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ottopagine.it, 8 marzo 2024

Questa mattina firma di un protocollo tra istituto penitenziario e Ufficio locale Esecuzione penale. Per determinate categorie di detenuti esiste un’alternativa al carcere per scontare, o meglio finire di scontare la propria pena. Le misure alternative se da un lato offrono ai detenuti una chance in più e di maggiore qualità per il reinserimento e far abbassare il numero di recidivi, dall’altro è utile anche per contrastare il sovraffollamento nelle carceri. Quindi le pene alternative vanno favorite e lo si può fare con l’impegno di Comuni, Enti e associazioni che possono impiegare alcuni detenuti per scopi sociali. Tutto questo al centro del protocollo firmato questa mattina tra il direttore della Casa Circondariale di Benevento, Gianfranco Marcello e l’Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna, rappresentato dal direttore Marisa Bocchino. Entrambi hanno apposto le proprie firme su un documento d’intesa sui temi della detenzione e della post-detenzione.

In particolare, la collaborazione tra l’Istituto Penitenziario e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna è preordinata all’elaborazione di percorsi di esecuzione della pena costituzionalmente orientati tendenti alla riduzione della recidiva e a favorire l’applicazione più ampia possibile delle sanzioni di comunità. “Il dipartimento e il Provvedimento ci ha spinto ad incentivare le misure alternative. Il nostro compito istituzionale è il reinserimento nella società dei detenuti oltre che l’espiazione della pena” ha rimarcato il direttore Marcello che ha poi ancora una volta elogiato “l’operato della Polizia Penitenziaria che nonostante i problemi di organico svolgono sempre al meglio la propria funzione”.

“Favorire l’uscita di alcuni detenuti dal carcere grazie alle misure alternative” ha rimarcato la dottoressa Bocchino che ha poi spiegato le categorie di detenuti che possono accedere alle misure alternative per “essere reinserite in maniera graduale attivando tutte le risorse del territorio a seconda delle esigenze e della personalità del detenuto. Bisogna evitare che le persone scontata la pena tornino a commettere reati”.

Fondamentale per permettere le misure alternative al carcere resta l’impegno dei Comuni e delle Associazioni. “I comuni di Montesarchio ed Airola - ha concluso la numero uno dell’Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna - hanno fatto un grande lavoro in tal senso”. Serve ora ampliare la rete di Enti ed associazioni che favoriscano il reinserimento dei detenuti.

Il protocollo sarà utile anche “per ricondurre a uniformità i rispettivi interventi anche in relazione alla necessaria interlocuzione con la Magistratura di Sorveglianza. Per un miglior coordinamento delle attività di osservazione e trattamento dei detenuti, finalizzate a implementare le opzioni di reinserimento sociale, verranno nominati i referenti operativi dei due uffici. I rapporti interistituzionali devono, infatti, essere orientati - ha poi rimarcato il direttore Marcello - al superamento della logica dell’adempimento e delle prassi formalistiche, al fine di far convergere l’impegno delle reciproche risorse professionali verso il più ampio accesso alle misure di comunità da parte delle persone detenute che ne abbiano i requisiti di legge”.