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di Simone Alliva

L’Espresso, 19 febbraio 2023

Ai microfoni di Radio Onda Rossa il legale Flavio Rossi Albertini smentisce il ministro Nordio (“Condizioni in miglioramento”) e i media (“Ha ingerito yogurt”). Poi avverte: “L’alimentazione forzata sarebbe benzina sul fuoco per le tensioni sociali”. Mentre fuori il clima è incandescente: una lettera di minacce, a firma anarchica, con un proiettile.

L’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini parla ai microfoni di Radio Onda Rossa e rompe tutto l’assedio di parole intorno al corpo dell’anarchico al 41 bis e dal 20 ottobre in sciopero della fame. Smentisce le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio per cui le condizioni di salute sono in miglioramento e quelle dei media che parlano dello yogurt al miele ingerito con “valori in netta risalita”.

Tutto fasullo, dice Rossi ai microfoni della radio militante. “C’è sicuramente un tentativo di calmare il livello di tensione sociale intorno alla vicenda e vengono diffuse queste informazioni di yogurt assunto, integratori”, spiega l’avvocato che ieri ha visto il suo assistito.

“Ormai Cospito è in una condizione in cui qualsiasi cosa assume sostanzialmente la rimette. La condizione dello stomaco non più sollecitato a quelli che sono i processi ordinari di nutrizione entra in una stasi, cioè una incapacità a digerire svolgere funzione ordinaria. L’ho visto ieri non darei un quadro rassicurante. Tutt’altro”. Eppure ieri in aula alla Camera era stato il Guardasigilli Nordio a ribadire che sì, Cospito resta in regime di carcere duro. Le sue condizioni di salute, “costantemente monitorate”, sono in miglioramento: è tornato ad assumere integratori e ha accettato di mangiare uno yogurt con il miele.

“Informazioni diffuse volte a disorientare, confondere, tacitare, calmierare, allenire ogni forma di protesta e di rabbia che si è espressa nelle ultime settimane contro questo compagno che stanno lasciando morire di fame”. Sempre ieri Nordio ha spiegato che in merito all’ipotesi che Cospito rifiuti eventuali trattamenti salvavita, di aver inoltrato il 6 febbraio al Comitato nazionale di bioetica una richiesta di parere, ancora non pervenuto. Ma in caso di alimentazione coatta, l’avvocato Rossi non usa mezzi termini: “Si aprirebbe uno scenario altrettanto drammatico, che porterebbe a un’ulteriore strazio rispetto alle volontà di Cospito. Benzina sul fuoco dal punto di vista di tensioni sociali”

Intanto fuori la tensione è già incandescente. Una lettera di minacce a firma anarchica con un proiettile è stato recapitato all’Iveco Defence Vehicles di Bolzano. Come riportato dall’Ansa. La busta era indirizzata a uno dei manager dello stabilimento. Nella lettera gli anarchici fanno riferimento al caso Cospito e si accusa l’Iveco di Bolzano di fabbricare armamenti. Da Santa Maria La Fossa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ad una domanda dei cronisti sulle ultime azioni dei gruppi della galassia anarchica ha dichiarato: “Gli episodi delle lettere con proiettili di matrice anarchica inviate ad aziende e manager sono al vaglio degli inquirenti, ma sono modalità già viste su cui le forze dell’ordine hanno un livello di attenzione già alto. Dobbiamo però lanciare messaggi sempre molto equilibrati, non di sottovalutazione ovviamente, ma neanche bisogna far preoccupare la gente”.

Dopo la “carovana” non autorizzata che ieri si è riunita in un presidio in piazzale Aldo Moro, a Roma, per poi muoversi verso il carcere di Rebibbia per un saluto ai “compagni detenuti”, sabato pomeriggio gli anarchici saranno sotto al carcere di Parma, lato via Mantova, per ribadire la contrarietà al carcere duro e chiedere la liberazione di Alfredo Cospito. Mentre a Milano, venerdì è previsto un presidio degli anarchici dalle 16 sotto il Comune in piazza della Scala. Titolo dell’iniziativa ‘Fuori Alfredo dal 41bis. No tso, no alimentazione forzata’.

Duro su quest’ultimo presidio il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che scrive sulla propria pagina Facebook: “Milano non può tollerare questi delinquenti. Per questa ragione farò quanto possibile nelle mie competenze per evitare il ripetersi di queste vergognose manifestazioni”.