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di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 7 settembre 2023

Oggi in Consiglio dei ministri il provvedimento contro le baby gang. Il governo vorrebbe mettere in atto delle misure immediate ma non tutti i membri dell’esecutivo sono dello stesso avviso. Si profila l’arresto per i minori, dai 14 anni in su, colti in flagranza di reato per reati come spaccio di stupefacenti e violenza al pubblico ufficiale. Potrebbe essere questa la misura più immediata nel contrasto alla criminalità giovanile che il governo inserirà oggi nel decreto Caivano quando dalle bozze, sulle quali ieri la maggioranza si è confrontata, si passerà al testo definitivo.

Decidendo quali proposte, tra le molte formulate ieri - dall’estensione del Daspo urbano ai 14enni e dall’ammonimento ai 12enni via via fino al divieto di cellulari, che sembra sfumato - entrerà o uscirà dal decreto. Assieme al piano da 30 milioni di euro per Caivano e il commissario ad hoc. Ma soprattutto si deciderà se far scendere l’imputabilità dei minori, dagli attuali 14 ai 12 anni. Ancora ieri se ne è discusso. La Lega preme. “Da papà penso che abbassare l’età per essere imputabili dai 16 anni in giù è assolutamente utile”, ha detto ieri il vicepremier Matteo Salvini. Sottolineando che “il 14enne di oggi che gira con pistole e coltelli non è lo stesso di 30 anni fa, è capace di intendere e di volere e se sbaglia deve pagare come uno di 50 anni”. Ad ampliare la riflessione la presidente leghista della commissione Giustizia Giulia Bongiorno convinta che i ragazzi, anche attraverso i social, “crescano più in fretta” e che la loro non imputabilità sia sfruttata dalla malavita. L’ipotesi di una modifica all’articolo 97 del codice penale che fissa a 14 anni la soglia di non imputabilità non c’era nell’ultima bozza circolata ieri. Si vedrà oggi.

Non c’era neanche la stretta per i minori nell’accesso ai siti porno. C’erano invece le pene più severe per il possesso di armi e di droga di “lieve entità”. “Garantiamo più sicurezza nelle città”, spiegava dal Viminale il ministro Matteo Piantedosi definendo “crescente e preoccupante” l’uso di armi da parte di giovanissimi. C’era la nascita di un osservatorio sulla devianza minorile e l’oblio online per le vittime. Su questo tema ieri la Camera ha approvato all’unanimità la legge anti-bullismo che istituisce la Giornata del rispetto per il 20 gennaio, in onore di Willy Monteiro.

Nella bozza del dl Caivano anche un percorso più severo di reinserimento e rieducazione dei minori condannati che prevede “lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o attività a beneficio della comunità” per 1-6 mesi. Il Daspo e l’avviso orale del questore e l’ammonimento per i 14enni scatterebbero in caso di risse, violenze e minacce anche senza querela o denuncia. Per reati che prevedono la reclusione fino a 5 anni, ammonimento previsto anche per i 12enni.

Rischiano fino a 1.000 euro di multa i genitori dei 12-14enni ammoniti. Per quelli che “omettono senza giusto motivo di far impartire al figlio l’istruzione obbligatoria” ci sono fino a 2 anni di carcere. Critica l’opposizione. Per la dem Simona Malpezzi “preoccupa l’impostazione solo sanzionatoria e punitiva”. Per Ilaria Cucchi (Avs) “inasprire le pene per i minori è pura follia”. E per il sindacato degli agenti penitenziari Uilpa “l’imputabilità sotto i 14 anni ingenererebbe ulteriori difficoltà gestionali e di coesistenza fra fasce d’età e livelli di maturazione notevolmente diversi”.