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di Nicola Scaramuzzi

ultimavoce.it, 20 gennaio 2024

Sovraffollamento e decessi sono in aumento nelle carceri e costituiscono un grave problema. Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ha recentemente sollevato un grido di allarme, mettendo in evidenza l’urgente necessità di adottare provvedimenti concreti per fronteggiare la crescente criticità nelle carceri italiane. In un contesto in cui il tasso di sovraffollamento delle carceri ha raggiunto il preoccupante 127,54%, e con un triste aumento di 18 decessi nei primi 14 giorni del 2024, la situazione si profila sempre più drammatica.

È evidente che il sistema carcerario sta affrontando una serie di sfide strutturali che richiedono un intervento tempestivo e mirato. Il sovraffollamento, in particolare, emerge come un elemento centrale che contribuisce in modo significativo alla precarietà dell’ambiente carcerario, mettendo a rischio non solo la salute e la sicurezza degli individui detenuti, ma anche la stabilità complessiva del sistema.

Le cifre allarmanti, con decessi che continuano ad aumentare in modo preoccupante, sottolineano l’urgenza di adottare misure correttive efficaci. Sovraffollamento e decessi in aumento nelle carceri nel 2024 evidenziano la necessità di affrontare il problema del sovraffollamento in modo cruciale, per evitare ulteriori tragedie e garantire un trattamento umano e dignitoso a coloro che sono privati della libertà personale.

L’adozione di provvedimenti immediati, orientati a riformare e migliorare la gestione delle carceri, è essenziale per affrontare le cause sottostanti di questa crisi e per garantire un sistema penitenziario più equo ed efficiente. Solo attraverso un impegno congiunto delle autorità competenti e degli stakeholder interessati sarà possibile delineare una strada per il miglioramento, riducendo al contempo il sovraffollamento e mitigando il rischio di decessi evitabili nelle carceri italiane nel corso del 2024 e oltre.

I dati forniti dal Garante evidenziano una situazione estremamente preoccupante all’interno delle carceri italiane, mettendo in luce una crisi profonda che rischia di replicare il triste scenario del 2022. Nei primi 14 giorni del nuovo anno, quattro persone si sono suicidate, mentre altre 14 sono state catalogate come “morti per cause naturali”. Questi eventi tragici sono solo la punta dell’iceberg di un sistema penitenziario in grave crisi.

Il 2023 si era chiuso con un bilancio negativo, segnalando il collasso delle carceri nel Paese. Con un sovraffollamento che aveva raggiunto una media del 117% e superato il 200% in alcune strutture penitenziarie, la capacità delle strutture penitenziarie di garantire condizioni dignitose ai detenuti l’anno scorso è stata fortemente compromessa.

Il sovraffollamento, oltre a violare i limiti indicati dalla Corte europea dei diritti umani come trattamento inumano e degradante, attualmente è ulteriormente esacerbato dalle restrizioni sulla libertà di movimento imposte dalla nuova circolare sulla media sicurezza. La carenza di personale di polizia impedisce lo svolgimento di attività quotidiane e compromette esami medici esterni.

Nonostante la proposta del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di utilizzare caserme come soluzione, si è dimostrato un approccio impraticabile a causa dei tempi e della burocrazia. La mancanza di azioni efficaci da parte del Governo e del Parlamento per affrontare il problema del sovraffollamento è motivo di forte preoccupazione. La proposta del deputato Roberto Giachetti di modificare la liberazione anticipata speciale e ordinamentale riceve sostegno, con l’obiettivo di ridurre immediatamente il sovraffollamento e migliorare le condizioni della comunità penitenziaria.

Rita Bernardini, Presidente di Nessuno Tocchi Caino, annuncia una “Grande Satyagraha” di azioni nonviolente nel 2024 per mettere alla prova il Governo Meloni. Stefano Anastasia, Garante dei detenuti del Lazio, allarma sulla possibilità che il sistema penitenziario italiano possa esplodere, superando la soglia critica dei 60.000 detenuti. Il rischio che il sistema carcerario diventi ingovernabile è reale, con il ddl governativo sulla sicurezza che minaccia di trasformare ogni criticità in un problema disciplinare o penale.

Il sovraffollamento e l’aumento dei decessi nelle carceri nel 2024 costituiscono un grave problema per il sistema carcerario italiano.

L’aumento dei decessi nelle carceri nel 2024 è un problema da affrontare immediatamente

L’aumento dei decessi nelle carceri nel 2024 rappresenta una sfida critica per il sistema penitenziario italiano. L’urgenza di provvedimenti è palpabile, e la necessità di riforme strutturali è evidente. Il Garante nazionale ha lanciato un chiaro segnale di allarme, chiedendo alle autorità di intervenire tempestivamente per evitare ulteriori tragedie e garantire il rispetto dei diritti delle persone detenute. La società deve affrontare questo problema con una visione di lungo termine, promuovendo un sistema carcerario che miri alla riabilitazione e al rispetto della dignità umana.