogni volta che finisce il laboratorio siamo rammaricati e non vediamo l’ora che arrivi il martedì successivo, perché per noi è una fonte di stabilità” aggiunge Loredano. “In quelle due ore non ci sentiamo detenuti ma ci ritagliamo uno spazio in cui siamo noi stessi, dove possiamo dimostrare che, se ci viene data l’opportunità, possiamo dare qualcosa anche noi”.
unimondo.org, 27 giugno 2024
Il convegno, promosso da Fondazione Asilo Mariuccia con Regione Lombardia, affronterà il tema delle comunità minorili penali e il sistema detentivo e rieducativo minorile. Alla tavola rotonda partecipa il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Fondazione Asilo Mariuccia in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio di Uneba e dell’Ordine degli Avvocati di Milano, promuove una tavola rotonda con la partecipazione straordinaria del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul sistema detentivo e rieducativo minorile. Il titolo scelto per il convegno che si terrà lunedì 1 luglio alle ore 16,30 alla Sala Biagi di Palazzo Lombardia (ingresso N4) è “Oltre le sbarre, la vera libertà”.
di Maurizio Mervar
rainews.it, 27 giugno 2024
La lotta alla criminalità organizzata entra all’università grazie alla collaborazione tra Osservatorio antimafia e ateneo di Udine. La criminalità organizzata entra nel Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine, ovviamente non come corpo docente ma come oggetto di studio e approfondimento grazie all’accordo quadro con l’Osservatorio Regionale Antimafia. Un accordo che consentirà agli studenti un’esperienza diretta sulle dinamiche criminose emergenti.
di Anna Mori
Gazzetta della Spezia, 27 giugno 2024
Tutti ragazzi giovanissimi quelli che oggi hanno offerto anche a noi giornalisti un bellissimo concerto rap. Sui loro visi la felicità di poter esprimere sé stessi attraverso la musica, per tanti di loro l’amore della vita. Collaborazione, sinergia, divertimento e tanto impegno è quello che abbiamo potuto vedere oggi, non sono mancati i sorrisi e l’emozione. I ragazzi di Villa Andreino che oggi si sono esibiti inizieranno un percorso che li vedrà impegnati in un laboratorio di produzione musicale - beatmaking e audio-editing - organizzato nell’ambito di ‘Music for Freedom’, il progetto co-finanziato dal Programma europeo Erasmus+ e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG) che coinvolge sette partner da Italia, Belgio, Germania, Portogallo, Romania e Turchia. Oltre al carcere spezzino, infatti, sono coinvolti nel progetto svariati istituti penitenziari di diversi paesi europei e non, come quello di Berlino, Timisoara, Turnhout e il sistema di esecuzione della libertà vigilata di Izmir.
di Luca Pakarov
Il Manifesto, 27 giugno 2024
Libri. “Jailhouse Rap” il volume di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti. Le biografie dei rapper di frequente si legano al carcere, le loro stesse canzoni narrano in prima persona l’esperienza nei luoghi di detenzione o di come ci sono arrivati. Il che però è una conseguenza delle diseguaglianze sociali, il carcere statisticamente è frequentato dai poveri, se a questa considerazione aggiungiamo che rap o trap sono una delle espressioni delle classi popolari, si riesce facilmente a tracciare la circolarità del fenomeno. Una concatenazione che c’è in ogni latitudine come chiaramente emerge nel libro Jailhouse Rap. Storie di barre e sbarre (Arcana, pp. 183, 16 euro), scritto da Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, presidente e coordinatrice dell’Associazione Antigone, l’organizzazione no-profit che monitora la situazione nei penitenziari italiani e allo stesso tempo tutela i diritti dei detenuti. Un lavoro inestimabile e di cui questo libro è un piccolo ma significativo tassello.
di Vinzia Fiorino
Il Manifesto, 27 giugno 2024
Libri. “Pratiche di liberazione”, di Caterina Pesce (Pacini). Un volume che ripercorre la sua esperienza di medico dal 1971 al 1978. Nell’anno “basagliano” numerose iniziative hanno ricordato i cent’anni dalla nascita di colui che, con un atto di “utopia concreta”, ha chiuso i manicomi e ridato dignità agli ex-internati. Già qualche mese prima, però, un libro di ricerca, acuto e approfondito, (Caterina Pesce, “Pratiche di liberazione. Il manicomio di Arezzo negli anni di Agostino Pirella” (1971-1978), Pacini, pp. 240, euro 24) ci raccontava dall’interno la transizione da un’istituzione totale classica a un progetto incentrato sui servizi territoriali; nel mezzo ci sono esperienze di “democrazia dal basso” importanti, pratiche di liberazione per l’appunto. Il caso di studio è quello di Arezzo, dove nel 1971 a dirigere il locale manicomio sarà, grazie anche alla lungimiranza della locale classe dirigente, Agostino Pirella, uno dei maggiori collaboratori di Franco Basaglia.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 27 giugno 2024
Musica. Il 28 giugno si festeggiano i 40 anni del Cpm, la scuola di musica fondata a Milano nel 1984 da Franco Mussida per i giovani detenuti: un’esperienza ancora unica. Qui raccontiamo l’impegno sociale del musicista fondatore della Pfm. Il suo giorno è il martedì. Con qualsiasi tempo, qualunque altro impegno artistico/musicale/didattico/letterario abbia in ballo tra i mille che continua a prendersi ridendo in faccia agli anni, Franco Mussida (sopra, foto di Omar Cantoro) al martedì torna in galera: se c’è uno che in Italia dagli anni Ottanta è un esempio di recidività positiva senza dar segno di cambiar strada è lui. E dire che di roba da fare il fondatore della Pfm ne aveva allora quanta e più di adesso: le tournée, i dischi con De André, insomma ci siamo capiti.
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