di Leopoldo Grosso
Il Manifesto, 31 maggio 2023
Una scuola superiore, un allarme antincendio che scatta, i controlli antidroga nelle aule, nessuna sostanza trovata ed un professore, Simone Zito, che denuncia l’accaduto su Facebook e finisce a sua volta denunciato e censurato. Quello avvenuto lo scorso novembre nell’Istituto Ferrari di Susa è solo uno di una serie ormai inenarrabile di blitz delle forze dell’ordine all’interno delle aule scolastiche su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo sbandierato è di stroncare il consumo di droghe in base al presupposto che “l’educazione non basta; serve anche la divisa”.
di Sabato Angieri
Il Manifesto, 31 maggio 2023
Da quattro giorni 24 richiedenti asilo sono bloccati al confine tra Polonia e Bielorussia. Ufficialmente sul suolo di Varsavia che però rifiuta di farli passare. Senza cibo né acqua, l’unica solidarietà arriva da un gruppo di attiviste in presidio permanente. La Cedu deciderà a breve: l’eventuale sì all’ingresso segnerebbe un precedente storico.
di Alberto Negri
Il Manifesto, 31 maggio 2023
Che le carceri turche siano piene di prigionieri politici, oppositori curdi e giornalisti (molti in esilio) e che i media siano nella morsa del potere, sembra importare a pochi. In un conciso libretto dal titolo “Il malessere turco” (edizioni il Canneto), il saggista Cengiz Aktar fa notare che l’ascesa dell’autocrazia e delle derive ultranazionaliste e fasciste in questo Paese non è avvenuta come accadde in Europa come conseguenza di crisi sconvolgenti ma in uno stato storico membro della Nato, con un’economia promettente (naturalmente salvo l’ultima fase) e l’ambizione (ormai lontana e non più desiderata) di entrare nell’Unione europea. Risultato: oggi nel nuovo Parlamento saranno non più di 100 su 600 i deputati che potremmo definire autenticamente democratici e anti-fascisti.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 31 maggio 2023
La giornalista iraniana svelo il caso di Mahsa Amini assassinata dalla polizia morale. È in prigione dallo scorso 29 settembre, è accusata di cospirazione e spionaggio. “Il processo a Elaheh Mohammadi è andato bene. La data della prossima sessione sarà annunciata dal tribunale”. Con una scarna dichiarazione, rilasciata all’agenzia ILNA, l’avvocato Shahabeddin Mirlohi ha fatto sapere che la persecuzione contro la reporter iraniana va avanti. Una corte infatti si è riunita lunedì a Teheran a porte chiuse, una prima udienza del procedimento che dovrà giudicare la giornalista che si trova in carcere, nella famigerata prigione per detenuti politici di Evin, unicamente per aver svolto il suo lavoro.
di Michele Giorgio
Il Manifesto, 31 maggio 2023
L’uso della pena di morte è raddoppiato dall’ascesa al potere del principe ereditario Mohammed bin Salman. Oltre mille i giustiziati dal 2015. Inutili le proteste dei centri per i diritti umani.
di Lucia Capuzzi
Avvenire, 31 maggio 2023
La denuncia di “Cristosal”, principale organizzazione nazionale per la tutela dei diritti umani, che ha raccolto centinaia di prove nelle carceri dove, in oltre un anno di stato di emergenza, sono stati recluse oltre 68mila persone accusate di appartenere alle gang.
di Viola Giannoli
La Repubblica, 30 maggio 2023
Tra i punti critici anche la mancanza di acqua calda e docce nel 50% delle celle. I dati del XIX rapporto dell’associazione Antigone che si occupa delle condizioni di detenzione. Un anno fa il tasso effettivo di affollamento delle carceri era del 112%. Ora è del 119%. Significa che per il 20% dei detenuti la sistemazione è precaria.
di Andrea Oleandri*
lavialibera.it, 30 maggio 2023
Nel 2023, non garantire l’uso delle tecnologie e della Rete negli istituti penitenziari aumenta il divario digitale, precludendo ai reclusi reinserimento sociale e diritti fondamentali. Garantire l’accesso alle tecnologie e la navigazione in internet nelle carceri, nel 2023, dovrebbe essere parte integrante del trattamento e non una questione secondaria o problematica. Da questi aspetti dipendono, infatti, tanti dei nostri diritti di cittadini e tante delle nostre future possibilità lavorative. E quindi anche tanto del percorso di reinserimento sociale.
di Anna Paola Lacatena
Il Manifesto, 30 maggio 2023
Fanno regolarmente uso di psicofarmaci per il trattamento di disturbi psichiatrici e neurologici il 63,8% delle donne presenti nei penitenziari italiani. Dai dati raccolti nel nuovo report Dalla parte di Antigone, elaborato dall’omonima associazione che monitorata ormai da anni la condizione dei detenuti in Italia, al gennaio 2023 risultano 2.392 le donne recluse nel nostro Paese.
di A. Lan.
Avvenire, 30 maggio 2023
Una delle condizioni più comuni tra quanti scontano una pena detentiva è la solitudine. L’ascolto e la vicinanza dei volontari possono fare la differenza tra una pena che aumenta la disperazione e una che ridà speranza. Lo racconta Antonio Mattone, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per le carceri in Campania. Scrittore e giornalista, Mattone è anche direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Napoli. Frequenta il carcere come volontario dal 2006 e ha partecipato come esperto agli Stati generali dell’esecuzione penali voluti dal ministro Orlando nel 2015.
- Museruola a giudici e politici? Nordio, che abbaglio!
- “Sì, siamo ancora in guerra con la mafia e le super leggi servono”
- Quando la garantista Tina Anselmi difendeva l’eversore nero Ventura
- Reggio Emilia. “Poche pene alternative concesse ai detenuti. Tanti aspettano i permessi da anni”
- Torino. Lavoro vuol dire futuro: i detenuti e la manutenzione dei modem