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Il Mattino, 2 settembre 2023

Il Garante regionale dei detenuti scrive al dg dell’Asl di Benevento per la carenza medici nelle carceri del capoluogo e di Airola. In questi giorni il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, “tenendo presente la carenza di organico che affligge le carceri beneventane, la mancanza di medici, psicologi, psichiatri, anche nel carcere di Airola dove ci sono detenuti con doppia diagnosi, e addirittura dell’assenza di medici di continuità assistenziale nel carcere di Benevento”, ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl di Benevento Gennaro Volpe.

“Questa lettera - scrive il garante - per affrontare nuovamente il tema della carenza di medici generici e in particolar modo di quelli specialisti nelle carceri beneventane. Purtroppo, siamo tutti consapevoli della carenza di organico che affligge la sanità, ciò inevitabilmente si riflette nel mondo penitenziario in modo negativo, sostengo ancora che l’unica strada possibile per superare anche gli ostacoli più insormontabili sia una collaborazione proficua. Questa volta Le scrivo perché, nel dettaglio, mancano medici di continuità assistenziale nel carcere di Benevento e in quello di Airola”. E incalza: “Bisogna aumentare il numero di infermieri che sono stati trasferiti senza cambio.

Senza alcun dubbio bisogna occuparsi della presenza in carcere di specialisti, soprattutto di medici specializzati in cardiologia e psichiatria. Nell’Istituto penitenziario minorile di Airola ci sono ragazzi con doppia diagnosi, pertanto, risulta urgente la presenza continua di uno psichiatra e di uno psicologo in più in struttura. È fondamentale evadere le richieste di beni materiali necessari come arredi, stampanti, bilancia pesapersone, lettini per laser-terapia, la cui mancanza sta generando malumori tra gli utenti della casa circondariale di Benevento. Mi appello alla sua professionalità e buonsenso affinché, possa prendere in considerazione quanto detto e attivarsi nel più breve tempo possibile”, conclude Ciambriello nella sua lettera.