di Angela Balenzano
Corriere del Mezzogiorno, 20 aprile 2022
“La chiusura immediata delle sezioni della vergogna”. È la richiesta del sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) in riferimento all’area femminile della casa circondariale di Bari e quella di Trani occupata dai detenuti semiliberi.
Dopo le numerose battaglie e proteste il sindacato era riuscito in passato a far chiudere le due sezioni perché “inagibili e irrispettose dei diritti minimi, della dignità e della privacy dei detenuti” ma, in seguito all’emergenza sanitaria per il Covid, quelle due sezioni sono state riaperte “funzionando a pieno ritmo e ospitando i detenuti positivi al Covid è scritto in una nota del Sappe - oppure i nuovi arrivati che dovevano essere isolati”.
Ma con la fine del periodo di emergenza “il responsabile regionale dell’amministrazione penitenziaria - spiega Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe - continua a tenere aperte quelle sezioni invece di chiuderle nell’immediatezza. A Trani vengono usate per i detenuti comuni e a Bari invece quelli con problemi psichiatrici. Nonostante il sovraffollamento e i gravi disagi per detenuti e poliziotti”.
Ritiene il Sappe “che quello che sta facendo il Provveditore regionale non sia corretto. È inaccettabile che si costringano i detenuti a vivere in tali condizioni nonostante quei reparti siano stati chiusi dal ministero della Giustizia”. Il sindacato in particolare si riferisce alle condizioni delle due sezioni senza alcuna privacy per i detenuti costretti a vivere in pochissimi metri quadri tutti assieme “in una situazione igienica sanitaria dove vengono offesi nella loro dignità di essere umani”. Il Sappe si domanda “dove siano finiti i garanti e le associazioni di categoria.
Certo - prosegue ancora Pilagatti - in questo momento gli orrori che si stanno vivendo in Ucraina ci distolgono giustamente da tante problematiche nazionali e locali, ma queste situazioni non possono comunque essere ignorate”. Nei giorni - conclude la nota “il Sappe ha scritto al Provveditore regionale chiedendo di rivedere la sua posizione sulla vicenda con la richiesta di chiudere le sezioni della vergogna di Bari e Trani, ma non ha ritenuto di rispondere alle richieste del Sappe. Ci dispiace che sulla questione non sia intervenuta la senatrice Piarulli, già direttrice del carcere di Trani”.