sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

cronachepicene.it, 28 ottobre 2023

È il prodotto di un gruppo di lavoro coordinato dall’Ambito Sociale Territoriale 22 che, oltre al capoluogo, comprende anche i Comuni di Acquasanta, Arquata, Folignano, Maltignano, Montegallo, Palmiano, Venarotta e Roccafluvione “Oltre le parole” è il nome di una iniziativa dell’Ambito Territoriale Sociale 22 che comprende i Comuni di Ascoli, Acquasanta, Arquata, Folignano, Maltignano, Montegallo, Palmiano, Venarotta e Roccafluvione da realizzare all’interno del carcere di Marino del Tronto.

Il progetto è il prodotto di un gruppo di lavoro coordinato dal coordinatore dell’Ambito Domenico Fanesi, e sviluppato dall’associazione di promozione sociale “La Casa di Asterione”. Il tutto si svolge grazie alla collaborazione della direttrice della casa circondariale Daniela Valentini e della responsabile dell’Area Educativa Cristina Sabatini. Obiettivo principale è migliorare la qualità dell’esperienza carceraria dei detenuti riducendo il disagio sociale e individuale connesso con la difficoltà di comunicare, agevolando il recupero dei soggetti.

Secondariamente, si vuole ottenere l’alleggerimento dell’attività di gestione dei detenuti da parte degli agenti penitenziari. Le azioni del progetto mirano a potenziare l’offerta del trattamento rieducativo e riabilitativo delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, all’interno degli istituti penitenziari, in funzione anche della ri-attivazione di questi servizi in alcuni casi interrotti nell’emergenza Covid; a stabilizzare il sistema integrato previsto dalla legge regionale 28 del 2008; a sviluppare l’integrazione territoriale di tutti i soggetti pubblici e privati portatori di interesse unitamente alla cosiddetta comunità territoriale ma anche a creare uno spazio di sostegno; a creare una rete di supporto e accompagnamento che coinvolga sia i detenuti che i loro familiari che si trovano all’esterno; a creare un clima comunicativo più sereno e svolgere un’azione di mediazione e di coordinamento nei confronti delle associazioni di volontariato che prestano, o intendono prestare, le proprie attività all’interno del carcere.

Le modalità operative del progetto consistono in una attività di mediazione culturale destinate ai detenuti immigrati presenti nell’Istituto penitenziario e alle loro famiglie che risiedono nel territorio. Ci sarà spazio per la mediazione linguistica e assistenza genitoriale ma anche spazio per le attività di natura più propriamente artistiche come i laboratori di Teatro Sociale, Musica, Cineforum e altre attività multidisciplinari d’arte come la pittura e la costruzione di oggetti scenografici. Il team de “La Casa di Asterione” è composto da dieci professionisti (psicologi; mediatori linguistici; mediatori culturali; operatori di teatro, musica e arte cinematografica) che hanno seguito le attività in questi mesi e lo faranno fino ai primi mesi del 2024.

“Il percorso di recupero - ha detto il sindaco Marco Fioravanti - passa anche attraverso iniziative come questa, fondamentali per ridurre il disagio sociale e per dare la possibilità ai detenuti di esprimersi e comunicare. Fondamentale è l’attività di mediazione culturale, per una maggiore e più efficace integrazione dei detenuti immigrati”.

L’assessore ai Servizi sociali, Massimiliano Brugni, ha aggiunto: “Il nome del progetto è già di per sé molto significativo: vogliamo andare “Oltre le parole” e dare un aiuto concreto a chi è sottoposto a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, offrendo un’opportunità di sostegno e supporto che coinvolga anche le famiglie”. Primo momento di restituzione delle attività svolte martedì 31 ottobre alle ore 10 all’interno della casa circondariale con il momento di Teatro Sociale diretto da Davide Calvaresi.