di Flavia Amabile
La Stampa, 11 agosto 2024
FI: “Bisogna intervenire rapidamente”. I dubbi degli alleati di governo. La politica si ferma ma alla ripresa a settembre sarà la giustizia uno dei temi più caldi su cui all’interno della maggioranza non mancheranno scontri. Il nodo carceri è ancora da sciogliere, il ministro Carlo Nordio dovrebbe incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per valutare possibili soluzioni che possano migliorare le condizioni di vita di detenuti e agenti penitenziari, ma sarà Forza Italia a dettare l’agenda puntando, dopo il decreto carceri, a una riforma delle misure cautelari e della legge Severino. Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto avverte che il decreto carceri è “un primo importante intervento di sistema, al quale ne seguiranno altri” e proprio la legge Severino è uno di quei fronti avanzati su cui il partito intende battersi fino in fondo.
La campagna d’autunno di Forza Italia - Sarà la campagna d’autunno degli azzurri, non esattamente in linea su questo con gli alleati di governo. “È nel nostro programma. Si tratta di una situazione di squilibrio inspiegabile. E un tema molto caro a Forza Italia ci sono proposte di legge giacenti, è un obiettivo per cui ci battiamo”, aggiunge Sisto. “La Legge Severino va contro la Costituzione. - attacca Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera - Un soggetto viene lapidato e espulso dalla società civile dopo una sentenza di primo grado. Quella legge è espressione di quella mordicchia giustizialista che non ci appartiene. Io credo nel garantismo giurisdizionale”. È la storica linea di FI.
“Sono note le nostre preoccupazioni - spiega Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera - e ovviamente vogliamo condividerle con la maggioranza. Il problema del carcere preventivo è legato alla legge Severino. Da sempre sosteniamo che ci sia la certezza che una persona sia colpevole. Per averla è necessario che la sentenza sia definitiva”.
La legge Severino ma non solo - La legge Severino innanzitutto dunque, ma non solo, sostiene Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. “Abbiamo assistito a casi di sindaci, consiglieri regionali e presidenti di regione condannati in primo grado e poi assolti in appello perché il fatto non sussiste. Carriere stroncate, vite distrutte senza che nessuno ne paghi le conseguenze. È anche la ragione per la quale riteniamo che sia arrivato il momento per accelerare i tempi in Parlamento per la approvazione della legge sulla separazione delle carriere e la riforma del Csm”. Secondo Pittalis “è necessario fare una riflessione sulle misure cautelari che non sono uno scudo come lo ritiene Salvini ma una presunzione di innocenza estesa a tutti i cittadini. La reiterazione del reato va ancorata a elementi di concretezza e specificità non a ipotesi astratte come accade ora. E la carcerazione preventiva deve tornare a essere uno strumento da utilizzare nei casi di allarme sociale, terrorismo, violenza contro le donne. In altri casi si può sostituire con gli arresti domiciliari o la detenzione in strutture alternative. Per noi di Forza Italia il carcere non è la soluzione di tutti i mali. Sono questi i temi su cui si caratterizzerà la nostra attività”.
Non è quello che pensano la Lega e Fratelli d’Italia che in quasi due anni di governo hanno adottato numerosi provvedimenti in cui proprio il carcere era la risposta. “Il nostro compito è di portare i nostri alleati a ragionare in termini di garantismo appropriato, fa parte del nostro Dna”, risponde Barelli. “Con la Lega e FdI ci si siede e si ragiona. Non possono esserci barriere e barricate. C’è un programma scritto insieme in cui questi temi sono esposti in maniera chiara”, afferma Mulè.