di Alessia Candito
La Repubblica, 28 gennaio 2023
La sospensione faceva parte delle precauzioni adottate nel periodo più duro della pandemia. La richiesta firmata - si legge nel testo - “figurativamente da 55.000 detenuti di cui 84 già suicidati nel 2022”. Lo stato di emergenza da Covid è finito, le restrizioni che ha imposto in carcere no. Quasi 800 detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo hanno firmato una petizione per chiedere il ripristino dei colloqui telefonici quotidiani con familiari e avvocati.
di Dafne Roat
Corriere del Trentino, 28 gennaio 2023
Per la giudice le condizioni erano inumane. L’uomo divideva una cella piccola con altre due persone. Un detenuto ha denunciato condizioni inumane all’interno della cella. Aveva uno spazio vitale di circa due metri quadrati. Il Tribunale ha condannato il ministero
mbnews.it, 28 gennaio 2023
Monza e la Brianza aprono le porte a Ilaria Cucchi, attivista per i diritti umani e dallo scorso 25 settembre senatrice della Repubblica. Un passaggio avvenuto nella serata di ieri, giovedì 26 gennaio a Monza in sala Maddalena, organizzato dal gruppo di Sinistra Italiana e dai Verdi MB. L’occasione, la campagna delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio prossimi dove il gruppo a sostegno di Pierfrancesco Majorino tenta una storica vittoria dopo 28 anni ininterrotti di governo di centro-destra.
ifattidinapoli.it, 28 gennaio 2023
Progetti e idee per un nuovo concetto di recupero sociale e speranza per i detenuti. “L’Essenziale è invisibile agli occhi”. Con questo titolo è stata inaugurata ieri, la prima visita ufficiale di una delegazione di Consoli e Diplomatici di carriera nella Casa Circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, una della più grandi strutture penitenziare in regione e prima tappa di un tour nelle carceri del mezzogiorno, che vede la diplomazia napoletana capofila di un ambizioso progetto di solidarietà e inclusione di rilievo internazionale.
di Bianca de Fazio
La Repubblica, 28 gennaio 2023
Il caso all’Archimede di Ponticelli. La preside ai prof: “Agghiacciante, frase ignobile, abbiamo il dovere di educare”. Chiamiamolo Gigi, tanto il suo nome non ha importanza e gli va garantito l’anonimato. Contano di più l’età: quasi 18 anni; e la provenienza da una famiglia di lavoratori nella quale i soldi circolano con faciltà e convincono il ragazzo di una sua presunta superiorità sui compagni di scuola - e di quartiere - spesso costretti a contare gli spiccioli. Il quartiere, dunque: Ponticelli.
di Stefano Massini
La Repubblica, 28 gennaio 2023
I 5 ragazzi morti nello schianto della Fiat 500 sulla Nomentana a Fonte Nuova (Roma). Uno dei più antichi riti di iniziazione tribale consisteva nel domare la bestia. Restare in sella al puledro scalciante, resistere alla furia del toro, agguantare il cobra per il collo: se ci riuscivi, eri pronto a vivere. Oggi la prova da superare si traduce invece in un corpo a corpo con il motore, con la velocità, con la strada. E dunque non stupisce che con l’ennesimo massacro sulla Nomentana, abbiamo appena aggiornato la lista dei morti con altri ragazzi.
di Francesco Verderami
Corriere della Sera, 28 gennaio 2023
Nonostante sia finita la stagione delle larghe intese, in Parlamento non sembra terminata la politica bipartisan sulla Difesa. E con una guerra in corso, l’unione di scelte e la convergenza di vedute si impone.
di Alessandra Ghisleri
La Stampa, 28 gennaio 2023
Sondaggio Euromedia: la maggioranza contro nuovi aiuti militari e intervento Nato. Il Festival di Sanremo è sempre stato, per gli italiani, lo spettacolo nazional-popolare per eccellenza. È bastato l’annuncio del possibile - per non dire certo - intervento del Presidente ucraino Zelensky, per mettere in secondo piano gli altri filoni informativi della guerra. Il dibattito di questi giorni si è riunito sulle diverse possibilità di questo importante evento mediatico - e politico - tornando a scatenare le rispettive fazioni legate al conflitto che per qualche mese si erano eclissate, complici le proteste dei benzinai e il ritorno del dibattito nel campo di esistenza delle intercettazioni.
di Francesco Strazzari
Il Manifesto, 28 gennaio 2023
Ciò che ieri non era nemmeno preso in considerazione diventa oggi “una necessità alla quale non ci si può sottrarre”. I carri armati per l’Ucraina sono pronti. Il campo di battaglia muta: per quanto Mosca minacci, lo spettro del nucleare russo pare far meno paura. Prevale l’imperativo di rompere lo stallo sul fronte, mostrando a Mosca come l’inverno non abbia piegato la determinazione di chi difende l’Ucraina. Più cingoli e potenza di fuoco, prima che sia Putin a lanciare l’offensiva. Tutto segue un copione di escalation prevedibile (e previsto) ma dagli esiti quantomai incerti: il protrarsi della guerra getta le condizioni per l’espansione della guerra stessa, e per un ulteriore nostro coinvolgimento.
di Luigi De Biase
Il Manifesto, 28 gennaio 2023
La famiglia porta al procuratore sui crimini di guerra il caso del fotoreporter ucciso nel 2014 nel Donbass a colpi di mortaio da truppe ucraine. Un vizio di forma annullò la sentenza. “Ancora una volta la nostra è una irrisolta domanda di verità e giustizia per un delitto che la magistratura italiana definisce un crimine di guerra, ma su cui si stende l’oblio”. Con queste parole Elisa Signori Rocchelli, la madre di Andrea Rocchelli, ha spiegato sul portale internet dell’associazione Articolo 21 la scelta di rivolgersi alla Corte penale internazionale dell’Aja per ottenere una nuova indagine, ora che la Cpi ha deciso di verificare attraverso un apposito organismo presieduto dal procuratore Kharim Ahmad Khan tutti i possibili crimini di guerra commessi in Ucraina a partire dal 2013.
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