sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Riccardo Noury

Corriere della Sera, 12 agosto 2023

A Jaw, il complesso penitenziario del Bahrein in cui sono reclusi attivisti per i diritti umani e oppositori del repressivo regime della famiglia al-Khalifa, è in corso uno sciopero della fame per protestare contro il divieto di pregare, l’isolamento in cella 23 ore su 24, il diniego di cure mediche e le interferenze nei colloqui con i familiari.

Lo sciopero, che pare riguardare centinaia di prigionieri, è iniziato lunedì in due sezioni del carcere e martedì in altre tre. Mercoledì si è unito alla protesta Abdul Hadi al-Khawaja, 62 anni, il più noto prigioniero di coscienza del Bahrein, che già nel 2012 aveva intrapreso uno sciopero della fame durato oltre 100 giorni. Al-Khawaja sta scontando un ergastolo per aver guidato le proteste del 2011 e aver denunciato la brutale repressione che le stroncò. La sua detenzione è considerata arbitraria dalle Nazioni Unite e più volte le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto la sua scarcerazione.