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ntr24.tv, 15 ottobre 2022

Incentivare il reinserimento lavorativo dei detenuti ospiti nel carcere di Benevento, favorendo così le buone pratiche per tracciare un percorso di recupero dell’individuo. Questo l’obiettivo che ha portato al rinnovo del Protocollo d’intesa siglato tra la casa circondariale del capoluogo sannita, l’Asi, il Consorzio per lo sviluppo industriale e il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello.

Una firma che punta allo sviluppo e all’attuazione di progetti di pubblica utilità offrendo così ai reclusi una reale occasione di riabilitazione. Al centro dell’iniziativa il lavoro, così come inteso dalla Costituzione italiana.

“Sono soddisfatto - ha commentato il presidente del Consorzio Asi, Luigi Barone - per la rinnovata collaborazione. Certo che queste attività continueranno a far registrare ottimi risultati”.

Formazione professionale, tirocini ma anche tanta attenzione al reinserimento sociale, incentivato dalla possibilità per i detenuti di uscire dal carcere per svolgere attività lavorative all’esterno. “Il lavoro - ha dichiarato Gianfranco Marcello, direttore del carcere di Benevento - riveste un ruolo fondamentale nel processo di reinserimento sociale. E’ importante, infatti, per un detenuto meritevole poter vivere esperienze del genere, precedenti alla definitiva uscita dai luoghi di detenzione”.

Il comunicato dell’Asi

Questa mattina a Benevento presso la sede consortile si è proceduto al rinnovo delle intese fra il Consorzio per lo Sviluppo Industriale e la Casa Circondariale di Benevento. “Il protocollo d’intesa si potenzia con l’aggiunta del Garante per i Diritti dei Detenuti della Regione Campania rappresentato dal dr. Samuele Ciambriello.

Per il Presidente Asi, Luigi Barone, “la collaborazione fra ASI e Carcere si è instaurata nel 2019 ed ha sempre avuto come obiettivo l’incentivazione di best practice a beneficio del tessuto imprenditoriale e della collettività, favorendo il reinserimento lavorativo dei detenuti (in regime di art.20/ter o.p.) ospiti della casa circondariale di Benevento. Gli scopi prestabiliti dal protocollo saranno connessi alla formazione professionale ed ai tirocini formativi dei soggetti ristretti e rafforzeranno un patto sociale che ha già dimostrato le capacità dell’Asi nell’assolvimento alle cosiddette, corporate social responsability. Valorizzare l’impatto positivo determinato dalle buone prassi attivate e ancora a svolgersi, non ha solo mere ricadute reputazionali, ma favorisce una sostenibilità di contesto che riguarda l’intera collettività”.

“Il varo della Riforma Cartabia pare finalmente aprire la strada che assegna al giudice di merito la possibilità di infliggere anche misure alternative al carcere, condannando l’imputato a un percorso punitivo-rieducativo che potrà successivamente essere rimodulato dal magistrato di sorveglianza. Attualmente, grazie alla “Legge Smuraglia”, circa 800 detenuti sono impegnati in attività professionalmente qualificanti. Molto pochi, considerando i circa 60mila reclusi nelle carceri d’Italia. Un numero risibile. In base alla legge, da qualche anno, le cooperative sociali e le imprese che desiderano organizzare attività lavorative dentro e fuori le mura delle carceri possono usufruire delle agevolazioni fiscali e contributive che questa legge concede a chi assume personale sottoposto a misura penale. Ma i problemi non mancano. Occorre infatti comprendere che quando non c’è nessun tessuto sociale intorno al carcere, le attività non partono. Il legame con le realtà industriali esterne è importantissimo e vitale, come pure quello con le organizzazioni di volontariato. Agire dunque, dentro e fuori le mura”, ha sottlineato Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale.

“Le attività lavorative rivestono un ruolo fondamentale nel processo di reinserimento sociale. In questo senso è meritoria l’opera dell’Asi di Benevento che spera possa essere implementata sempre di più anche in direzione di una maggiore professionalizzazione e retribuzione”, ha concluso il Direttore della casa circondariale Gianfranco Marcello.