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di Marjana Sadat

La Repubblica, 29 maggio 2022

L’allarme lanciato da Richard Bennett. Le adolescenti non possono andare a scuola, la maggior parte delle impiegate è stata licenziata e nessuna donna può viaggiare se non è accompagnata da un tutore maschio. Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, Richard Bennett, durante la sua visita a Kabul ha affermato che l’obiettivo finale dei talebani è quello di rendere le donne invisibili nella società e ha espresso la sua preoccupazione per le notizie non confermate di abusi nei confronti dei civili.

Richard Bennett, che ha iniziato a visitare l’Afghanistan per indagare sulla situazione umanitaria del Paese, giovedì ha affermato che i talebani impongono restrizioni alle donne per renderle “invisibili”. Da quando hanno ripreso il potere a metà agosto del 2021, i talebani stanno cercando di imporre restrizioni alle donne per diffondere la loro interpretazione dell’Islam.

Le adolescenti non possono andare a scuola, la maggior parte delle impiegate è stata licenziata e nessuna donna può viaggiare se non è accompagnata da un tutore maschio. Il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, ha recentemente ordinato che le donne si coprano il volto negli spazi pubblici, preferibilmente indossando il burqa. Il decreto dei talebani impone inoltre che le donne rimangano a casa, a meno che non abbiano importanti commissioni da sbrigare.

Il Relatore speciale delle Nazioni Unite ha dichiarato ai giornalisti che le politiche messe in atto dai talebani sono l’esempio di un’assoluta discriminazione di genere e vengono applicate per renderle “invisibili”. “Le autorità de facto non hanno riconosciuto l’entità e la gravità degli abusi commessi, molti dei quali a loro nome”, ha dichiarato Bennett.

Mentre Bennett rendeva pubbliche queste osservazioni, le milizie talebane reprimevano la protesta delle donne a Kabul che chiedevano la riapertura delle scuole medie e superiori. “Le milizie talebane erano arrabbiate, sono arrivate e ci hanno disperso”, ha detto all’agenzia France Press Munisa Mubariz, un’organizzatrice della manifestazione.

I governi stranieri hanno sottolineato che l’eventuale riconoscimento dei talebani dipende dal loro comportamento nei confronti dei diritti umani, in particolare delle donne. Negli ultimi vent’anni, le donne e le ragazze afghane hanno ottenuto molte conquiste, ma oggi in gran parte le stanno perdendo di nuovo.