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di Monica Coviello

vanityfair.it, 26 febbraio 2024

Il brano è stato composto e cantato durante i laboratori di musica rap. È un pezzo corale in cui i ragazzi hanno raccontato che cosa significhi per loro l’amore. Un rap contro la violenza, per raccontare l’amore. A farcelo ascoltare sono i ragazzi e le ragazze dell’Istituto penitenziario minorile di Acireale che, nei laboratori di musica, hanno composto e cantato “Amore Amaro”. Alle loro voci giovanissime si alternano quelle dei coordinatori dei laboratori di musica rap, che fanno parte del Presidio Culturale Permanente, un progetto nazionale di Cco (Crisi Come Opportunità), che hanno permesso la realizzazione del brano, curandone la musica e il videoclip. Amore Amaro è un pezzo corale carico di significato, cantato da Natalia, Alex, Ami, Serena, Ivan, Iglesias e tanti altri, ma anche da Kento e Lucariello, rapper senior, formatori e soci di Cco.

“Abbiamo chiesto ai ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile di raccontare l’amore nel modo più genuino possibile, senza filtri, in uno dei nostri incontri. Riflettevamo su questo concetto a seguito di un brutto fatto di cronaca, lo stupro di gruppo a Caivano. Sono felice di quello che ne è venuto fuori: un messaggio puro, senza fronzoli e senza ombra di retorica” commenta Maurizio Musumeci, in arte Dinastia. Rapper e autore, ha scritto testi per J-Ax, Mr Rain e Marco Mengoni, e dallo scorso anno è coordinatore dei laboratori di rap negli Istituti penitenziari di Catania. Con lui c’è Zù Luciano, Luciano Maugeri, cantante e autore siciliano: “Quando abbiamo iniziato a lavorare sul brano, abbiamo chiesto ai ragazzi di scrivere un pensiero sull’amore, giusto due righe per descrivere il loro sentire. “L’amore è tutto” è quello che trovo sia il più significativo: semplice, ma allo stesso tempo con la forza di una valanga”.

Secondo i dati ufficiali Antigone Onlus, sono 380 i ragazzi e le ragazze detenuti negli istituti penitenziari minorili d’Italia, il 2,7% del totale in carico ai servizi della giustizia minorile. “La musica ha una grande capacità di sublimazione e quindi un valore terapeutico” spiega Lucariello. “Nel momento in cui una cosa viene raccontata è come guardarla dall’esterno: si riesce a giudicarla e capirla. Quando le emozioni e le esperienze più forti e negative rimangono inespresse, diventano bombe a orologeria destinate a esplodere”. Lo scopo del progetto è proprio questo: restituire la speranza a chi è inciampato, per aiutarlo a ricostruire se stesso, giorno dopo giorno.