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di Anna Mori

Gazzetta della Spezia, 27 giugno 2024

Tutti ragazzi giovanissimi quelli che oggi hanno offerto anche a noi giornalisti un bellissimo concerto rap. Sui loro visi la felicità di poter esprimere sé stessi attraverso la musica, per tanti di loro l’amore della vita. Collaborazione, sinergia, divertimento e tanto impegno è quello che abbiamo potuto vedere oggi, non sono mancati i sorrisi e l’emozione. I ragazzi di Villa Andreino che oggi si sono esibiti inizieranno un percorso che li vedrà impegnati in un laboratorio di produzione musicale - beatmaking e audio-editing - organizzato nell’ambito di ‘Music for Freedom’, il progetto co-finanziato dal Programma europeo Erasmus+ e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG) che coinvolge sette partner da Italia, Belgio, Germania, Portogallo, Romania e Turchia. Oltre al carcere spezzino, infatti, sono coinvolti nel progetto svariati istituti penitenziari di diversi paesi europei e non, come quello di Berlino, Timisoara, Turnhout e il sistema di esecuzione della libertà vigilata di Izmir.

Capofila del progetto è Arci Liguria. L’obiettivo quello di dare un’opportunità di riscatto ai giovani che hanno condanne penali o in libertà vigilata, detenzione o post-detenzione, permettendo loro, grazie al laboratorio, di acquisire competenze professionali, artistiche e digitali nell’ambito della musica urban, competenze che un giorno potranno spendere nel mondo del lavoro.

Il laboratorio di ‘Music For Freedom’, sviluppato da Arci nel carcere spezzino, è stato presentato oggi in occasione del concerto. Un’ala di Villa Andreino è stata ripristinata dando vita ad un vero e proprio laboratorio di produzione dotato di sei computer e di tutte le attrezzature professionali necessarie.

“È proprio dai positivi risultati riscontrati attraverso questo laboratorio”, afferma Giuditta Nelli, project manager di Music for Freedom, “e per rispondere a bisogni emersi negli anni, che l’Arci ligure ha pensato di sviluppare e proporre al programma europeo, questo progetto, che - caso unico, a quanto risulta dalla ricerca condotta nel primo anno di lavoro - porta nelle carceri uno spazio di apprendimento e crescita, legato allo studio dell’audio editing per la creazione di beat, tracce per le basi musicali e per il reinserimento socio-lavorativo: Music for Freedom è una promessa e una sfida, in cui noi tutti crediamo e di cui i giovani allievi sono i veri protagonisti”.

“E’ un progetto che vuole affermare - prosegue Giuditta Nelli - che i ragazzi hanno la possibilità di manifestare le proprie abilità e crearsi la possibilità di un inserimento sociale e lavorativo attraverso una loro passione. Il mondo è quello del rap, che usa il linguaggio dei giovani. Acquisiranno competenze molto specifiche: sappiamo che un ragazzo che ha un periodo detentivo alle spalle, non avrà una vita facile nel suo inserimento lavorativo, forse sarà più facile se arriverà con un suo trascorso di formazione così specifico e una buona esperienza”.

Fondamentale per il progetto la collaborazione dell’intero organico di Villa Andreino, in particolare della direttrice della Casa Circondariale, Cristina Bigi, e di Licia Vanni, capo area trattamento.

“Questi progetti sono difficili - dichiara la direttrice Cristina Bigi - perché portare la musica dentro un carcere, la musica che piace ai giovani, non è semplice. Il rap, però, è un tipo di musica che ci consente di ‘agganciarli’, perché partiamo sempre dai loro interessi per fargli fare un percorso che li porti a ‘disintossicarsi’ da certe dinamiche. Il concerto di musica rap è nato grazie alla collaborazione e al contributo di ARCI Liguria che è riuscito, grazie ai fondi europei, anche ad ampliare questo progetto formativo e a portarlo a diventare ‘Music for Freedom’“.

“Il rap per me è la vita - spiega Genesis, uno dei ragazzi impegnati nel laboratorio, che ci ha regalato un bellissimo momento di musica - per me è davvero tutto, è il mio mondo. Mi sento libero, sia stando qua dentro facendo il rap, che fuori. Scrivo i testi, anche quelli che ho cantato oggi. Ero emozionato, perché oggi ho proposto alcune canzoni d’amore dedicate ad una ragazza, la musica mi permette di esprimere le emozioni”.

I detenuti, guidati da Danilo ‘Othavio’, rapper spezzino che da sempre cura il laboratorio di Rap, attraverso lo studio professionale dei principali software di produzione in uso nel mercato musicale odierno, punteranno alla realizzazione di beats, basi musicali totalmente autoprodotte, che possano entrare nel mercato della musica urban ma anche in quello del sound design.

La cultura Hip-Hop ha dimostrato di essere un potente mezzo di coinvolgimento, consapevolezza e auto espressione per i giovani con minori opportunità e, in particolare, a rischio di devianza. Il laboratorio vuole supportare il benessere e la libertà d’espressione dei detenuti, ma anche offrire nuove opportunità professionali e lavorative arrivando a creare sinergie e collaborazioni con realtà di produzione musicale ed artistica locali, nazionali ed internazionali.

Al live, realizzato all’interno della Casa Circondariale con il supporto di Furgomytho-RadioRogna, ha partecipato, accompagnata da una delegazione ligure, Stefania Novelli, presidente Comitato Arci della Spezia e vicepresidente Arci Liguria: “Sono molto orgogliosa di questo progetto che nasce dalle buone pratiche dei laboratori musicali che da anni Arci Comitato territoriale La Spezia svolge in carcere, perché può rappresentare un vero momento di riscatto e formazione di alcuni giovani detenuti spezzini”.