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di Maria Berlinguer

La Stampa, 25 maggio 2023

Monta la protesta dei parenti delle vittime sulla presidenza Colosimo. “Se convocati, non so se andremo”, dice il fratello di Peppe Impastato. “È un brutto passo indietro, un brutto segnale per chi ancora sta combattendo nei territori ogni giorno, c’erano tante persone competenti nella commissione come Cafiero De Raho o Scarpinato.

Persone che hanno competenza e vengono da esperienze di un certo livello. Affidare la commissione Antimafia che è un organo istituzionale a Chiara Colosimo è una cosa che mi preoccupa moltissimo per il suo passato e per le sue frequentazioni con ex terroristi”. Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giornalista e militante politico, ucciso da Cosa nostra nel 78, è preoccupato per le sorti dell’Antimafia.

A 24 ore dal blitz con il quale la maggioranza di destra ha imposto la fedelissima di Giorgia Meloni come presidente dell’Antimafia, sono ancora i parenti delle vittime a contestare la nomina dell’ex consigliera del Lazio per la sua amicizia con il terrorista nero Ciavardini.

“Per noi familiari delle vittime è un problema, siamo molto imbarazzati. Non so se andremo se saremo convocati, se decideremo di farlo sarà per rispetto all’istituzione non certo per rispetto della Colosimo che non merita di rappresentare la commissione Antimafia. Questa commissione è stata in passato presieduta da persone che hanno anche rischiato la vita per la lotta contro la mafia”, aggiunge Impastato.

“Sono stato tra i promotori della petizione contro la nomina di Colosimo e ora posso soltanto dire che ritengo questo un vulnus per le istituzioni: eleggere una persona con questi trascorsi in una commissione così importante è assurdo”, dice Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione Familiari vittime della strage di Bologna.

“Abbiamo a che fare con terroristi e anche fascisti”, aggiunge l’ex parlamentare Pd, ricordando che la commissione dovrà indagare “sulle stragi in cui sono coinvolti fascisti: è possibile che non si faccia più nulla”. “Abbiamo scritto quella lettera al governo perché di Chiara Colosimo sono note le frequentazioni con il terrorista dei Nar Luigi Ciavardini e l’amicizia con la moglie”, premette Salvatore Borsellino che ieri, come Bolognesi, è stato chiamato al telefono dalle neo presidente dell’Antimafia.

“Mi ha chiesto di incontrarla, mi ha addirittura proposto di venire lei a Palermo, abbiamo avuto uno scambio di idee. Per ora però non me la sento, aspetto i fatti”, dice il fratello di Paolo Borsellino. Una nota della Cgil denuncia come nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, “abbiamo assistito a una pagina nera della lotta alla mafia.

L’elezione alla presidenza della commissione Antimafia di Chiara Colosimo è un’offesa a tutte le vittime delle stragi di mafia e ai loro parenti e le forze di polizia hanno bloccato per motivi di ordine pubblico il corteo degli studenti, del movimento delle agende rosse, dei sindacati e delle associazioni”.

In difesa di Colosimo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, FdI, Luca Ciriani. “Non ha scheletri nell’armadio, e non ha nemmeno l’età per poterli avere. Diamole il tempo di dimostrare di che pasta è fatta. Le polemiche sembrano del tutto infondate, pretestuose inventate”. E anche dalla parte della Lega c’è piena solidarietà di maggioranza. “Non ho capito le polemiche che ci sono state, io non valuterei una persona per una foto. Se ne fanno tante”, sostiene Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera.