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di Annabel Hennessy*

La Repubblica, 11 novembre 2023

Attualmente ci sono 124 persone detenute da più di cinque anni. Dal 1992 le autorità di Camberra adottano una politica di detenzione obbligatoria dei migranti. In una decisione storica di due giorni fa - si legge in un articolo, rilanciato da Human Rights Watch firmato da Annabel Hennessy, giornalista investigativa per The West Australian e The Sunday Times - l’Alta Corte australiana ha stabilito che la detenzione a tempo indeterminato degli immigrati è illegale. La decisione ribalta una sentenza del 2004 che stabiliva che i non cittadini senza visto potevano essere detenuti a tempo indeterminato, a condizione che il governo intendesse rimuoverli non appena “ragionevolmente possibile”.

Il caso dei rifugiati Rohingya. Il caso attuale è incentrato su un rifugiato Rohingya apolide che affronta la prospettiva di una vita in detenzione. L’uomo è nato in Myanmar ed è arrivato in Australia in barca da adolescente nel 2012. Gli era stato concesso un visto temporaneo, ma è stato annullato nel 2015 quando è stato condannato per un reato penale e imprigionato. Al termine della sua condanna nel 2018, il governo lo ha trasferito in un centro di detenzione per immigrati. Il governo australiano aveva respinto la sua domanda di visto sulla base del fatto che aveva commesso un “grave crimine ed era un pericolo per la comunità”. In quanto di etnia Rohingya, gli viene effettivamente negata la cittadinanza in base alla legge sulla cittadinanza del Myanmar del 1982. Anche altri sei paesi a cui il governo australiano aveva chiesto di reinsediarlo lo hanno respinto.

Il senso della sentenza. Nella sentenza dell’8 novembre, l’Alta Corte ha stabilito che, poiché non vi è alcuna reale prospettiva che l’uomo possa essere rimosso dall’Australia in un “futuro ragionevolmente prevedibile”, la sua detenzione continua è illegale e deve essere rilasciato immediatamente. La sentenza potrebbe innescare ulteriori rilasci di detenzione per immigrati. Secondo quanto riferito, ci sono 92 persone in posizioni simili a cui è stato in gran parte rifiutato il visto per motivi caratteriali. La maggior parte di loro non poteva essere deportata nei propri paesi d’origine perché temeva di essere perseguitata.

Una detenzione media di 708 giorni. Il governo australiano ha messo centinaia di non cittadini in detenzione per immigrati per anni. Il detenuto medio è detenuto per 708 giorni e attualmente ci sono 124 persone detenute da più di cinque anni. I governi australiani che si sono succeduti hanno usato la detenzione dei richiedenti asilo come forma di deterrenza. Dal 1992, l’Australia ha una politica di detenzione obbligatoria di tutti i richiedenti asilo che arrivano via mare. Nel 2013, il governo ha ulteriormente affinato questa politica imponendo l’invio di coloro che arrivano via mare in detenzione offshore o il ritorno delle barche nel paese da cui sono partiti. Cosa dice il diritto internazionale. Secondo il diritto internazionale dei diritti umani, la detenzione degli immigrati dovrebbe essere una misura eccezionale di ultima istanza, non una punizione. La sentenza dell’Alta Corte offre una speranza concreta a coloro che languono in un limbo da anni nei centri di detenzione per immigrati australiani.

*Reporter investigativa per The West Australian e The Sunday Times