sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 26 giugno 2024

Il decreto sulle carceri era atteso “non ieri (lunedì, ndr) ma la scorsa settimana, va integrato con misure ancora più incisive per la deflazione” della popolazione nelle carceri ed arriverà “prestissimo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, riguardo all’atteso decreto sulle carceri, tema del quale si è parlato anche ieri durante il convegno “Esg e carcere - Impatto sociale, recidiva e bene comune”, organizzato dalla senatrice di Azione Mariastella Gelmini in Senato. Tema principale dell’incontro la rieducazione e le pene alternative, questione affrontata, tra gli altri, dal vice di Nordio, Francesco Paolo Sisto.

Il quale ha posto l’accento sull’articolo 27 della Costituzione dove si parla di “tendere alla rieducazione”, che, ha spiegato, “dà l’idea di tendere a qualcosa, verificare che i percorsi rieducativi ci siano sempre. Inoltre significa che la rieducazione si accompagna inevitabilmente con il principio retributivo. Infine è indispensabile che anche il principio retributivo sia illuminato dal percorso rieducativo. Bisogna passare da una dimensione carcerocentrica a una visione umanocentrica della pena. Oggi non si può non pensare in modo deciso che nell’idea del giudice il carcere debba essere solo una delle possibilità di espiazione della pena”.

Da qui la necessità di lavorare sulle pene alternative, anche per cercare di affrontare il problema ormai annoso del sovraffollamento carcerario, sul quale hanno posto l’accento diversi relatori. “Il carcere certamente non migliora il soggetto che vi entra: quando esce non è un soggetto migliore - ha aggiunto Sisto - Mediante i percorsi rieducativi invece il soggetto può avere un miglioramento ed essere degno di rientrare nella società.

E su questo dobbiamo chiederci se come legislatori facciamo abbastanza in questo senso. E la risposta è no: l’impegno c’è, ma dobbiamo fare di più”, ha aggiunto Sisto. L’obiettivo comune deve essere, è stato spiegato, quello di evitare la recidiva, e l’unico modo per farlo, ha concluso, “è quello delle attività fuori dal carcere. Io dico sempre che il futuro del carcere, anche se sembra un paradosso, è fuori dal carcere. La necessità è garantire questi percorsi soprattutto ai soggetti più meritevoli”.