di Selvaggia Lucarelli
Il Domani, 22 maggio 2022
A febbraio gli studenti che protestavano contro le morti nell’alternanza scuola-lavoro hanno preso manganellate tra ferite e traumi. Ora l’accanimento con perquisizioni e indagini sulle vittime, non sui picchiatori.
di Simone Alliva
L’Espresso, 22 maggio 2022
Aggrediti, cacciati di casa, sottoposti a terapie riparative. Per il loro orientamento sessuale. L’omotransfobia non si ferma. Ma per il nostro Paese il reato non esiste.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 22 maggio 2022
E in Italia (ancora senza decreto) finiscono in strutture per senza dimora. L’Ue ha riconosciuto ai profughi la protezione temporanea, ma per i non ucraini decidono gli Stati membri. E se la Spagna è più inclusiva, la Francia li respinge alla frontiera e addirittura li mette sotto chiave, come al confine di Ventimiglia. Mentre in Italia, dove palazzo Chigi non ha ancora recepito la direttiva Ue, c’è chi viene abbandonato a se stesso, come la studentessa marocchina fuggita dalle bombe per finire tra i senza dimora di Bolzano.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 21 maggio 2022
Si è passati in quattro anni da 31.970 a 24.126 provvedimenti presi. Continua a diminuire il numero delle misure cautelari, e anche il ricorso alla detenzione preventiva. Inoltre, nove misure cautelari su dieci sono state emesse in un procedimento che ha avuto come esito la condanna, definitiva o non definitiva, senza sospensione condizionale della pena.
di Viviana Lanza
Il Riformista, 21 maggio 2022
Parla Benedetto Lattanzi, fondatore di Errorigiudiziari.com. Nascono da intercettazioni male interpretate, indagini definite con troppa fretta o superficialità, testimonianze fuorvianti, riscontri che mancano, sviste. Quel che è certo è che producono un effetto devastante.
di Riccardo Radi*
Il Dubbio, 21 maggio 2022
L’ennesimo paradosso giudiziario si compie a Roma, dove un uomo si ritrova con una misura cautelare degli arresti domiciliari che non poteva e non doveva essere emessa.
di Nando Pagnoncelli
Corriere della Sera, 21 maggio 2022
Stenta a decollare nel dibattito pubblico la consultazione che si terrà il 12 giugno nell’election day insieme alle Amministrative: solo poco più di un italiano su due (56%) ne è a conoscenza. A tre settimane dall’appuntamento elettorale del 12 giugno il referendum sulla giustizia stenta a decollare nel dibattito pubblico, basti pensare che ad oggi solo poco più di un italiano su due (56%) è a conoscenza della consultazione.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 21 maggio 2022
C’è già una svolta: sono finalmente i cittadini i protagonisti delle scelte su ordinamento, equilibrio tra poteri e garanzie. È importante l’appuntamento referendario del 12 giugno perché i problemi della giustizia vengono discussi e valutati dalla società civile nel suo complesso. Dopo oltre quarant’anni di nuovo l’elettore è chiamato a esprimersi su 5 domande e le risposte possono costituire una inversione di marcia, una discontinuità utile per correggere le deviazioni che la giustizia subisce da molti anni.
di Annalisa Chirico
Il Foglio, 21 maggio 2022
Dalla separazione delle carriere passa la fiducia dei cittadini nella magistratura. “Il voto è l’occasione per rimediare agli scandali che hanno travolto i giudici”, ci dice l’ex consigliere del Csm. “Finalmente mi sento un uomo libero”.
di Pierpaolo La Rosa
Il Tempo, 21 maggio 2022
A sostegno del sì ai quesiti referendari sulla giustizia promossi da Lega e Partito radicale c’è anche il senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, che del garantismo ha fatto uno dei tratti distintivi della sua azione politica.
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