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di Chiara Comai

La Stampa, 10 settembre 2023

Una morte ogni dieci ore. Telefono Amico: “Serve una rete di prevenzione”. Cresce il numero di suicidi e di tentativi di togliersi la vita. In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del suicidio, sono numerosi i dati e gli allarmi diffusi dalle associazioni che si occupano di monitorare e di offrire supporto alle persone. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Suicidi della fondazione Brf, il gesto viene compiuto in media da una persona ogni 10 ore. Un aumento di quasi il doppio dei casi rispetto all’anno scorso.

Da gennaio ad agosto 2023 sono stati segnalati 608 episodi (l’anno scorso erano 351) e 541 tentativi (391 nel 2022). “Si tratta di un dato al ribasso e purtroppo non scientifico - spiega lo psichiatra Armando Piccinni, presidente della Fondazione -. Bisogna considerare che non tutti i tragici eventi sono coperti dai media, specie per quanto riguarda i tentativi. In ogni caso si tratta di numeri drammatici. Servono adeguate politiche di prevenzione, che coinvolgano tutti gli attori in gioco: psicologi, psichiatri, insegnanti, famiglie”. La situazione risulta particolarmente allarmante per i giovani. Telefono Amico Italia, uno sportello di ascolto e supporto gratuito, da inizio anno ha ricevuto 3.700 richieste di aiuto, il 37% in più rispetto al 2022. Si tratta di oltre 20 chiamate al giorno. “Il periodo che stiamo vivendo sicuramente non aiuta a trovare un equilibrio psicologico e ad arginare preoccupazione ed ansia - spiega Monica Petra, presidente dell’associazione: le crisi si susseguono una dopo l’altra e molto spesso sono amplificate dal linguaggio dei media. Questo può avere un impatto negativo in particolare sui giovani, categoria particolarmente fragile”. Secondo quanto riportato dall’associazione, le richieste di aiuto sono arrivate soprattutto da ragazzi tra i 19 e il 35 anni (il 35% delle chiamate), e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%). Negli ultimi anni si è registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi, chi ha meno di 19 anni.

Secondo l’associazione, il maggior numero di richiesta di aiuto può essere conseguenza di un disagio che si fa sempre più pesante, oppure frutto di una maggiore apertura da parte delle persone sul tema. L’ipotesi è che questo tabù, quello del suicidio, potrebbe star piano piano scomparendo. E che quindi ci sia meno paura di chiedere aiuto. Per un tema così complesso e personale non ci si possono aspettare soluzioni univoche. Esistono però degli elementi protettivi, atteggiamenti quotidiani che possono evitare di accumulare malessere e disagio psicologico.

“Spesso l’individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme e sperimenta un “dolore mentale” - spiega Maurizio Pompili, direttore dell’unità di Psichiatria al Sant’Andrea di Roma -. Le persone a rischio di suicidio vorrebbero alleviare questo dolore, non pensare alla morte. Giocano quindi come elementi protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, coltivare hobby o interessi, il limitare l’attività lavorativa e avere un buon riposo notturno”. Telefono Amico Italia oggi scenderà in venti piazze italiane con l’evento “Non parlarne è un suicidio”. L’obiettivo è proprio ribadire che di suicidio si può e si deve parlare. Il primo passo per fare prevenzione è rompere questo tabù.

Per contattare Telefono Amico Italia esiste un numero unico telefonico nazionale (0223272327), un servizio di chat Whatsapp Amico (3240117252) e una email, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it. Una giornata importante, quella di oggi, anche per riportare alla luce il tema della salute mentale nelle carceri italiane. L’Ordine dei medici di Torino ha espresso un ricordo per le quattro persone detenute al penitenziario di Torino che si sono tolte la vita nell’ultimo anno. “Chiediamo che venga compiuto un coraggioso e rapido cambio di passo per intercettare bisogni e fragilità di queste persone” ha detto Guido Giustetto, presidente dell’Ordine.