di Giorgia Colucci
Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024
Insulti per strada, adescamenti online e violenze fisiche. O ancora discriminazioni sanitarie e sul posto di lavoro, minacce e vandalismo sulle sedi associative. Questi sono solo alcuni dei reati di odio commessi ai danni dalle persone Lgbtq+ in Italia. Solo negli ultimi 12 mesi, in base al report annuale pubblicato da Arcigay per la Giornata mondiale contro l’omotransfobia (17 maggio), sono stati 149 i casi censiti (contro i 133 del 2023).
di Raffaella Chiodo Karpinski
Avvenire, 29 giugno 2024
Assange è libero. Così non è per Vladimir Kara Murza, Ilya Yashin, Aleksej Gorimov, Boris Kagarlitsky, Evgenya Berkovitch ... e centinaia di altri prigionieri per aver detto no alla guerra. E così finalmente Assange è libero. Così non è per Vladimir Kara Murza, Ilya Yashin, Aleksej Gorimov, Boris Kagarlitsky, Evgenya Berkovitch e Svetlana Petriychuk, Alexandra Skochilenko e centinaia di altri prigionieri politici, tra cui almeno due minorenni come Yegor Balazeikin e Arsenij Turbin arrestato all’età di 14 anni. Tutti colpevoli di chiamare la guerra col suo nome. Per aver espresso il proprio no alla guerra.
di Glauco Giostra
Avvenire, 28 giugno 2024
I numeri che provengono dal pianeta carcere, anche a volersi fermare a quello dei suicidi, sono agghiaccianti. Ma sono tempi, questi, in cui gli orrori raccontati quotidianamente dai media hanno indotto ad alzare le difese dell’indifferenza per evitare di precipitare nello sconforto. Questi numeri, pur drammatici, sono diventati emotivamente neutri. Se almeno potessero gridare il dolore straziante e il senso di totale abbandono di chi ha deciso di farla finita, se potessero portarci il pianto sommesso della sua disperazione, se ci potessero contagiare la sua angoscia di non poter neppure salutare le poche persone al mondo che piangeranno la sua morte, se ci potessero far vedere i suoi occhi vuoti di futuro e di speranza mentre si toglie la vita - perché non ha più una sola ragione per protrarla - probabilmente ci soffermeremmo con desolazione infinita e con vergogna senza requie su questi numeri.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 giugno 2024
Il drammatico bilancio sale a 47. Ieri un detenuto si è impiccato a Caltanissetta e uno a Novara, mentre oggi un egiziano si è tolto la vita a Marassi. Nel cuore dell’estate 2024, mentre l’Italia si prepara alle vacanze, un’ombra inquietante continua ad allungarsi sulle strutture penitenziarie del paese. Nelle ultime 48 ore, tre nuovi casi hanno portato il bilancio dei detenuti che si sono tolti la vita nel 2024 a 47, un numero che fa inorridire e che sembra destinato a crescere.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 28 giugno 2024
Per un blocco stradale o ferroviario si rischieranno fino a due anni di galera. La stretta “legge & ordine” del governo era annunciata e puntualmente sta andando in porto. Tra breve, un blocco stradale o ferroviario diventerà un reato serio. Attualmente i manifestanti, che siano lavoratori che protestano contro il licenziamento o siano ecologisti che denunciano l’inerzia per la crisi climatica, quando bloccano una strada o una stazione rischiano poco, ovvero una multa da mille a quattromila euro. Quando il ddl Sicurezza sarà legge, le pene previste sono il carcere fino a un mese per chi protesta in solitaria, da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone riunite.
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 28 giugno 2024
La norma anti-Gandhi, così è stato definito per rendere immediatamente l’immagine di una manifestazione pacifica, è passato. In Commissione, tutti gli emendamenti dell’opposizione al Disegno di legge sicurezza sono stati respinti e il testo della maggioranza approderà in aula così, portando una stretta mai vista al diritto di protestare. Carcere, addirittura fino a due anni, se si è in gruppo e con il proprio corpo si blocca il passaggio di veicoli. Teoricamente persino un gruppo di studenti che fa un sit-in di protesta davanti una scuola fermando il traffico per qualche minuto rischia il carcere. “Siamo davanti a una pericolosa deriva reazionaria da parte del governo - dice il responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri - Un giro di vite che non trova alcuna motivazione e che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche di studenti che organizzano un sit-in davanti alla scuola.È chiaro l’intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare, anche in modo assolutamente pacifico: queste dimostrazioni di dissenso e di libero pensiero sono espressioni di libertà, devono essere considerate sacrosante in democrazia e devono essere garantite e tutelate dalle istituzioni dello stato”.
csvlombardia.it, 28 giugno 2024
Promuovere la sottoscrizione di convenzioni locali tra Centri di servizio per il volontariato (Csv), enti del terzo settore e tribunali, per ampliare e diversificare ulteriormente le opportunità di svolgimento del lavoro di pubblica utilità (Lpu) ai fini della messa alla prova per adulti. Ǫuesto l’obiettivo del Protocollo nazionale firmato lo scorso 12 giugno dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dalla presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei 49 Csv italiani, Chiara Tommasini.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 28 giugno 2024
I membri togati del Csm hanno elaborato una nuova circolare sull’organizzazione interna delle procure che in alcuni passaggi va oltre, se non contro, le norme approvate dal Parlamento, con l’obiettivo di ridurre i poteri in mano ai dirigenti. I laici sul piede di guerra. Si prospetta uno scontro al Consiglio superiore della magistratura fra i componenti laici, cioè quelli eletti dal Parlamento, e quelli togati, cioè scelti dai colleghi magistrati. Tema del contendere: la futura organizzazione interna delle procure. La riforma dell’ordinamento giudiziario approvata nel 2022 (la cosiddetta riforma Cartabia) ha infatti stabilito che i dirigenti delle procure devono elaborare il piano di organizzazione interna del proprio ufficio tenendo conto dei princìpi stabiliti dal Csm e poi sottoporre il documento all’approvazione del Consiglio stesso.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 giugno 2024
Il 60% degli articoli riguarda l’arresto e le indagini preliminari, solo l’11% la fase finale del giudizio. E il caso Cerciello Rega non sembra fare eccezione: aula vuota. Due giorni fa si è celebrata a Roma la penultima udienza del secondo processo d’appello per l’omicidio del vice brigadiere Cerciello Rega. Il 3 luglio ci sarà la sentenza che deciderà il destino dei due statunitensi Finnegan Lee Eder e Gabriel Natale Hjorth. Non si tratta di caso assurto alla cronaca giudiziaria come accadde per l’omicidio di Meredith Kercher, tuttavia è un processo dalla rilevanza internazionale che descrive una doppia tragedia: quella di un giovane carabiniere morto appena tornato dal viaggio di nozze e quello di due ragazzi appena maggiorenni al momento del drammatico evento, da cinque anni in custodia cautelare in un Paese straniero.
di Ilaria Gaspari
Corriere della Sera, 28 giugno 2024
Un filosofo imputato in un processo (in corso) e una filosofa riflettono sulla giustizia sommaria del “tribunale sociale” che, senza ancora una sentenza, può abbattere la vita di una persona: “Non credo che mi riprenderò”. A fine novembre, una notizia inizia a rimbalzare da un quotidiano all’altro. Leonardo Caffo, “filosofo progressista”, “pensatore animalista e nemico degli stereotipi di genere”, è accusato di maltrattamenti dalla ex compagna. Molti giornali la rilanciano insistendo, con diversi livelli di sarcasmo, sul contrasto fra il pensiero del filosofo, che si occupa da anni di animalità, il suo ruolo di intellettuale impegnato e la gravità dell’accusa.
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