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di Angela Stella

Il Dubbio, 26 giugno 2024

Il governo annuncia misure imminenti, ma sull’emergenza è stallo, mentre i suicidi aumentano. Il 17 luglio in aula la legge Giachetti, che commenta: “io mi affido a Mattarella”. “Anche a causa del sovraffollamento delle carceri, purtroppo sale il numero dei suicidi, e noi abbiamo avviato accertamenti per capire se sia un fenomeno endemico o se si tratti di fenomeni isolati. Ma voglio rassicurare tutti che ne siamo perfettamente consapevoli. All’interno del governo ci sono sensibilità diverse e cercheremo una soluzione per intervenire efficacemente sul tema del sovraffollamento carcerario”. Così ieri il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto nel corso dell’incontro “Esg e carcere - Impatto sociale, recidiva e bene comune”, organizzato dalla senatrice di Azione Mariastella Gelmini. Il numero due di Via Arenula ha proseguito: “Proveremo a trovare una soluzione unitaria, cercheremo mediazioni e la proposta di Roberto Giachetti può essere un punto di partenza. Non credo nell’ampliamento dell’offerta edilizia, si può anche fare ma ha bisogno di troppo tempo.

È utile invece parlare della risistemazione degli ambienti esistenti”. Nel mentre il Ministro della Giustizia Nordio affermava che il decreto carceri arriverà “prestissimo”, “con misure più incisive per la deflazione”. Proprio per questo stallo, ieri Nessuno Tocchi Caino e il parlamentare di Italia Viva Giachetti hanno organizzato alla Camera una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione. La Presidente Rita Bernardini ha annunciato la sospensione dello sciopero della sete e della fame a seguito della decisione della conferenza dei capigruppo di calendarizzare per il 17 luglio il voto in aula a Montecitorio della proposta di legge sulla liberazione anticipata. Tuttavia durante l’incontro con la stampa è stata scattata per l’ennesima volta una fotografia impietosa dell’emergenza carceraria rispetto alla immobilità del Governo e sicuramente di due alleati della maggioranza, Lega in primis e Fratelli d’Italia, anche se questi ultimi sarebbero d’accordo, come ha detto Giachetti riferendo di un colloquio con il sottosegretario Delmastro, al passaggio dai 45 ai 60 giorni di sconto di pena ogni sei mesi. Forza Italia invece appoggia l’iniziativa.

Sergio D’Elia, Segretario di Ntc, ha sottolineato come “la situazione di emergenza va governata nei tempi in cui si governa un’emergenza, non con soluzioni irrealizzabili come la costruzione di nuovi carceri o con i trasferimenti all’estero di detenuti. Stiamo arrivando a quel livello per cui nel 2013 l’Italia fu condannata dalla Corte Europea non per rapina, non per omicidio, ma per il reato più grave che può esistere in un ordinamento statale penitenziario, cioè il reato di tortura, il reato di trattamento inumano, di trattamenti e punizioni inumane e degradanti”.

Sono state poi comunicate le cifre legate ai cosiddetti rimedi risarcitori che sono stati introdotti in Italia dopo la Torregiani: c’è un aumento crescente dei casi riconosciuti come trattamenti e punizioni inumani e degradanti, che se nel 2018 erano 3.115, l’anno scorso, nel 2023, sono saliti a 4.700. Elisabetta Zamparutti, Segretario di Ntc, e l’avvocato e membro del direttivo di Ntc Maria Brucale hanno annunciato iniziative di denuncia rivolte agli organismi del Consiglio d’Europa e alle procure del nostro Paese sulle gravi violazioni dei diritti umani che connotano lo stato di detenzione in Italia dove si è raggiunto il triste record di 45 suicidi tra i detenuti e 5 tra gli agenti penitenziari.

Ha preso poi la parola Giachetti: “in questa situazione, l’unico strumento che interviene sull’emergenza è la proposta di legge che non abbiamo presentato. Proposta di legge che per quanto ci riguarda è un parziale palliativo a una situazione d’emergenza, perché per noi la situazione risolutiva si chiamano amnistia e indulto. Quella per noi è la soluzione strutturale. Ho sentito dire, ancora nelle ore scorse, che noi vogliamo l’indulto (anche Nordio lo disse, ndr) e che questa proposta di legge è un indulto, a me mi si drizzano i capelli, perché significa che non la si è neanche eletta e con tutto il rispetto che io nutro nei confronti di Cafiero de Raho. Ci sarà bisogno un compromesso? Ovviamente noi siamo disponibili a un compromesso.

A cosa non siamo disponibili? A far finta di niente, non siamo disponibili ad essere conniventi con chi non intende agire per paura. In tutto questo voglio rivolgere un appello al Presidente della Repubblica. Ovviamente non lo voglio tirare per la giacchetta, so perfettamente qual è la capacità del Presidente della Repubblica di avere una moral suasion quando si rende conto che ci sono situazioni drammatiche e so, perché il Presidente della Repubblica ha chiesto al DAP di avere notizie quando sono arrivati i primi dati sui suicidi che erano in modo esponenziale maggiori rispetto agli altri, io mi affido alla coscienza e alla straordinaria portata del Presidente della Repubblica perché spero che trovi anch’esso le forme e modi per cercare di sensibilizzare tutti coloro che possono assumere una decisione in questo periodo”.