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redattoresociale.it, 20 marzo 2024

L’intesa, finalizzata alla promozione del lavoro e della formazione in carcere, riguarda anche i cittadini stranieri in detenzione. Presso il Cnel, istituito un segretariato permanente per l’inclusione, in grado di interagire con tutte le parti sociali. La formazione e il lavoro in carcere come strumento di riduzione della recidiva: è questo il principio su cui si basa l’intesa siglata ieri da Cnel e Garante nazionale delle persone private della libertà personale. A siglare l’accordo, il presidente di Cnel Renato Brunetta e il presidente del Collegio del Garante Maurizio Felice D’Ettore, alla presenza degli altri due membri del Collegio, Irma Conti e Mario Serio.

L’intesa nasce sulla scorta del precedente accordo tra il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e il Ministero della Giustizia, finalizzata alla promozione del lavoro e della formazione in carcere, anche come strumento di riduzione della recidiva. La collaborazione, in particolare, fa riferimento all’istituzione presso il Cnel di un segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa, in grado di interagire con tutte le parti sociali - datoriali, sindacali e del terzo settore - mettendo a sistema le relative reti organizzative di prossimità capillarmente ramificate sull’intero territorio nazionale.

L’accordo riguarderà anche l’ambito specifico dei cittadini stranieri in regime di detenzione, nel quadro delle attività svolte dall’Organismo nazionale di coordinamento delle politiche di integrazione degli stranieri (ONC), istituito presso il Cnel sulla base del D.lgs. 286/1998. Potranno, inoltre, essere ricompresi ulteriori campi d’intervento di comune interesse e rientranti nelle rispettive competenze, con l’obiettivo di aumentare la capacità di riabilitazione, formazione e aiuto al reinserimento sociale del sistema carcerario e dell’esecuzione della pena.

“Aggiungiamo oggi - ha dichiarato Renato Brunetta - un importante tassello al progetto lavoro e formazione in carcere, che stiamo portando avanti con il Ministero della Giustizia. L’intesa con il Garante è un’ulteriore leva per un’iniziativa dal grande valore sociale, un’iniziativa win-win-win, dove vincono tutti”. “È per noi di grande importanza - ha sottolineato Maurizio Felice D’Ettore - che un organo di rilevanza costituzionale come è il Cnel sia al nostro fianco, in questo campo. È indice della forza democratica del Paese”.