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bellunopress.it, 31 agosto 2024

L’interrogazione “Emergenza carceri, quali iniziative ha assunto il Comune?”, presentata dai consiglieri del gruppo di opposizione Insieme per Belluno Bene Comune Marco Perale, Francesco Rasera Berna, Ilenia Bavasso e Lucia Olivotto per chiedere chiarimenti in merito alle iniziative messe in atto dall’Amministrazione rispetto ai detenuti di Baldenich e all’attività del Garante dei diritti all’interno della casa circondariale. “Il Garante volge lo sguardo e le sue attenzioni alle condizioni detentive perché non vengano mai meno la dignità della persona né il rispetto del dettato costituzionale e funge da ponte di dialogo e collaborazione con le autorità locali.

Il Garante è soggetto che deve godere di autonomia e indipendenza dal potere politico e da ogni altra forma di ingerenza pur costituendo importante fonte di informazioni e stimolo. Il Comune non può avere azione diretta all’interno del carcere e nei limiti delle proprie competenze, ha dimostrato una notevole sensibilità e attenzione nei confronti delle problematiche delle persone che si trovano recluse”. Inizia così la risposta del Sindaco all’interrogazione dei consiglieri di Insieme per Belluno Bene Comune.

Entrando più nel merito della risposta, il Sindaco ha sottolineato come siano diverse le iniziative già avviate dall’Amministrazione a favore dei detenuti di Baldenich e come l’attenzione della giunta sia alta sul tema. In particolare, l’Amministrazione ha proceduto, attraverso l’assessore al sociale Marco Dal Pont e in stretta collaborazione con il Garante, a implementare i fondi destinati all’Associazione San Vincenzo, passati da 2mila a 5mila, in modo di agevolare l’attività condotta dal gruppo di volontari e consistente nel sostegno dei detenuti e nell’aiuto alle famiglie e ai parenti. Non solo, è in via di definizione una convenzione tra Istituto Penitenziario e Comune per lo svolgimento di attività lavorative da parte di persone selezionate in stato di detenzione al fine di attuare un pre-inserimento nella vita sociale all’esterno del carcere.

L’Amministrazione ha inoltre partecipato ad un incontro, aderendo ad un percorso di confronto e interlocuzione con i rappresentanti del Ministero della Giustizia, per attività e supporto nella diffusione di iniziative per il recupero e l’inserimento dei detenuti nella vita sociale.

Con l’assessore alla sicurezza Raffaele Addamiano il Comune ha anche sostenuto e collaborato con l’Istituto Penitenziario, l’Amministrazione Sport e Salute, l’Associazione Scacchistica Pordenonese alla promozione e sviluppo di un nuovo modello culturale basato sulla riflessione, la meditazione e il rispetto delle regole al fine di determinare un cammino di crescita individuale e di gruppo

È costante, poi, l’interlocuzione con la Garante dei detenuti ai fini di approfondire e comprendere le delicate dinamiche che caratterizzano i rapporti all’interno del penitenziario bellunese.

Altre iniziative arriveranno in futuro. L’Assessore alle pari opportunità Simonetta Buttignon, anche su stimolo della Commissione Pari Opportunità e della sua Presidente, infatti, ha incontrato la dottoressa Garante Maria Losito esponendo l’esigenza di conoscere quali iniziative, oltre ai progetti già messi in campo, siano auspicabili ricavando notizie e suggerimenti sia per azioni della Commissione sia per quelle del Comune. Da questi incontri emergeranno anche le iniziative possibili da organizzare in collaborazione con gli altri soggetti pubblici

“In merito ai fatti accaduti nei giorni scorsi - prosegue De Pellegrin -, è bene sottolineare che ad agosto non c’è stata alcuna “rivolta”, bensì la semplice azione di due detenuti che hanno dato in escandescenze e che, successivamente, sono stati trasferiti in altro Istituto”.

“Per quanto riguarda invece la generale situazione dei detenuti - conclude - siamo consapevoli delle criticità esistenti dovute a carenza di personale e alla struttura interna dell’edificio, e la nostra attività in questo momento è rivolta proprio anche a fornire servizi e supportare iniziative atte a portare benefici nella quotidianità degli ospiti. Al momento è difficile poter effettuare i colloqui individuali per la situazione di confusione presente nei detenuti e nella Polizia Penitenziaria che si trova in una situazione di sotto organico, visto che rispetto ad un organico di 95 unità ne sono presenti 80 e dato che a fronte di una capienza di 90 posti sono presenti ad oggi 106 detenuti”.

Un elemento di criticità è stata l’improvvisa mancanza della nuova Direttrice, dr.ssa Lara Rampin. Assegnata a Belluno a dicembre 2023 che dopo solo 6 mesi, a luglio 2024 ha lasciato per aspettativa annuale. Attualmente la Direttrice reggente è nuovamente la dr.ssa Paolini, presente alcuni giorni settimanalmente a Belluno, dal momento che il suo incarico è la Direzione dell’Istituto Penitenziario di Udine.