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telecitynews24.it, 25 settembre 2023

Grazie al progetto “Devi Vedere!” di Radicali Italiani, organizzato per portare a conoscere le realtà carcerarie ai cittadini che non le hanno mai potute vedere dall’interno, la delegazione radicale di Cuneo ha visitato le due carceri di Alessandria. “Il circondariale “Don Soria” è situato in città in una posizione molto raggiungibile. La sua struttura è vecchia ed alcuni locali dovranno essere riammodernati per poter essere utilizzati. È difficile, per il generale problema di mancanza di medici, garantire i turni h24 della Guardia Medica. Sopperisce il servizio di telemedicina, ma come ci ha sottolineato la garante dei detenuti non sempre i collegamenti sono possibili. In entrambe le carceri il personale è sotto numerato, e questo fa sì che si debbano svolgere straordinari e che sia più difficile mantenere le attività proposte. Il “Don Soria” garantisce per la popolazione detenuta alcune attività formative, oltre all’istruzione di primo grado, come corso di falegnameria, di elettricista ed edile.”

“Il carcere di reclusione “San Michele” è isolato e non raggiungibile tramite mezzi pubblici. La sua struttura è più moderna e consente l’attuazione del progetto rivoluzionario “Agorà” dove i detenuti possono stare in spazi comuni e svolgere attività tutto il giorno, rientrando in cella solo per il pernottamento. Purtroppo ad oggi, anche i posti disponibili sarebbero 70, vi partecipano solo una 20ina di persone. A parte le docce esterne alle celle e la mancanza d’acqua calda nelle stesse, i servizi sembrano buoni: c’è la possibilità di accedere all’istruzione superiore e universitaria, vi sono corsi di apicultura, pasticceria, giardinaggio, stucco, c’è un panificio e il luppoleto: l’offerta è ampia. Il personale per quanto sottonumerato e messo in difficoltà anche dalla mancanza di materiale come le divise, si è mostrato sempre molto disponibile.”

“Segnaliamo che al “San Michele” sarebbe dovuto entrare anche Filippo Blengino, vice presidente del comitato nazionale di Radicali Italiani, perché aveva ottenuto l’autorizzazione del Dap. Il carcere, però, ha notificato una comunicazione non firmata e non giustificata dove gli si impediva l’accesso. Radicali Italiani sta cercando di mettersi in contatto in queste ore con la struttura per ottenere chiarimenti”.