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di Pierfrancesco Curzi

Il Resto del Carlino, 5 dicembre 2023

I cortometraggi che partecipano al noto festival sono stati proiettati a Montacuto e a Barcaglione. I cortometraggi di “Corto Dorico” entrano nelle carceri e l’iniziativa si conferma un successo. I detenuti si sono affezionati alla storia di Aseman, protagonista di uno dei sei corti (su una lista iniziale di film arrivati pari a 654) che sono stati selezionati per la finalissima del festival dei cortometraggi di sabato prossimo al Cinema Italia; la pellicola è stata realizzata da due registi, Gianluca Mangiasciutti che sabato sarà in sala per la serata finale, e il collega iraniano Ali Asgari, 41 anni, arrestato in passato e da qualche mese impossibilitato a lasciare il Paese e fare film fino a nuova disposizione. Un regista che ha conosciuto la durezza del carcere così come i ‘giurati’ speciali di ieri che lo hanno scelto in massa nonostante non sapessero del passato difficile del regista.

Dopo le ‘puntate’ negli istituti di pena del pesarese, a Fossombrone in particolare, ieri il ‘Premio Ristretti Oltre le Mura’ è approdato nei due istituti di pena del capoluogo; il mattino a Montacuto e il pomeriggio a Barcaglione. Due istituti con storie diverse e soprattutto con problematiche diverse, ma per una volta ieri a tenere banco non sono stati i tanti punti d’ombra delle stretture penitenziarie, quanto la grande risposta in termini di interesse e attenzione suscitata nei detenuti che hanno aderito all’iniziativa: “Forse non è casuale che il corto ‘My name is Aseman’ abbia raccolto tantissimi consensi anche tra gli addetti ai lavori, esperti cinefili, registi, produttori e così via e lo stesso sia successo per le persone detenute nelle carceri. Il corto italo-iraniano ha trionfato ovunque in questi giorni per l’iniziativa ‘Premio Ristretti Oltre le Mura’ - spiega Luca Caprara, co-direttore artistico di Corto Dorico con cui ieri abbiamo seguito le proiezioni all’interno degli istituti di pena del capoluogo dorico - Sia a Fossombrone che qui ad Ancona ha avuto il più alto numero di voti. Alla fine queste preferenze peseranno anche nella serata finale quando i voti dei detenuti avranno un peso come quello della giuria di esperti. Questa iniziativa è molto importante per Corto Dorico e ci sta dando enormi soddisfazioni”.

Alla fine della pellicola ‘My name is Aseman’ a Montacuto alcuni dei detenuti che avevano aderito all’iniziativa si sono addirittura lasciati andare a un applauso: “La storia ci ha colpito - ha detto uno di loro - almeno a me ha fatto questo effetto. Si parla di diritti, di violenza sulle donne. Se posso dire, anche tecnicamente era fatto meglio di tutti gli altri”.

In effetti i commenti migliori in carcere hanno riguardato il corto favorito per la vittoria dell’edizione 2023, mentre, ad esempio, il film ‘Reginetta’, il primo della lista in ordine di proiezione, non è stato considerato troppo all’altezza dai detenuti. Curioso il commento di un membro della giuria carceraria sull’ultimo dei corti, The delay (il ritardo), molto intelligente e particolare: “Io ho votato questo perché sono sempre in ritardo su tutto e quel racconto mi ha colpito”. Prima e dopo la visione dei corti di ieri, compreso il breve dibattito alla fine dei film, si è formata una bella atmosfera nella sala di proiezione. Specialmente a Montacuto l’area trattamentale, ossia le iniziative collaterali alla vita del carcere, che dovrebbero agevolare le detenzioni, andrebbe sicuramente migliorata; un problema che l’istituto più numeroso delle Marche si porta dietro da anni.